Brutte Strisce #16

Alzi la mano chi non ha mai avuto problemi  di matematica!

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Questa striscia è un po’ autobiografica. Ricordo quando mi trovai male a un corso di analisi, avevo raggiunto il limite! L’ansia che ne era derivata mi aveva fatto partire per la tangente. Da lì iniziò una parabola discendente, e non è un’iperbole questa! E fui anche frainteso quando durante un compito chiesi a una tizia di mostrarmi il seno!

Brutte Strisce #15

Durante gli anni ’50 un grande detective privato (di tutto) era all’opera!

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Chi sarà questo personaggio? Quale sarà il suo nome? È un alleato della giustizia? La sua dichiarazione dei redditi sarà in regola? Questo e altro scopriremo forse nelle prossime apparizioni del detective privato (di tutto)!


Gli anni Cinquanta avevano una definizione? Come Anni ruggenti oppure I favolosi anni…E chi decide come devono chiamarsi gli anni? E quest’epoca ce l’ha una locuzione identificativa? In caso negativo, posso proporre “I merdosi anni Dieci”?


Brutte Strisce #14

Come non approcciare una ragazza.

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La ragazza nella striscia è un’attrice professionista. Don’t try this at fermata dell’autobus!


L’autore si dissocia dalle scritte vandaliche dei vandali (con la v minuscola perché qui non ci si riferisce ai Vandali, popolazione germanica che avrà avuto pure qualche difetto ma non scriveva sui muri), in particolare “Abbasso tutto”, perché se abbassiamo tutto alla fine resta comunque tutto uguale, chi è più alto sarà sempre più alto di chi è più basso, quindi che senso ha?


Brutte Strisce #13

Il quadro è stato gentilmente prestato dal Museo Marmottan (museo delle marmotte) di Parigi ma non glielo restituiremo più.


Come sempre, cliccando sulla striscia essa sarà leggibile nelle dimensioni originali. Ma questo lo sapete già, ma per contratto debbo dirlo almeno una volta al mese.


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Bisogna sempre seguire le prescrizioni mediche e non far da sé assumendo farmaci a caso senza neanche un colloquio!

Brutte Strisce #11

Si avvicina l’estate, tempo di sport e attività! Tempo anche di traumi!


Come sempre, se la striscia è poco leggibile cliccateci sopra. Ma questo lo sapete, ma l’intento di questo blog è quello di esser pleonasticamente didascalici.


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I più attenti tra voi, che son sempre quelli più attenti tra voi ma potrebbero non essere gli stessi attenti dell’altra volta perché il richiamo all’attenzione avrà messo più persone sull’attenti, avranno notato che gli interni di questa striscia sembrano essere gli stessi di un’altra striscia: in effetti è così, qui alla Gintoki&Gintoki Enterprise preferiamo riutilizzare le scenografie per abbattere i costi.


Nessun costo sano è stato abbattuto: abbattiamo soltanto costi vecchi e malati.


Brutte Strisce #9

Questa striscia è la nona! E quindi va in dedica a un personaggio famoso per una…nona! Vediamo chi indovina chi sia! Attenzione: nella striscia è presente un indizio fondamentale e risolutore!

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Avete indovinato?

Ma sì, si tratta del Principe della risata, Totò!
A Ponte di Nona (Roma), infatti, sono state girate alcune scene (quelle in esterno) di Totò, Peppino e la Malafemmina. Nel film, il nipote dei due si innamora di una ballerina e tutti sanno che le ballerine hanno spesso problemi all’anca! Complimenti a chi ha indovinato!


A una occhiata superficiale la prospettiva potrebbe sembrare che presenti degli errori. Ma ciò è errato! Non è prospettiva, i due si trovano in una casa come quelle dei luna park o dei musei della scienza!


Brutte Strisce #8

Tipi loschi.

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I più attenti di voi, che sono i più attenti di voi (altrimenti non sareste attenti), si saranno accorti che, nel look e negli intercalari, mi sono ispirato a un popolare personaggio protagonista di uno sceneggiato televisivo nel disegnare il protagonista di questa striscia.

Trattasi infatti di Marco Polo, mercante del XIII secolo che negli anni ottanta fu impersonato in una miniserie da Kenneth Marshall, serie che fu poi riciclata in SuperQuark per uno speciale sul contrabbandiere veneziano.

A martedì prossimo.

Brutte Strisce #7

Il nostro amico azzurro-conico sembra non voler esser interrotto durante la sua attività pantofolaia!
E dimostra anche di porre questioni stupide!
(Ma chi è questa? Due settimane fa non si trovava con un’altra tizia?).

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Magari invece la danza è solo una scusa per attirare l’attenzione.


Voglio imparare anche io la danza del mentre!

Brutte Strisce #6

Niente, oggi mi sento molto incline ai teoremi.

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Quanto sono odiosi i macellai e i salumieri che si prendono certe libertà!

Ricordo una volta uno che gli chiedevi 2 etti e te ne faceva 3, “E ve ne trovate un po’ di più, che fa!”, diceva. Però l’etto in più se lo faceva pagare.

E poi mi fanno morire le signore che chiedono il prosciutto, aggiungendo “Ma di quello buono” oppure “Ma è buono?”.

Che io immagino un salumiere un giorno rispondere “In verità fa proprio schifo ma vorrei liberarmene, allora, quanto gliene faccio?”.

Brutte Strisce #5

Al nostro amico azzurro conico non gliene va bene una!

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NOTA: La ragazza credo sia venuta carina. Penso che le chiederò di uscire, però le offrirò soltanto una Coca Cola.

NOTA 2: I cocci del bicchiere di birra non sono disegnati, sono veri cocci trasformati in disegno col fotoritocco. Tutto il resto è totally handmade, compresi gli occhi della fanciulla di cui vado fiero. C’è un retroscena per questo. 15 anni o poco meno fa, mi misi in testa di imparare a disegnare manga. Impresa tutt’altro che semplice, non avendo io alcuna inclinazione per il disegno.

Comprai il primo volume di un libro-guida sull’argomento. Dopo aver imparato a creare gli occhi, di qualsiasi tipo e misura, con ore e ore di esercizi, lasciai poi perdere il resto per dignità. Non so disegnare manga ma per i disegni del menga, come direbbero a Milano, ho…occhio!


A tutto il resto ci pensa Photoshop.


Anche il bicchiere pieno di birra non è venuto tanto male: che sia frutto di tutto l’esercizio fatto nel berle?


 Per chi volesse vedere le prove tecniche:
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