Non è che se il cuoco non è pratico di salsa allora possa darsi al tango

Dizionario di cineserie e cinismo spicciolo

Chef
Ogni volta che vado in un ristorante un pelo più sofisticato del livello “trattoria di Giggino l’untuoso” rimango perplesso da un’abitudine che hanno gli chef: quella di fare ghirigori o cumshot di salsine intorno alla pietanza. La quantità è così esigua che è inutile per condire e io mi chiedo sempre: posso farci la scarpetta o meno? È solo decorativa? E perché mai avrei bisogno di cibo decorato? Se l’occhio vuole la sua parte, perché non mettere nel piatto un calendario di Playboy, allora?

Gatti
Il suono più rilassante dell’universo: >>>click<<< (si consiglia di alzare il volume).


Si ringrazia l’adolescente Camilla (anni 16 e mezzo) per essersi prestata alla registrazione.


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Camilla a 15 anni e mezzo. Come tutti gli adolescenti, non vuol fare niente e poltrisce

Intelligenza
Nelle principali stazioni italiane da qualche tempo Trenitalia ha iniziato a subordinare l’accesso ai binari al controllo del biglietto per i passeggeri. A Roma alla Stazione Termini sono state costruite delle barriere tipo curva da stadio. Tutto giusto, peccato che entrando in uno qualsiasi dei negozi lungo il lato ovest della stazione sia possibile accedere ai binari senza passare per i varchi.

Jeans
Quelli a vita alta sono uno dei capi che trovo più sensuali in una donna.
La donna coi jeans a vita alta, il cappello da Tom Waits e gli occhiali che negli anni ’80 sarebbero valsi l’esclusione coatta da ogni forma di vita sociale mi creano dei problemi. Ma non per gli occhiali in sé o per Tom Waits o per i cappelli, ma per l’insieme modaiuolo. Questo conflitto di gusti mi manda in crisi e non so come uscirne.

Keywords
Un po’ di parole chiave che conducono a questo blog:


Per chi ancora non lo sapesse, dalla bacheca del vostro blog se andate su Statistiche -> Mostra tutti -> Riassunti, scoprirete come i viandanti del cyberspazio hanno raggiunto il vostro spazio virtuale di scrittura altresì noto come blog.


non porto i vestiti in lavanderia per paura che non li lavino: Pensa che io non porto vestiti addosso per paura che si sporchino!
hipsteria nell’uomo: È una sindrome grave che colpisce molti maschi tra i 25 e i 35 anni. I sintomi più evidenti sono comparsa di camicie a quadri, crescita pilifera sul viso incontrollata, comparsa di Dr Martens ai piedi.
donna esaurita: Cambiare le batterie.
quando buttare i bollettini finanziari: Quando cominciano a puzzare.
che rischi si corrono senza mutande: Tanti. Innanzitutto c’è il raffreddore, cui sono più esposte le donne perché lì è tutto all’aperto quindi sai gli spifferi; ai maschi rischia invece di cascar giù tutto (il famoso modo di dire “far cadere le p+++e” nasce da un fatto vero).
capacità recitative asia argento: Il CERN di Ginevra dopo aver trovato il bosone di Higgs si sta concentrando nel rintracciarle.
e il tempo si ambigua: E lì son volatili amari.
una fica: A pois, l’ha portata un maharaja.
perche quando guardo il signore degli anelli mi viene da piangere: Perché stanno portando gli hobbit a Isengard.

ma quante cazzate dicono su wikihow: Non ne ho idea: hai provato a leggere la guida “Quante cazzate dicono su wikihow, wikihow”?
percoca rossa con lentiggini: La famosa pesca calzelunghe.
figa e lasagna: E il gusto ci guadagna.

L’autunno
In questo periodo di transizione dalla stagione calda a quella fredda in cui ancora si può uscire di casa senza giacconi e cappotti, appaiono ragazze particolari: quelle con la felpa tirata fino all’altezza del palmo della mano.

