Non è che devi essere un rapinatore per fare colpo

È arrivato di nuovo quel periodo dell’anno. E io l’ho celebrato come al solito.

È uscito il nuovo film di Star Wars e sono andato a vederlo. Non mi dilungherò in recensioni, sarò anzi breve come Pipino detto il: questo film è merda. Anzi, è merda che caga merda. Merda seduta sul gabinetto che ne produce altra.

Pare che invece a tanta gente sia piaciuto tanto. Può voler dir tutto e niente il giudizio popolare, chiariamo. Rihanna ha venduto più dischi di Bob Dylan, figuriamoci.

Oppure la mia delusione sarà dovuta soltanto alla frustrazione nell’aspettarsi qualcosa che non si ripeterà mai più. Non ci sarà mai più un Impero che colpisce ancora. Il futuro non è altro che un tentativo di rileggere il passato. Il nostalgico cerca una realtà aderente a quella che ormai è solo una idea astratta.

Ho riflettuto sulle idee astratte in questi giorni in seguito a un episodio.

Due settimane fa durante una festa ho conosciuto una persona. Mio malgrado. A dirla tutta credo mi abbia teso un agguato. A inizio serata mi ha fatto:

– Ciao, tu sei?
– Gintoki. E tu saresti?
– Sono Clistera. Sono la sorella della festeggiata. Non mi hai vista ieri pomeriggio?
– No
– C’ero anche io
– Ah. No.

Sono simpatico come un sanpietrino.

Trascorsa un’ora o forse sessanta minuti in cui ho parlato a caso con persone a caso, Clistera, che avevo perso di vista, mi si è parata davanti, visibilmente alticcia:

– Senti però te la posso dire una cosa? Questa cosa della barba ha un po’ scocciato, insomma tutta questa moda e le camicie a quadri…cioè insomma dai…

Figurarsi se io possa aver voglia di conoscere qualcuno che esordisce in questo modo.

Figurarsi se io possa aver voglia di conoscere qualcuno in generale, in questo periodo. Mi trovo in una fase di pessimismo comico – non è un refuso, si tratta di una negatività tutta da ridere – in cui penso Ma tanto alla fine tutto ciò a che serve? Ah ah ah.

Clistera però mi ha trascinato in conversazione per svariate buone altre decine di minuti. Si rivelava una persona tutto sommato interessante e arguta. Poi ci siam salutati e pensavo di non rivederla più dato che ha residenza molto ben oltre la Linea Gotica.

Gli amici nei giorni successivi hanno cominciato a punzecchiarmi sostenendo che, in base a dei segnali che avevano colto, avevo fatto colpo. Io ero dubbioso. Non sono mai stato avvezzo a pensar a me stesso come uno che fa colpo. Mi ritengo certo mediamente nella media degli uomini medi come gradevolezza media, ma se mi dicono che faccio colpo rispondo con Chi, io? No forse ti sbagli, non ero io e poi si trattava solo di cene eleganti.

Ho comunque iniziato a riflettere su questa cosa e pensare che tutto sommato se fosse ricapitata mai l’occasione di interagire con costei avrei cercato di capirne un po’ di più.

Quando rifletto tendo sempre a configurarmi diversi scenari – con tanto di trama ed effetti speciali inclusi – in una scala di opzioni che va da Olocausto Nucleare a “Io sono Iron Man”.

Ieri sera ho rivisto Clistera. Scoprendo che da sobria è una persona non affatto così simpatica e piacevole – e a tratti anche noiosa – come da alticcia (e come nei miei scenari). E ha anche detto Io sono astemia. Bevo solo alle feste*.


* Pensavo fosse una presa in giro ma la sorella mi ha confermato che è astemia. A parte le feste, ovviamente.


È come dire Sono vegano, mangio carne solo alle grigliate. Sono juventino, tifo Napoli solo allo stadio. Non mi piace la figa, ci scopo perché c’è.


Quest’ultimo paragone forse è un po’ inesatto e inappropriato e me ne scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuno. In realtà, contrariamente a ciò che si crede, agli uomini la figa non piace. Piace solo perché c’è, ma se non esistesse riuscirebbero a immaginarla? E la immaginerebbero a forma di figa come attualmente è? Io non credo. I giapponesi, che non sono stupidi, pixellano infatti le parti intime nei porno proprio per permettere allo spettatore di immaginare come meglio crede e proiettare su quei pixel la propria personale visione e liberarlo dalla schiavitù della figa.


Infatti il Giappone è il paese dove si fa meno sesso al mondo.


Il punto del mio disappunto è però un altro: in base a cosa questa persona potevo ritenere valesse la pena parlarci? Non la conoscevo affatto. L’immagine che ne avevo era una proiezione di una idea astratta che mi ero fatto nei giorni successivi il primo incontro.

Come mi succede con Star Wars. Al cinema io in realtà non vado a vedere Star Wars. Vado a cercare l’idea di quei tre episodi storici (IV, V e VI), che non rivedrò mai più e che a dirla tutta non erano neanche così perfetti.

