Non è che puoi leggere il futuro negli agrumi solo perché son tarocchi

A volte guardo la cartella spam della mia posta elettronica perché è esilarante leggere i titoli delle email. Un tempo mi arrivavano messaggi da sedicenti ragazze dell’Est Europa che cercavano “ragazzo di vero amore”.

Oggi mi arrivano proposte di prestiti e assicurazioni, pubblicità di automobili e, addirittura, promozioni su caldaie e tosaerba automatici.

Tosaerba automatici.

Io neanche ce l’ho un prato da tosare.
E poi comunque a me piace curato ma non rasato.

Questo avviene sul mio indirizzo di posta serio. È quello che utilizzo per cose professionali, è un po’ come il vestito buono della domenica, mentre per le amenità ho quello che, tra l’altro, uso per gestire il blog.

Da quand’è che la mia vita adulta è diventata triste tanto da propormi prestiti e caldaie?

E poi, anche quando mi scrivevano, chi ha detto a queste signorine che io sia ragazzo da vero amore?
Ho alle spalle soltanto relazioni fallimentari. Forse al massimo potrei offrire amore taroccato, imitazioni che poi si rompono subito o ti esplodono in faccia.

Con le relazioni mordi & fuggi neanche mi è andata bene. Alla fine fuggivano dopo avermi preso a morsi.

E la cosa mi piaceva anche, il che mi ha fatto preoccupare su alcune mie tendenze masochistiche che ho preferito non approfondire.
Avrei dovuto accorgermene da molto tempo: mi eccitavo perfino coi morsi della fame all’ora di pranzo.

Tosaerba automatici.


Immagine

La cosa che prendano decisioni autonome è inquietante.


È il genere di prodotto inutile che recensivo anni fa per un sito.

E non era neanche il peggiore: mi capitarono penne gommate e computer 486, che, per la cronaca, erano fuori produzione da 4 anni.

Suppongo sia una vendetta del karma informatico. Dopo aver contribuito a produrre spazzatura nel web, mi ritorna indietro. Un po’ la metafora della nostra civiltà: un giorno, neanche tanto lontano nel futuro, prevedo che tutta la nostra monnezza ci ritornerà a valanga.

Anche a livello personale è così. Percepisco odor di pattume.
Poi mi annuso e scopro che sono io che vado a male.

The Gintoki Show – 50 sfumature di micio

gintoki show_IV

Calcio, arte, musica, divinità…ormai il Gintoki Show spazia a 720 gradi (perché per sicurezza fa due volte il giro) su qualsiasi argomento!

Eppure…qualcosa manca. Un pizzico di sensualità, ecco cosa. Ed è per questo che ho coinvolto la spumeggiante, con-turbante (le sta benissimo il copricapo) m3mango!

G: Ho di recente guardato un video dell’Huffington Post: le 48 cose che le donne si sentono dire (luoghi comuni, frasi sessiste eccetera). Tra queste c’era “Ah, ti interessi di calcio?”: esempio di come ci siano settori ritenuti di appannaggio esclusivo maschile, per i quali una donna che ne parla o è un “caso strano” o deve comunque in qualche modo giustificarsi del proprio interesse o “lottare” per ritagliarsi una nicchia come se dovesse dimostrare qualcosa. Tu cosa ne pensi? Ti sei mai sentita dire “Ma come, parli di sesso?”
M: No, nessuno mi ha mai fatto direttamente questa domanda, ma magari l’hanno solo pensato, non saprei. Sicuro sono stata criticata da qualcuno sull’uso di parole forti, eccessivamente esplicite, o sul fatto che è meglio far immaginare al lettore, piuttosto che descrivere, il ti vedo non ti vedo, come quando guardi i film americani, c’è la telecamera puntata sul lettone e l’immagine sfuma. Ma non era quello che volevo io quando scrivevo.
Tutto ciò ha contribuito a mostrare un’immagine di me molto aggressiva e spregiudicata, cosa che in realtà non credo di essere.
Certo, un po’ ho calcato la mano, ammetto che dire ‘lecca il mio miele’ mi fa orrore, preferisco dire ciucciami il clitoride, non sono mica un’ape!
Volevo in qualche modo contrappormi all’immagine romantica che alcune donne hanno nei confronti del sesso, che il vero amore è quello con la A maiuscola, femmina con maschio, uno a uno, che il porno è roba da perversi, ecc. Tutti concetti che ci inculcano fin da bambini. Come ho cercato di spiegare nelle avvertenze del blog il sesso è qualcosa di meraviglioso, ma arrivi all’età in cui potresti iniziare e spesso non sai nulla. O hai un’idea romantica e aspetti il principe azzurro (tipicamente le ragazze) o hai una versione porno in cui cerchi la sborrata galattica (generalmente i ragazzi), in ogni caso rimani deluso.
Poi io non voglio fare la paladina di alcun che, non penso di essere femminista, sono antisessista e vorrei offrire uno spaccato della sessualità femminile, senza pregiudizi, senza tabù o preconcetti.