È risaputo che in molte donne la circolazione sanguigna sia limitata al tronco e alla testa, mentre gli arti superiori e inferiori sono appendici clinicamente morte caratterizzate da una temperatura da cella frigorifera. Alcune ragazze tentano allora di ovviare alla dispersione di calore corporeo stirando le maniche fin giù alle mani. La cosa curiosa è trovare in uno stesso ambiente una ragazza dalle maniche stirate e una ragazza dalle maniche tirate (fin su all’omero) o assenti del tutto; il dubbio è
1) una sente freddo e l’altra no;
2) sentono ambedue freddo ma la seconda preferisce congelare piuttosto che apparire sciatta o poco figa.


Per la cronaca non trovo affatto sciatta o poco figa una ragazza con la felpa stirata fin giù alle mani – anzi mi ispira tenerezza – ma ora che ci penso non ho sentito nessuno accusare di sciatteria una ragazza con la felpa stirata fin giù alle mani quindi a questo punto dichiaro chiusa la polemica tra me e me stesso.


Paure
Sono terrorizzato dalle apparizioni di bambini dai 0 ai 24 mesi in luoghi chiusi: prima o poi quelle creature piangeranno. E quando un bambino inizia a piangere, non smette più.

Non c’è alcuna via di scampo: la fortuna è soltanto quella che l’esplosione di lacrime e urla avvenga il più tardi possibile. A nulla valgono i tentativi dei genitori di ammansire il pargolo con coccole e giochi: i bambini sono più intelligenti degli adulti e non si lasciano fuorviare da distrazioni e blandizie varie; il risultato di tali azioni sarà quello di irritarli ancor di più e farli piangere più forte.


Mi chiedo perché qualcuno non abbia pensato di sfruttare l’energia potenziale insita nel pianto dei bambini. Basterebbe porre sulla bocca dell’infante un imbuto, all’interno del quale sarà presente una sottile membrana di materiale estremamente elastico e resistente. Il pianto farà vibrare la membrana, la cui oscillazione si trasmetterà a un coso (non ho ancora deciso come sarà composto il coso) che poi per un procedimento fisico causerà uno spostamento di elettroni che caricheranno una batteria, immagazzinando energia da sfruttare come più aggrada.


Subito
Sto cercando di disfarmi di un manga su Subito.it ma l’impresa non è facile. Prima mi ha contattato un tizio, prendiamo accordi, tutto a posto, convintissimo. Poi la sera prima della vendita mi contatta – dopo che un paio d’ore prima mi aveva confermato l’appuntamento – per dirmi che non se ne faceva nulla. Passano una decina di giorni, mi contatta un altro tizio, mi dice di venire da Grande Inverno (per tutelare l’anonimato userò nomi di località di Game of Thrones), io dico perfetto, possiamo vederci all’uscita della strada che viene da Grande Inverno.
Lui: non la conosco.
Io: non è possibile, ci sono solo due strade da Grande Inverno.
Lui: conosco la Strada del Re.
Io: ma quella è la strada che viene da Approdo del Re, come è possibile.

Poi dal suo modo di scrivere mi rendo conto che era lo stesso tizio che mi aveva dato buca in precedenza e che mi aveva detto di essere di Roccia del Drago. A quel punto smetto di rispondergli.

Passa una settimana, mi scrive un altro tizio. Gli dico possiamo vederci di sabato perché in settimana sto a Roma. Lui convintissimo, tutto a posto. Gli scrivo venerdì sera per chiedere conferma, non mi risponde. Gli scrivo sabato, lui mi chiede dove possiamo vederci. Gli chiedo informazioni logistiche, sparisce. Gli riscrivo, mi risponde oggi per dirmi che dopo avermi scritto è crollato sul letto in preda alla febbre. E poi mi fa: dove ci vediamo?

Non ho più risposto. E sospetto sia sempre lo stesso tizio.

Telefoni
I cellulari hanno introdotto un pericoloso concetto nella mente delle persone: quello di telefonia mobile. In virtù del fatto di essere mobile si è diffusa l’idea che il telefono sia ormai parte integrante del corpo di una persona che, quindi, non se ne separerà mai. Se il telefono è spento o se la persona non risponde, è colpevole di non voler essere reperibile.

Ho provato a spiegare a Madre, ad esempio, che se non rispondo al telefono o se non sono raggiungibile non è perché sono morto o perché mi ha rapito l’ISIS. Anzi, le ho fatto presente che nel caso morissi, dato che sarebbe quasi certamente di morte violenta (sono in buona salute), qualcuno darebbe notizie.