Ne Il ritorno dello Jedi c’erano gli Ewok. Palle di pelo pulciose che ridicolizzano dei soldati imperiali. Non ci si rende conto appieno di quanto sia ridicola questa cosa perché si vede solo ciò che si vuol vedere.

Allora forse anche i miei ricordi del passato, di un’estate, di un inverno e di un’estate ancora fa con altre persone non sono altro che un vedere solo ciò che si vuol vedere.

Quindi ho deciso che non vedrò mai più Star Wars.

Tranne quando uscirà un nuovo film o quando in tv lo ritrasmetteranno o quando qualcuno mi inviterà a una maratona casalinga di film di Star Wars.

Siamo la somma delle nostre esperienze, la differenza la fanno le scelte. Cos’è che divide e moltiplica, allora?

In questo momento mancano circa 23 giorni. Facciamo 24, perché nella Smorfia il 23 è il numero dello scemo e io scemo non lo voglio sembrare.

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Ricordo di una visita a Londra

Ho 24 giorni per capire cosa fare di me stesso. Non l’ho avuto ben chiaro in 30 anni, quindi figuriamoci in meno di 30 dì. No, non mi assumo colpe. Non ho chiesto io questo me stesso. Me l’hanno dato, smontato e senza libretto d’istruzioni e ho cercato di comporlo alla bell’e meglio. Mi sono avanzati dei pezzi che ho nascosto da qualche parte perché “posson venire sempre buoni”. Qui non si butta mai via nulla perché può sempre servire e questo principio l’ho applicato anche a me stesso. Finirò sepolto in casa.

La vita è sempre fatta di bivi e pure di quadrivi, a volte di deviazioni per lavori in corso e di strade con le buche. E ora ho molto timore delle forature ma debbo anche decidere di imboccare un’autostrada. Nell’autostrada non ci sono buche, ma i giunti longitudinali e trasversali sì e quelli danno parecchio fastidio sotto le gomme, sarà capitato a tutti.

Una Ong o una società di consulenza e cooperazione? Italia o estero? Quale settore? Di cosa occuparsi? Ho meno di un mese per capire cosa fare per la fine dell’anno e ancora le idee così poco chiare.

In fondo le idee chiare non le ho mai avute, oppure le ho ma a tratti e condizioni variabili. Sono come un certo clima nordeuropeo, cambio dalla mattina alla sera, a volte nell’arco di un solo paio d’ore. È una gran rottura di pallet come disse il fornitore di pedane industriali e pure una rottura di pellet disse il camino, quindi su una cosa sono convinto: casomai partissi, niente climi ballerini.

Anche perché non so danzare.

Invenzioni impossibili che sarebbe bello se ma anche no #2

Per chi si fosse perso la prima parte, nella fucina di idee che ho messo in piedi sono al lavoro le migliori de-menti disponibili sulla piazza e anche sulla statale per studiare possibili innovazioni che potrebbero migliorare le nostre vite oppure no ma tanto peggio di così non potremmo stare.

Quelle che vado a presentare sono altre cazzate idee che sono uscite fuori non si sa come e non sappiamo come far rientrare.

I libri da reggere
Stanchi di essere considerati atleti tutto muscoli e niente cervello? Stufi di essere additati come secchioni col fisico da lanciatori di coriandoli? Questi libri sono la soluzione per entrambi! Grazie alle pratiche (?) copertine in ghisa dal peso variabile dai 10 kg in su, finalmente potrete acculturarvi mentre fate esercizio fisico, oppure leggere l’ultimo volume di George R. R. Martin mettendo su un po’ di bicipiti! E per i body builder, la collana Grandi Classici: i Fratelli Karamazov, il Signore degli Anelli, Arcipelago Gulag, Alla ricerca del tempo perduto e altri grandi tomi della letteratura dall’enorme numero di pagine, tutti da reggere!

La gonna da masticare
Se esiste la biancheria intima commestibile, perché non pensare ad altri capi d’abbigliamento? Disponibile nelle colorazioni verde menta, rosa fragola, nero liquirizia, la gonna da masticare è la soluzione ideale quando si vuol avere freschezza e alito fresco sempre e dovunque! Immaginate l’emozione quando il vostro lui vi dirà “Tesoro…ti masticherei tutta!”!

L’autobusso
Servizio di trasporto urbano che vi aiuta nel caso viaggiate carichi di borse e valige e, quindi, con le mani impegnate: giunti sotto casa, l’autista si offrirà di bussare alla porta al posto vostro!…Ovviamente funziona quando c’è qualcuno in casa.

Il bar beer
Un bar specializzato in birre dove tra un boccale e l’altro è possibile anche farsi spuntare i capelli.

Loki antinfiammatorio
Dolori reumatici, articolari, cefalee? Chi meglio di una divinità norrena potrebbe risolvere i vostri problemi? E perché mai dovrebbe risolverli, direte voi? Ah non lo so, ma se non vi sta bene tenetevi il mal di testa, per Giove.