G: Da cosa dipende secondo te questo atteggiamento con dei pregiudizi? Mancanza di una sana educazione al sesso, ignoranza o anche forse del timore: pensi che questa immagine che alcuni possono vedere di donna aggressiva sia frutto di una ingiustificata “paura” che incute chi semplicemente si esprime senza nascondersi?
Ps: ho immaginato una versione dei Simpson hardcore in cui domina lo slogan “Ciucciami il clitoride”…
M: Paura non credo. Anzi, mi sono resa conto che c’è la fila degli uomini che vorrebbero essere sottomessi e spesso non hanno il coraggio di chiederlo alle loro compagne.
È pura ignoranza, anzi una semi conoscenza distorta. Da chi vengono educati gli adolescenti? I genitori spesso non ne parlano e si nascondono, la scuola se fa educazione sessuale parla dell’apparato riproduttore e degli anticoncezionali, per carità cose sacrosante, ma ti ritrovi a 15 anni a non sapere da che parte iniziare. La società meno che mai. Vidi un intervento di Erika Lust ad un Ted in cui diceva che lei faceva i porno per educare i ragazzi al sesso e che i suoi film li avrebbe mostrati tranquillamente ai suoi figli. Questo bisognerebbe insegnare: consapevolezza e rispetto, non esiste un limite alla perversione (a parte zoofilia e pedofilia e poco altro), parola che comunque ha valenza negativa, tabù, forse esprime meno un giudizio.

G: Tocchi un tasto particolare. Ad esempio, l’unico “discorso” se vogliamo definirlo tale che ho avuto da Madre è stato “Non portarci a casa nessun guaio, capito?”. Ma per spezzare una lancia o un’arancia in favore dei genitori, forse è difficile per chi proviene da un’altra epoca approcciarsi a certi argomenti. Spetterebbe forse alle generazioni successive che ora sono diventate padri e madri fare un passo avanti. Ma credi sia possibile? Oppure oggi le persone sono messe male ancor peggio di un tempo?
M: Mi auguro fortemente di sì! Anche se è difficile generalizzare. Sicuramente internet aiuta parecchio, almeno sul reperimento di conoscenza, sull’aggregare le persone, sulla condivisione di passioni, interessi, ecc. Hai accesso alle informazioni in maniera completamente diversa da un tempo, a un età che una volta era impensabile. Ma tutto ciò non deve sostituire l’educazione al rispetto e alla consensualità, compiti fondamentali da non demandare al web, ma dovere dei genitori, della scuola e della società. Chissà se qui in Italia siamo pronti? Il dibattito di questi giorni sul family day mi fa tremare, ma io sono pronta e nel mio piccolo ci credo tanto.