A meno che l’evento tragico non avvenga in presenza della mia coinquilina cinese: in quel caso penso che il mio corpo sparirebbe incastrato a forza nella pattumiera, occultato da un pacco di tortellini.


Madre ha replicato: potremmo essere noi morti e volerti allora avvertire.
Avrei voluto replicare chiedendo “Come?” ma ho ritenuto opportuno non farlo.

Però mi chiedo: quando non c’erano i cellulari, come si faceva? Sì, certo, si può dire anche quando non c’erano gli antibiotici che si faceva? Si moriva. Ma non credo che la gente morisse per non aver risposto al telefono!

Vocalizzi
Ciò che con la porta chiusa riesco a udire dalla mia stanza quando Astro Nascente si esercita: >>>click<<<.

Invenzioni impossibili che sarebbe bello se ma anche no #2

Per chi si fosse perso la prima parte, nella fucina di idee che ho messo in piedi sono al lavoro le migliori de-menti disponibili sulla piazza e anche sulla statale per studiare possibili innovazioni che potrebbero migliorare le nostre vite oppure no ma tanto peggio di così non potremmo stare.

Quelle che vado a presentare sono altre cazzate idee che sono uscite fuori non si sa come e non sappiamo come far rientrare.

I libri da reggere
Stanchi di essere considerati atleti tutto muscoli e niente cervello? Stufi di essere additati come secchioni col fisico da lanciatori di coriandoli? Questi libri sono la soluzione per entrambi! Grazie alle pratiche (?) copertine in ghisa dal peso variabile dai 10 kg in su, finalmente potrete acculturarvi mentre fate esercizio fisico, oppure leggere l’ultimo volume di George R. R. Martin mettendo su un po’ di bicipiti! E per i body builder, la collana Grandi Classici: i Fratelli Karamazov, il Signore degli Anelli, Arcipelago Gulag, Alla ricerca del tempo perduto e altri grandi tomi della letteratura dall’enorme numero di pagine, tutti da reggere!

La gonna da masticare
Se esiste la biancheria intima commestibile, perché non pensare ad altri capi d’abbigliamento? Disponibile nelle colorazioni verde menta, rosa fragola, nero liquirizia, la gonna da masticare è la soluzione ideale quando si vuol avere freschezza e alito fresco sempre e dovunque! Immaginate l’emozione quando il vostro lui vi dirà “Tesoro…ti masticherei tutta!”!

L’autobusso
Servizio di trasporto urbano che vi aiuta nel caso viaggiate carichi di borse e valige e, quindi, con le mani impegnate: giunti sotto casa, l’autista si offrirà di bussare alla porta al posto vostro!…Ovviamente funziona quando c’è qualcuno in casa.

Il bar beer
Un bar specializzato in birre dove tra un boccale e l’altro è possibile anche farsi spuntare i capelli.

Loki antinfiammatorio
Dolori reumatici, articolari, cefalee? Chi meglio di una divinità norrena potrebbe risolvere i vostri problemi? E perché mai dovrebbe risolverli, direte voi? Ah non lo so, ma se non vi sta bene tenetevi il mal di testa, per Giove.

Il detersivo per i patti
Siete venuti meno alla parola data? Avete disatteso degli accordi? No problem. Con questo detersivo formula speciale, i patti da voi stipulati potranno tornare limpidi e immacolati e potrete rifarvi una reputazione. Disponibile anche profumato al limone.

Il pollo allo spiego
Se siete stanchi di spiegare ogni volta alla vostra fidanzata la regola del fuorigioco, se vi tedia il vostro amico che si addormenta durante il film e poi vi chiede delucidazioni sulla trama, questo snack al pollo arrosto fa al caso vostro: ingozzate il/la seccatore/trice fino a che non potrà più proferir verbo, perché il polletto si incaricherà per voi di trasmettergli tutti gli spiegoni possibili!

