Non è che se il cuoco non è pratico di salsa allora possa darsi al tango

Dizionario di cineserie e cinismo spicciolo

Chef
Ogni volta che vado in un ristorante un pelo più sofisticato del livello “trattoria di Giggino l’untuoso” rimango perplesso da un’abitudine che hanno gli chef: quella di fare ghirigori o cumshot di salsine intorno alla pietanza. La quantità è così esigua che è inutile per condire e io mi chiedo sempre: posso farci la scarpetta o meno? È solo decorativa? E perché mai avrei bisogno di cibo decorato? Se l’occhio vuole la sua parte, perché non mettere nel piatto un calendario di Playboy, allora?

Gatti
Il suono più rilassante dell’universo: >>>click<<< (si consiglia di alzare il volume).


Si ringrazia l’adolescente Camilla (anni 16 e mezzo) per essersi prestata alla registrazione.


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Camilla a 15 anni e mezzo. Come tutti gli adolescenti, non vuol fare niente e poltrisce

Intelligenza
Nelle principali stazioni italiane da qualche tempo Trenitalia ha iniziato a subordinare l’accesso ai binari al controllo del biglietto per i passeggeri. A Roma alla Stazione Termini sono state costruite delle barriere tipo curva da stadio. Tutto giusto, peccato che entrando in uno qualsiasi dei negozi lungo il lato ovest della stazione sia possibile accedere ai binari senza passare per i varchi.

Jeans
Quelli a vita alta sono uno dei capi che trovo più sensuali in una donna.
La donna coi jeans a vita alta, il cappello da Tom Waits e gli occhiali che negli anni ’80 sarebbero valsi l’esclusione coatta da ogni forma di vita sociale mi creano dei problemi. Ma non per gli occhiali in sé o per Tom Waits o per i cappelli, ma per l’insieme modaiuolo. Questo conflitto di gusti mi manda in crisi e non so come uscirne.

Keywords
Un po’ di parole chiave che conducono a questo blog:


Per chi ancora non lo sapesse, dalla bacheca del vostro blog se andate su Statistiche -> Mostra tutti -> Riassunti, scoprirete come i viandanti del cyberspazio hanno raggiunto il vostro spazio virtuale di scrittura altresì noto come blog.


non porto i vestiti in lavanderia per paura che non li lavino: Pensa che io non porto vestiti addosso per paura che si sporchino!
hipsteria nell’uomo: È una sindrome grave che colpisce molti maschi tra i 25 e i 35 anni. I sintomi più evidenti sono comparsa di camicie a quadri, crescita pilifera sul viso incontrollata, comparsa di Dr Martens ai piedi.
donna esaurita: Cambiare le batterie.
quando buttare i bollettini finanziari: Quando cominciano a puzzare.
che rischi si corrono senza mutande: Tanti. Innanzitutto c’è il raffreddore, cui sono più esposte le donne perché lì è tutto all’aperto quindi sai gli spifferi; ai maschi rischia invece di cascar giù tutto (il famoso modo di dire “far cadere le p+++e” nasce da un fatto vero).
capacità recitative asia argento: Il CERN di Ginevra dopo aver trovato il bosone di Higgs si sta concentrando nel rintracciarle.
e il tempo si ambigua: E lì son volatili amari.
una fica: A pois, l’ha portata un maharaja.
perche quando guardo il signore degli anelli mi viene da piangere: Perché stanno portando gli hobbit a Isengard.

ma quante cazzate dicono su wikihow: Non ne ho idea: hai provato a leggere la guida “Quante cazzate dicono su wikihow, wikihow”?
percoca rossa con lentiggini: La famosa pesca calzelunghe.
figa e lasagna: E il gusto ci guadagna.

L’autunno
In questo periodo di transizione dalla stagione calda a quella fredda in cui ancora si può uscire di casa senza giacconi e cappotti, appaiono ragazze particolari: quelle con la felpa tirata fino all’altezza del palmo della mano.

È risaputo che in molte donne la circolazione sanguigna sia limitata al tronco e alla testa, mentre gli arti superiori e inferiori sono appendici clinicamente morte caratterizzate da una temperatura da cella frigorifera. Alcune ragazze tentano allora di ovviare alla dispersione di calore corporeo stirando le maniche fin giù alle mani. La cosa curiosa è trovare in uno stesso ambiente una ragazza dalle maniche stirate e una ragazza dalle maniche tirate (fin su all’omero) o assenti del tutto; il dubbio è
1) una sente freddo e l’altra no;
2) sentono ambedue freddo ma la seconda preferisce congelare piuttosto che apparire sciatta o poco figa.