Il detersivo per i patti
Siete venuti meno alla parola data? Avete disatteso degli accordi? No problem. Con questo detersivo formula speciale, i patti da voi stipulati potranno tornare limpidi e immacolati e potrete rifarvi una reputazione. Disponibile anche profumato al limone.

Il pollo allo spiego
Se siete stanchi di spiegare ogni volta alla vostra fidanzata la regola del fuorigioco, se vi tedia il vostro amico che si addormenta durante il film e poi vi chiede delucidazioni sulla trama, questo snack al pollo arrosto fa al caso vostro: ingozzate il/la seccatore/trice fino a che non potrà più proferir verbo, perché il polletto si incaricherà per voi di trasmettergli tutti gli spiegoni possibili!

La metropuritana
Nei vagoni della metropuritana non c’è spazio per disturbatori, cafoni e maleducati e per un abbigliamento volgare: immersi nell’atmosfera da Inghilterra del ‘600 viaggerete con tutte le buone maniere, la rigidità di costumi e l’afrore di letame e ascella tipica di quei tempi andati. Si raccomanda un vestiario consono. È gradito il cilicio purché eventuali rivoli di sangue da ferite aperte siano celati alla vista altrui.

Le strisce perdonali
Soluzione pensata per gli uomini che non sanno come chiedere scusa alle proprie compagne: questi attraversamenti stradali speciali in tutto e per tutto uguali a delle normali strisce dipinte sull’asfalto, sono la più efficace invocazione di perdono esistente. Basterà aspettare che la propria amata giunga in prossimità delle strisce per attraversare la strada in un verso e nell’altro di continuo, impedendo il transito all’auto della fanciulla che, per quieto vivere, concederà il perdono purché l’idiota il ragazzo si decida a togliersi dalle palle dal pericolo. Eventuali investimenti non sono di responsabilità dell’inventore. Per un effetto più drammatico è possibile percorrerle a piedi nudi. Si possono anche organizzare attraversamenti in comitiva, ma ricordatevi che il terzo della fila è uno che è morto ed è stato sostituito da un sosia.

Alla  prossima (forse) puntata per nuove e strabilianti idee cui nessuno aveva pensato (per decenza e dignità)!

Il Dottor Divago. La chimica di sigarette elettroniche in doppia fila

Avevo delle idee, sparse e confuse come le foglie che continuano a cadere sulla rotonda vicino la scuola. La carreggiata si riduce negli orari di ingresso e uscita, le mamme gareggiano nel riuscire a posizionarsi con l’auto il più vicino possibile all’entrata, come bocce verso il pallino. Sigarette elettroniche cambiano la chimica atmosferica. Anche oggi non ho investito nessuno pur essendo distratto, procedendo a passo di gatto.

Avevo qualche idea, sparsa e confusa come le foglie morte. Speravo di poterle raccogliere con un bastone appuntito e chiuderle in un sacchetto, lasciandole decomporre sino a semplici molecole. Ne valuterò il peso e le assemblerò per creare nuove sostanze di cui nutrire i pensieri.

Il cibo del futuro dicono sarà calibrato a livello atomico. La mia bilancia non peserà più i miei 120 grammi di pasta giornalieri ma un tot di atomi che mi spetteranno per il mio fabbisogno energetico. Potremmo vivere sino a 120 anni, probabilmente, seguendo un tenore di vita prescritto su un foglio. Se questo mi potrà dare la felicità non ne sono certo. Forse a un tenore di vita preferirei la vita di un tenore e far rimbombare i vetri delle finestre con la voce.

Se prolungare le cose abbia un senso o meno.
Alcune cose devono spegnersi quando invece non hanno più una raison d’être.
Con la voce avvolta in un plaid, calda e ovattata, mi hai detto ciò a proposito dei rapporti umani. Le interazioni hanno un loro sviluppo, che può portare a un qualcosa, di qualunque natura sia. Nel momento in cui un’evoluzione non c’è, tale rapporto si arresta e muore di consunzione naturale.

Lo so bene io che ho visto nascere e morire molti rapporti. La socialità mi sottrae molte energie, chi non è un introverso non comprende appieno il dispendio di forze che comporta gestire molte interazioni. Forse un nutrizionista sociale potrebbe trovarmi una dieta adatta per ovviare al consumo cerebrale. Prediligo quindi il poco ma buono, mentre il resto, confinato nel Limbo della semplice conoscenza, è destinato a spegnersi presto o tardi.

In genere non rifletto mai su questo. Svicolo come il gatto cui vuoi dar a forza le pastiglie dei medicinali. Prendo tempo divagando e fingendo di celarmi, quando in realtà non ho le risposte perché non mi pongo le domande. Le cose son lì, non si muovono, non mi pongo il problema perché non me ne capacito dell’esistenza.

Sono così indie.