La metropuritana
Nei vagoni della metropuritana non c’è spazio per disturbatori, cafoni e maleducati e per un abbigliamento volgare: immersi nell’atmosfera da Inghilterra del ‘600 viaggerete con tutte le buone maniere, la rigidità di costumi e l’afrore di letame e ascella tipica di quei tempi andati. Si raccomanda un vestiario consono. È gradito il cilicio purché eventuali rivoli di sangue da ferite aperte siano celati alla vista altrui.

Le strisce perdonali
Soluzione pensata per gli uomini che non sanno come chiedere scusa alle proprie compagne: questi attraversamenti stradali speciali in tutto e per tutto uguali a delle normali strisce dipinte sull’asfalto, sono la più efficace invocazione di perdono esistente. Basterà aspettare che la propria amata giunga in prossimità delle strisce per attraversare la strada in un verso e nell’altro di continuo, impedendo il transito all’auto della fanciulla che, per quieto vivere, concederà il perdono purché l’idiota il ragazzo si decida a togliersi dalle palle dal pericolo. Eventuali investimenti non sono di responsabilità dell’inventore. Per un effetto più drammatico è possibile percorrerle a piedi nudi. Si possono anche organizzare attraversamenti in comitiva, ma ricordatevi che il terzo della fila è uno che è morto ed è stato sostituito da un sosia.

Alla  prossima (forse) puntata per nuove e strabilianti idee cui nessuno aveva pensato (per decenza e dignità)!

30 domande 300 lire

Da quando l’ho visto girare su WP sono stato attratto dal gioco dei 30 libri in 30 giorni. Ma pubblicare 30 post così mi annoiava alquanto. Senza contare che soffro di idiosincrasia vulgaris quando vedo delle catene.

Poi ho letto il post di Ilsuccodimela che ha trovato un metodo semplice ed efficace: tutto in un solo intervento. Indi per cui, mi cimento anche io con la lista.

1 – IL TUO LIBRO PREFERITO: Il Signore degli Anelli – J. R. R. Tolkien.
2 – LA TUA CITAZIONE PREFERITA: Ne avrei tante, molte. Scelgo questa, così.
Quand’ella parla con tanto calore e trasporto del suo fidanzato…mi par d’essere un uomo spogliato di ogni onore e dignità. Un uomo al quale han tolto la spada. (I dolori del giovane Werther – J. W. Goethe)
3 – IL TUO PERSONAGGIO PREFERITO DI UN LIBRO: Il Signor Samuel Pickwick de Il Circolo Pickwick – C. Dickens è tra quelli che mi è piaciuto di più. Lo immaginavo come un mio professore dell’Università: un po’ di pancia, pelato sulla sommità della testa, baffo grigio. Sobrio e colto. E con un marcato accento di Martina Franca.
4 – IL LIBRO PIÙ BRUTTO CHE TU ABBIA MAI LETTO: Non credo di aver mai letto libri brutti. Ho sempre selezionato con cura le mie letture e, quand’anche poi non trovassi l’opera esaltante o quantomeno soddisfacente, non si è mai rivelata brutta.
5 – IL LIBRO PIÙ LUNGO CHE TU ABBIA MAI LETTO: Se consideriamo i 3 volumi di cui si compone come un unico libro, direi Il Signore degli Anelli.
6 – IL LIBRO PIÙ CORTO CHE HAI MAI LETTO: Non sono molto sicuro su questo e comunque siamo sempre intorno le 100 pagine. Magari qualche tascabile Newton della collana “100 pagine – 1000 lire (tiemp bell e na vota). Ne ho letti parecchi.
– IL LIBRO CHE TI DESCRIVE: Sinceramente fatico a trovarne uno. È possibile immedesimarsi in personaggi, situazioni, ma trovarne uno che veramente descriva sé stessi mi pare complicato.
8 – IL LIBRO CHE CONSIGLIERESTI: Il Dhammapada. Consiglio di leggerlo anche se non si è buddhisti. Io, infatti, non lo sono.
9 – IL LIBRO CHE TI HA FATTO CRESCERE: Uno qualunque di Bukowski! 😀
10  UN LIBRO DEL TUO AUTORE PREFERITO: Il castello – F. Kafka. L’ho letto in un solitario agosto del 2003, praticamente o quello o un fucile in bocca ehehe. Comunque è di una profondità spiazzante, dopo un po’ ci si sente immersi nelle atmosfere alienanti degli eventi. È incompiuto, lo dico per chi volesse accingersi alla lettura.
11 – UN LIBRO CHE PRIMA AMAVI E ORA ODI: Nessuno.
12 – UN LIBRO CHE NON TI STANCHERAI MAI DI RILEGGERE: Uno qualsiasi di Sir Arthur Conan Doyle.
13 – UN LIBRO CHE IN QUESTO MOMENTO HAI SULLA SCRIVANIA: Ce ne sono un paio: il primo, in realtà, è una light novel: La noia di Haruhi Suzumiya – N. Tanigawa. Il secondo è John Grisham – I contendenti.
14 – IL LIBRO CHE STAI LEGGENDO: Madame Bovary – G. Flaubert. In realtà l’avevo già letto e ho finito giustappunto di rileggere. Ho comprato quest’edizione, oltre perché costava solo 4 euro, perché era integrata da altri 3 racconti.
15 – APRI IL PRIMO LIBRO CHE TI CAPITA TRA LE MANI AD UNA PAGINA A CASO E INSERISCI LA PRIMA FRASE CHE TI SALTA AGLI OCCHI: Grisham: Cinque giorni prima del processo, il giudice Seawright convocò di nuovo gli avvocati nella sua aula per l’ultima riunione.
16 – LA TUA COPERTINA PREFERITA: 
17 – IL PERSONAGGIO CON CUI TI VORRESTI SCAMBIARE PER UN GIORNO: Non mi dispiacerebbe provare a essere Sherlock Holmes. Freddo, analitico e imperturbabile. E risolvere un caso in apparenza irrisolvibile.