Per la cronaca non trovo affatto sciatta o poco figa una ragazza con la felpa stirata fin giù alle mani – anzi mi ispira tenerezza – ma ora che ci penso non ho sentito nessuno accusare di sciatteria una ragazza con la felpa stirata fin giù alle mani quindi a questo punto dichiaro chiusa la polemica tra me e me stesso.


Paure
Sono terrorizzato dalle apparizioni di bambini dai 0 ai 24 mesi in luoghi chiusi: prima o poi quelle creature piangeranno. E quando un bambino inizia a piangere, non smette più.

Non c’è alcuna via di scampo: la fortuna è soltanto quella che l’esplosione di lacrime e urla avvenga il più tardi possibile. A nulla valgono i tentativi dei genitori di ammansire il pargolo con coccole e giochi: i bambini sono più intelligenti degli adulti e non si lasciano fuorviare da distrazioni e blandizie varie; il risultato di tali azioni sarà quello di irritarli ancor di più e farli piangere più forte.


Mi chiedo perché qualcuno non abbia pensato di sfruttare l’energia potenziale insita nel pianto dei bambini. Basterebbe porre sulla bocca dell’infante un imbuto, all’interno del quale sarà presente una sottile membrana di materiale estremamente elastico e resistente. Il pianto farà vibrare la membrana, la cui oscillazione si trasmetterà a un coso (non ho ancora deciso come sarà composto il coso) che poi per un procedimento fisico causerà uno spostamento di elettroni che caricheranno una batteria, immagazzinando energia da sfruttare come più aggrada.


Subito
Sto cercando di disfarmi di un manga su Subito.it ma l’impresa non è facile. Prima mi ha contattato un tizio, prendiamo accordi, tutto a posto, convintissimo. Poi la sera prima della vendita mi contatta – dopo che un paio d’ore prima mi aveva confermato l’appuntamento – per dirmi che non se ne faceva nulla. Passano una decina di giorni, mi contatta un altro tizio, mi dice di venire da Grande Inverno (per tutelare l’anonimato userò nomi di località di Game of Thrones), io dico perfetto, possiamo vederci all’uscita della strada che viene da Grande Inverno.
Lui: non la conosco.
Io: non è possibile, ci sono solo due strade da Grande Inverno.
Lui: conosco la Strada del Re.
Io: ma quella è la strada che viene da Approdo del Re, come è possibile.

Poi dal suo modo di scrivere mi rendo conto che era lo stesso tizio che mi aveva dato buca in precedenza e che mi aveva detto di essere di Roccia del Drago. A quel punto smetto di rispondergli.

Passa una settimana, mi scrive un altro tizio. Gli dico possiamo vederci di sabato perché in settimana sto a Roma. Lui convintissimo, tutto a posto. Gli scrivo venerdì sera per chiedere conferma, non mi risponde. Gli scrivo sabato, lui mi chiede dove possiamo vederci. Gli chiedo informazioni logistiche, sparisce. Gli riscrivo, mi risponde oggi per dirmi che dopo avermi scritto è crollato sul letto in preda alla febbre. E poi mi fa: dove ci vediamo?

Non ho più risposto. E sospetto sia sempre lo stesso tizio.

Telefoni
I cellulari hanno introdotto un pericoloso concetto nella mente delle persone: quello di telefonia mobile. In virtù del fatto di essere mobile si è diffusa l’idea che il telefono sia ormai parte integrante del corpo di una persona che, quindi, non se ne separerà mai. Se il telefono è spento o se la persona non risponde, è colpevole di non voler essere reperibile.

Ho provato a spiegare a Madre, ad esempio, che se non rispondo al telefono o se non sono raggiungibile non è perché sono morto o perché mi ha rapito l’ISIS. Anzi, le ho fatto presente che nel caso morissi, dato che sarebbe quasi certamente di morte violenta (sono in buona salute), qualcuno darebbe notizie.


A meno che l’evento tragico non avvenga in presenza della mia coinquilina cinese: in quel caso penso che il mio corpo sparirebbe incastrato a forza nella pattumiera, occultato da un pacco di tortellini.


Madre ha replicato: potremmo essere noi morti e volerti allora avvertire.
Avrei voluto replicare chiedendo “Come?” ma ho ritenuto opportuno non farlo.

Però mi chiedo: quando non c’erano i cellulari, come si faceva? Sì, certo, si può dire anche quando non c’erano gli antibiotici che si faceva? Si moriva. Ma non credo che la gente morisse per non aver risposto al telefono!