G: Alla luce del discorso che stiamo facendo sul mondo virtuale, torniamo sull’obiettivo che ti sei posta per il blog di non offrire un semplice intrattenimento ma di ispirare anche riflessioni e lasciare qualcosa di più profondo: ritieni di averlo raggiunto o credi si possa sempre andare avanti, avere una crescita continua? Mi riallaccio anche al discorso che faceva Zeus sull’evoluzione del blogger: c’è una dimensione a cui tendi?
M: Credo fermamente nel kaizen, il miglioramento continuo giapponese, che studiai anni e anni fa sui banchi di scuola!
A parte gli scherzi, non so proprio se sono minimamente riuscita a comunicare cosa sta sotto i post, non voglio essere troppo didascalica, preferisco che i concetti emergano in modo naturale, e poi il blog da raccolta di brevi testi erotici, si è trasformato anche in altro, per non rischiare di essere ripetitiva.
Ho provato a raccontare di me, a mixare testi scritti da altri con qualcosa di mio, a scrivere pseudo poesie, a recensire. Insomma, mi piace molto sperimentare, sempre in tono un pò scanzonato, senza mai prendermi troppo sul serio.
Trovo molto gratificante la collaborazione con altri blogger, scrivere qualcosa a quattro mani, mettersi in discussione, trovare spunti di riflessione, su cui soffermarsi. Lo chiamano il Web 2.0 alla fine si tratta di persone che condividono e partecipano a progetti comuni.

G: Ah, io mi baso molto sul kaizen, la mia vita procede proprio a kaizen di cane!
Ehm, lasciamo perdere.
L’interazione tra blogger è quindi per te importante. Ricevi anche messaggi del tipo “posta del cuore”, come ricordi nella tua presentazione? Non vogliamo sapere i dettagli, ovviamente, incuriosisce sapere che tipo di pubblico hai radunato intorno a te.
M: Devo dire che ne ho ricevuti parecchi e non solo di uomini! Questo è un grande motivo d’orgoglio: attrarre indistintamente entrambi i sessi.
In generale immagino che tutti siano accomunati dalla curiosità di sapere chi c’è dietro Mango. Una squilibrata oppure una persona pensante? Poi parlando di sesso alcuni ritengono (sbagliando!) che sia matematico che la dia via come un frisbee, ma devo ammettere che non mi dà fastidio, non ho mai trovato gente insistente.

G: Adesso però vogliamo sapere di più: sei una squilibrata o no?!
Scherzo! Ma com’è Mango nella vita reale (cose private escluse, ovviamente)? E per rispondere, ti chiedo di prender parte al gioco che ha fatto uscire di testa gli psichiatri di tutto il mondo: raccontati inserendo in frasi di senso compiuto queste parole: guepiere, cicisbeo, bacheca.
M: Ma tu, Gintoki sei curioso come un gatto cicisbeo!
Non posso fare a meno di citare un post spassoso dell’amico blogger Ali di velluto che immaginava chi potessi mai essere:
“A tutti appariva come un uomo disfatto, la pancia sformata dalle troppe bevute, la tuta sempre più lurida, la barba e i capelli incrostati”. (https://alidivelluto.wordpress.com/2015/12/18/il-post/)
Scherzava, ovviamente! Però in effetti scelsi un nick apparentemente maschile perché mi piaceva l’idea dell’ambiguità. Mi ritrovo però poi Avvocatolo, che fa sempre finta di non ricordarsi se sono uomo o donna.
Per rispondere alla tua domanda: sono una donna in guêpière (!) che non sa gestire gli imprevisti, con un lavoro gratificante, che ha voglia di giocare e divertirsi, ha una passione per i viaggi, che non sopporta le feste comandate, curiosa, senza il senso dell’orientamento, con notevoli problemi di memoria, introversa, ma che prova a mascherare bene, alla mano, che non ama essere messa in bacheca, ma strapazzata (mannaia a te, Gintoki che mi fai dire ‘ste cose zozze!).

G: Non è curiosità, lo faccio solo per il pubblico!


(applausi registrati)


Infatti, sempre a beneficio di chi ci segue: hai degli spunti che vorresti offrire loro su cui riflettere in materia di amore & sesso?
Ho detto spunti non a caso: i consigli siam bravi tutti, ma lo spunto (o lo spuntino se viene fame) è da fini divulgatori!
M: Colgo l’occasione per ringraziarti tanto, gatto Gintoki, perché è davvero una bella domanda la tua. Parlare al tuo meraviglioso pubblico è un onore. Però più che spunto, sul quale mi sento poco preparata, perché ognuno sull’amore & sul sesso deve trovare la propria strada, potrei suggerire di concentrarsi sulle spinte e sugli sputi, il resto verrà a… cascata!