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18 – IL PRIMO LIBRO CHE HAI LETTO: Bella domanda! Non ricordo, sinceramente. Io ho cominciato a leggere da piccolissimo, ma non ricordo il primo. Ricordo uno che lessi alle elementari, perché la maestra per invogliarci alla lettura prese dei libri dalla biblioteca (HAHAHAHA! No, scusate, mi fa ridere associare la mia scuola alla parola biblioteca: in realtà era solo un ripostiglio con un armadietto con dentro dei libri) e dovevamo sceglierne uno a testa e farne pure un riassuntino. Sarà stato in seconda-terza elementare. Erano libri sicuramente che erano stati donati, niente grandi editori, stato di conservazione ai limiti del fossile. Tutto queste parole perché volevo raccontare questa storiella, ma in realtà non ricordo il titolo del libro. Rammento che fosse ambientato nelle steppe della Mongolia, parlava di questo bambino e poi c’era un tale che si chiamava Citai. Ecco, se qualcuno mi aiuta a recuperarlo, è cosa gradita.
19 – UN LIBRO IL CUI FILM TI HA DELUSO: Tutti. Il discorso sui film concerne due problematiche, una oggettiva e l’altra soggettiva. Il dato oggettivo è che si tratta sempre di adattamenti, e, quindi, come tali comportano tagli e aggiustamenti che fanno inevitabilmente storcere un po’ il naso. Forse sono stato un po’ severo col dire “tutti”, la trilogia del Signore degli Anelli a me è piaciuta, ad esempio, anche se, a voler essere rigorosi, rientra anch’essa nel discorso sull’adattamento, non fedele al 100% con il libro. Il secondo problema riguarda un dato soggettivo, invece: quando leggi un libro, più ti appassiona e più lo vivi. Proietti il tuo film nella mente. Quando ne guardi la trasposizione cinematografica vedi la proiezione mentale di qualcun altro. È possibile, allora, rimanere delusi, perché non coinciderà con quanto abbiamo immaginato.
20 – UN LIBRO DOVE HAI TROVATO UN PERSONAGGIO CHE TI RAPPRESENTASSE: I dolori del giovane Werther.
21 – UN LIBRO CHE TI HA CONSIGLIATO UNA PERSONA IMPORTANTE PER TE: Norwegian Wood – H. Murakami. La persona in questione me lo prestò anche.
22 – UN LIBRO CHE HAI LETTO DA PICCOLO: Le avventure del Barone di Münchhausen – R. E. Raspe. La cosa bella è che scoprii questo libro grazie a Topolino: gli autori Disney, infatti, si sono da sempre cimentati con parodie di classici della letteratura. Io avevo un volumetto con le avventure di Paperino di Münchhausen che mi appassionò alla storia e mi spinse a leggere il libro.
23 – UN LIBRO CHE CREDEVI FOSSE COME LA GENTE NE PARLAVA E INVECE NE SEI RIMASTO DELUSO E COLPITO: Il codice da Vinci. Lo trovo scritto malissimo e la trama ha degli evidenti buchi. Lasciamo perdere il discorso dei riferimenti storici, la verosimiglianza e quant’altro: è un libro, non un saggio, dentro ci si può mettere ciò che si vuole e chi sta a farne tante menate con speculazioni varie, è un idiota. Ma questo libro è veramente poca cosa. Da allora ho capito di diffidare di libri di cui ne parlano in molti, anche persone che leggono al massimo le etichette sulle merendine Mulino Bianco.
24 – UN LIBRO CHE TI FA FUGGIRE DAL MONDO: Per evadere sfoglio a caso I fiori del male e leggo qualche poesia. Una qualsiasi.
25 – UN LIBRO CHE HAI SCOPERTO DA POCO: Meridiano di sangue – C. McCarthy. Me ne hanno parlato in molti, credo nel 2014 di sicuro lo leggerò.
26 – UN LIBRO CHE CONOSCI DA SEMPRE: Che conosco da sempre…Mah, Il piccolo principe? Avendo una zia che ne è appassionata, tanto da comprarne edizioni diverse in diverse lingue durante i suoi viaggi all’estero, praticamente lo conosco da quando sono nato.
27 – IL LIBRO CHE VORRESTI AVER SCRITTO: Non sono in grado di fare una scelta precisa. Sicuramente qualcosa di corposo e monumentale. L’Ulysses – J. Joyce. Oppure lo Zibaldone – Leopardi! Qualcosa di simile. Sono un megalomane.
28 – UN LIBRO CHE FARAI LEGGERE  A TUO FIGLIO: Sicuramente tutti quelli di Jules Verne. Niente mi stimolava più la fantasia delle sue opere. Credo siano ottimo cibo per una giovane mente.
29 – UN LIBRO CHE DEVI ANCORA LEGGERE: Tanti. Troppi. Quando sento parlare di libri o quando in giro trovo post che parlano di libri, mi sento piccolo piccolo e ignorante e mi viene l’ansia.
30 – UN LIBRO CHE TI HA COMMOSSO: La signora delle camelie – A. Dumas. Straziante.