Vocalizzi
Ciò che con la porta chiusa riesco a udire dalla mia stanza quando Astro Nascente si esercita: >>>click<<<.

Le quattro fasi della donna (extra bonus: il maschio)

Oggi voglio esaminare le quattro fasi che periodicamente attraversa una donna: la donna pessimista, la donna felice, la donna in crisi, la donna esaurita.
E che palle, Gin! Sempre a parlare delle donne?
Sono quelle più interessanti da analizzare. Gli uomini sono più banali sotto certi punti di vista. In appendice del post, comunque, ho deciso di aggiungere anche una parentesi maschile.

La donna pessimista è lo stadio finale della donna esaurita e anche quello che precede la fase donna felice. È arrabbiata con il mondo ma, principalmente, con le coppie stabili e durature. È delusa dall’amore e pensa che non troverà mai un uomo. Esce con amiche che la portano in giro per pietà e perché, sotto sotto, sanno che potrebbe capitare a loro la medesima situazione.
La vita della pessimista cambia da così a così una volta che inizia una nuova relazione. In questa fase sarà una donna felice. Improvvisamente scopre che la vita è bella, la sua pagina Facebook si riempie di canzoni smielate, guarda con disprezzo le donne acide e cattive, dimenticando che fino al giorno prima anche lei fosse così.
Dato che, purtroppo, l’amore è eterno finché dura, arriverà il giorno in cui la nostra donna felice si trasformerà in una donna in crisi. La prima cosa che fa la donna in crisi è andare dal parrucchiere. Attenzione: non ci va per farsi la solita spuntatina di un millimetro alle punte con shampoo e magari un tocco di tinta (costo medio della seduta: 30 euro), no. Cambierà totalmente acconciatura e magari anche colore, una cosa dal risultato scioccante.
Entra nel salone così:


Per uscirne così:


Un dettaglio importante. Lo stadio di donna in crisi può subentrare o alla fine della relazione o anche quando quest’ultima si sta avvicinando alla fine. Per questo, uomini, se la vostra donna cambia taglio di capelli, fatevi delle domande.
Terminato lo scempio della propria capigliatura, la donna in crisi, in quanto tale, comincerà a porsi domande esistenziali. Alternerà serate pigiama-divano-film/libri drammatici-pianto a serate alcool-alcool-pianto. Una mattina poi si alzerà dal letto e deciderà, dopo un bel pianto, di dire basta ai pianti.
È questa la fase in cui evolverà in breve tempo in una donna esaurita. La si riconosce perché, tendenzialmente, fa cose. Tante cose. Troppe. L’agenda della donna esaurita è più intasata di quella di un agente di Wall Street. Si iscrive a un corso di yoga acrobatico, va alle degustazioni di cucina sino-israeliana, frequenta un circolo di lettura di poesie cimiteriali, diventa attivista politica per la salvaguardia delle minoranze linguistiche nell’Oltrepò Pavese. Insomma, profonde tutte le sue energie in attività sostanzialmente inutili ma che desidererà condividere con gli altri. Massima attenzione quindi alle donne esaurite che frequentano corsi di cucina: sarete voi le loro cavie.
La donna esaurita sarà sempre stanca (per forza di cose), ma è anche quella a cui è più facile proporre attività: la contattate di sera per chiederle di partecipare alla maratona cinematografica del Signore degli Anelli e lei, pur dopo una giornata estenuante, dirà di sì.
Quando la donna esaurita non avrà più energie e sarà dimagrita di 10 kg a forza di girare come una trottola (oppure sarà ingrassata di 10 kg a forza di mangiare in modo sregolato), si trasformerà in una donna pessimista. E ricomincerà il tutto.

simbolo_maschio_250APPENDICE: IL MASCHIO
Come dicevo sopra, gli uomini sono più lineari. On e off, bianco e nero, sopra e sotto. Non attraversano fasi o stadi intermedi: periodicamente l’uomo da normale si trasforma in uomo con le crisi, semplicemente perché ogni tanto gli vengono dubbi sul proprio pene. L’uomo in crisi cerca cose che siano gratificanti per l’ego. Riempie una stanza di attrezzi da palestra che verranno utilizzati per un mese e poi prenderanno polvere per anni prima di essere rivenduti su Subito.it. Rifà l’impianto stereo della macchina. Prima della crisi economica, cambiava direttamente l’auto. Compra una chitarra, recupera degli amici del liceo e mette su una band. I più fedifraghi, infine, si cercano un’amante più giovane.