Una faccia per tutte le stagioni III (Gintoki vs Zeus)

Come nelle migliori saghe cinematografiche, dal Padrino al Signore degli Anelli, passando per Guerre Stellari, anche questa serie di post sugli attori più legnosi e ingessati della storia va a comporre la sua trilogia; per l’occasione questo episodio si intitolerà “Il ritorno dello Yeti”, dove ad essere Abominevole è la recitazione dei personaggi sullo schermo. Come due attaccanti di razza, io e zeusstamina (che mi ha ceduto l’onore di ospitare sul blog la sua creazione) ci spartiremo la lista, uno inventa e l’altro realizza e viceversa, sperando di non urtare troppo i gusti del lettore che dovesse capitare su questi lidi. Ad aprire le danze sarà zeus, poi verrà la mia recensione e così via, 5 facce di marmo vs 5 in alternanza.

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Non c’è niente da fare. Quando un’attrice è dotata di ironia, non la si può imbottigliare. Non si può limitare l’estro creativo. Non sapete di quello che sto parlando? Ebbene, come non apprezzare l’ironia dare il personaggio di BELLA a Kristen Stewart che di bello non ha praticamente niente? Un castoro con il traforo del Monte Bianco fra i denti, uno sguardo sintonizzato su “spiacenti siamo fuori casa, ripassate più tardi” e le capacità recitative di un termosifone! Uno spettacolo. E, per di più, in Twilight è anche completamente stordita. Una top ten di (im)perfezione recitativa. Niente da fare. Il mio voto andrà sempre e comunque a Charlize Theron in quella porcheria chiamata Biancaneve ed il Cacciatore.

“problemi?”

Si dice che “il riso faccia buon sangue”, allora i vampiri di Trù Blàd devono avere dei gusti pessimi per bere quello di una che non si fa una risata da quando Cesare varcò il Rubicone. Mi riferisco ad Anna Paquin. Chi? Ma sì, dai, è quella che se la fa con l’attore con la mascella che fa provincia, conosciuto proprio sul set del telefilm. L’aspetto da placida e ingenuotta coltivatrice di canapa della nostra eroina nasconde una teppistella di liceo di periferia: se un’inquadratura dura per più di un secondo lei assumerà l’espressione del “Eh? Che vuoi, scusa?”, tipica di chi vuol attaccare briga.  In X-Men la ricordiamo nel ruolo di Rogue, la mutante che tramite il contatto fisico può assorbire personalità, memoria e – nel caso la vittima ne abbia – poteri. Ecco, se avesse avuto il potere di rubare un po’ di abilità drammatiche sarebbe stato solo un bene.

“sto sorridendo”

Vi giuro, volevo parlare di un attore diverso (ed il buon Gintoki sa chi è), ma non potevo lasciare fuori il pelato più duro e puro che esista: Vin Diesel. 
L’abbiamo visto “recitare” in Fast&Furious e ci ha fatto piangere e anche tutte le leggi della fisica si sono ribellate. Come è possibile che non ne venga rispettata una neanche a volerlo? L’abbiamo visto cercare fortuna con Babylon A.D. e con XxX e siamo ancora a cercare un senso nella sua recitazione (fortunatamente c’è quella piccola perla di Pitch Black che lo salva). Vin è il classico macho con tanto testosterone e il fatto che si stia gonfiando come un canotto d’estate ne è la riprova. L’unica cosa che rimane immobile, scolpita nella roccia granitica, è il suo volto. Eternamente lasciato in modalità stand-by che tanto ripasso dopo. E lui è ancora la che lo aspetta. Lancio una petizione: Vin ritorna a prendere il tuo viso!!

“mò te meno”

Frutto di un esperimento genetico teso a creare un ibrido tra un metallaro anni ’80 e un truzzo de borgata, Lorenzo Lamas è entrato nelle nostre case (non invitato) nelle vesti di un ex poliziotto in cerca di giustizia. Che non si capisce perché la giustizia fosse necessario cercarla con bicipiti e addominali in mostra, più che poliziotto faceva tanto personal trainer in fuga dalle diete ipercaloriche. Sarebbe potuto diventare un idolo (???), ma il destino crudele ha voluto che proprio in quegli stessi anni esplodesse il fenomeno Walker Texas Ranger e contro Chuck Norris, si sa, non c’è partita. La sua pagina wikipedia italiana è una vera chicca, c’è scritto che “Lo scarso interesse del pubblico italiano verso un certo genere di film d’azione, ha fatto sì che non siano stati distribuiti i molti film interpretati da Lamas dal 2000 ad oggi”. Cioè, rendetevi conto: se non ha sfondato in presenza di un pubblico che si gode le peggiori boiate, qualcosa significherà.

Montagne di muscoli. Ma tanti tanti. Così tanti che non sapevi neanche esistessero nel corpo umano. Io sono convinto che li abbiano impiantati da un elefante. Praticamente una bestia d’uomo. Con una maschera di ferro al posto del viso. Il grande Dwayne “The Rock” Johnson ha perso gran parte della sua capacità motoria facciale in uno dei mille combattimenti Wrestling e ha portato questo suo pregio sul grande schermo. Fornisce chilogrammi e potenza alla recitazione, non portando niente con il viso. Lui rimane là. Sempre fermo. Una sfinge che ti sfida a contraddirla. E io non ci tengo. Assolutamente no. 

“hehehe”

L’abbiamo conosciuto nelle vesti di un “Friend”, ma son sicuro che non lo vorreste come amico vostro: di chi parlo? Di David Schwimmer, attore con la tipica espressione di chi, dopo aver bevuto uno spritz, ti guarda, sorride in modo inquietante ed esclama “heheh…sono ubriaco…heheh” e comincia a rompere le scatole con cose tipo “ti voglio bene…sei un amico…la mia vita è un disastro…voglio una donna…”. Ecco, immaginate di andare in giro tutto il giorno con una faccia così, perennemente sintonizzata su un’espressione da babbeo. Le donne la troveranno tanto carina e pucciosa. Le donne nella finzione, ovviamente.

“anche stasera in bianco”

Lo sfigato di tutte le commedie romantiche. L’ammiraglio della tragedia amorosa. Il paladino delle commedie frizzanti e così vuote da togliere il respiro. John Cusack ha un dono: portare il nulla nella recitazione. Sapete nominarmi un film dove c’è ed è realmente pesante come personaggio? Uno di quelli che cambiano la trama? No. A stento ti ricordi un film. E lo fai perché hai letto il libro di Hornby. Lui però continua a portare in giro una facciotta triste, bastonata e con lo sguardo impallato. Un vero cocker spaniel di sfiga e affetto malcelato. Fa tenerezza, eh! Ma ti verrebbe da prendere un bastone e raddrizzargli la schiena. Non una, tante volte. Nota di merito per il suo sguardo da ciuoto che lo accomuna al grande Cage. 

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“mi sa che non ho pagato l’Enel”

Inerte come un cumulo di ghiaia, Riccardo Scamarcio può vantare una filmografia più lunga di quella di Al Pacino, tanto con quegli occhi verdi e quei ricci neri potrebbe fare quel che vuole. Potrebbe, ma non lo fa:  sublime interprete della recitazione bisbigliata, sicuramente sponsorizzata dall’Amplifon perché hai l’impressione di star perdendo l’udito durante un film, il buon Scafandro pare perennemente bloccato su una esistenziale domanda: avrò chiuso il gas? Il piglio deciso e intenso che vorrebbe assumere con quelle sopracciglia a tetto spiovente rende in realtà la sua recitazione significativa come il Due di coppe a briscola.


Per questa tornata di Facce di Marmo, mi tocca ricomporre una delle coppie più insulse e fastidiose del globo terrestre. Praticamente l’apologia alla distruzione di massa e alla sterilizzazione di certe forme di morti viventi. Fino a poco tempo fa i vampiri erano mostri rispettabili, con sete di sangue e con il morso che è qualcosa di altamente sessuale. Con Twilight e la coppia regina Stewart-Pattinson si riesce a distruggere questo grande mito. Provocante e attrattivo come un gabinetto, con capacità recitative da oratorio ed un potenziale erotico pari a quello delle ciabatte che indosso, il buon Pattinson porta in Twilight qualcosa di simile all’antipatia fatta attore. Già in Harry Potter era simpatico come una colonscopia, in Twilight riesce ad unire nel disappunto sia uomini (che non vedono come non prenda Bella, solo di nome e non di fatto, e la ribalti come una giacca a vento, così, per frustrazione verso l’idiozia umana) sia le donne (che lo vedono con la faccia incavata come fosse reduce da una seduta prolungata sul cesso e non capiscono perché non prenda Bella e la  ribalti come una giacca a vento, così, per frustrazione verso l’idiozia umana). Un miracolo bipartisan. Ha però un grande pregio: riesce a far sembrare attori tutti quelli che lo circondano. Grande! 

Christopher Lambert, lo ricordiamo come Highlander, l’Immortale, come la sua espressione granitica, che sfida i secoli rimanendo sempre fedele a sé stessa. L’occhio spento come un merluzzo rimasto invenduto sul banco pescheria rende la sua presenza in un film così imbarazzante da far sembrare chiunque un vero attore al suo fianco. Anche Nicolas Cage in Ghost Rider ci ha fatto una bella figura, al confronto. Insomma. Ciò che rende Lambert veramente degno di essere studiato è la sua capacità di aver partecipato a film di una bellezza pari a quella di un soprammobile in simil plastica a forma di gondola veneziana che cambia colore col tempo; cioè, una boiata può capitare, due, tre…in fondo anche gli attori hanno un mutuo da pagare. Ma basare un’intera carriera su questo tenore, è da applausi. Grazie Christopher.

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA per Asia Argento, vincitrice del Premio “Buon sangue non mente”: dai film horror del padre Dario, alla terrificante recitazione da incubo della figlia.