G: Domanda per chiudere: se invece dovessi dare dei consigli in materia di cinema erotico, cosa suggeriresti a un pubblico “vergine” in materia (tra tanti aggettivi quale prendo!) per approcciarsi all’argomento?
M: 
L’elenco è interminabile! Quanti titoli potrei citare? Visto che mi piace fare l’originale ne citerò solo quattro: bellissimi, tutti francesi, molto raffinati, su quattro argomenti che mi stanno a cuore:
Jules e Jim, di François Truffaut (1962), sull’amore a tre
Une liaison pornographique (1999), sull’amore tra sconosciuti, su cui scrissi anche un post (link: https://m3mango.wordpress.com/2015/09/28/une-liaison-pornographique-liberamente-tratto/)
Incontri d’amore con Daniel Auteuil (2005) sullo scambismo
La vita di Adele (2013), sull’amore lesbico
Non posso però non ricordare il mitico Clercks (1994) e la citazione ormai passata alla storia su mister ‘palla di neve’. Dopo di che c’è tutta la filmografia del classico porno all’italiana dagli anni ’80 al duemila… ah, no, scusa tu hai parlato di erotico, allora mi fermo qui :).

Signore e Signori, era la divina m3mango!

Siam tutti Charlie con l’hashtag degli altri

In questi giorni il web è più attivo che mai. E utilizzo l’espressione “il web è attivo” non a caso, perché io lo immagino personificato. Anzi, animalizzato. Immagino il web come una bestia con quattro arti, due occhi, una bocca, che sta lì, pascola, abbaia, raglia, ride eccetera eccetera.

Sono riuscito a sorprendere il web in azione e a rubare uno scatto proprio mentre era indignato: clicca qui per la sorprendente foto del web che si indigna.

Il web è indignato perché pare che lo Stato Italiano abbia pagato un riscatto di 12 milioni di euro per liberare Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti rapite in Siria.

Comprendo appieno la reazione.

Con 12 milioni di euro ad oggi potevamo:
– comprare 1/10 o poco più di un F35, con la possibilità di scegliere quale pezzo portare a casa (il supporto per esporre il pezzo in soggiorno sul camino è escluso dalla spesa, si consiglia di rivolgersi a IKEA o Mondo Convenienza);
– versare un piccolo (microscopico) acconto per i debiti del Comune di Torino, tra i più indebitati d’Italia: con 12 milioni si può pagare mezza pista del biathlon delle Olimpiadi 2006 (che ora, come tante altre opere costruite per la manifestazione, mi risulta sia in stato d’abbandono) e quindi, avendone a disposizione la metà, invece di gare di biathlon si potrebbero organizzare gare di Athlon e al posto di sparare coi fucili si potrebbe fare tiro a segno a colpi di microprocessore*;
– pagare la prima di almeno una quindicina di rate (comprensive di interessi) che servono a ripagare il faraonico albergo (mai utilizzato) che avrebbe dovuto ospitare il G8 alla Maddalena e nelle cui suite i grandi della Terra avrebbero copulato con le proprie consorti ed escort. Invece nessuno vi ha copulato mai in quella struttura e un albergo dove non si copula non serve a niente, tanto vale appartarsi con l’auto;
– corrompere per decenni un politico o un dirigente: dal tariffario prezzi dell’inchiesta su Mafia Capitale emerge che con 12 milioni potremmo assicurarci, come in una partita a scacchi, i pezzi giusti sulle caselle giuste per anni e anni. Anche quando non servono realmente: non vorreste un consigliere regionale da tenere in salotto? Ponete fine alle lunghe discussioni per chi decide cosa guardare la sera: con il vostro consigliere regionale di fiducia, vi assicurerete un voto in più a vostro favore per la decisione!
– comprare dei razzi, anzi, un esercito di Antonio Razzi e conquistare il mondo a suon di strafalcioni grammaticali.

E il tutto senza causare l’indignazione del web! O, quand’anche si indignasse, poi se ne dimenticherebbe. Clicca qui per un rarissimo scatto del web dopo l’indignazione.

Anche perché, diciamocelo, queste due se la sono anche andata a cercare.
Sono persone completamente fuori dal mondo.

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Insomma, oggi, nel XXI secolo, io col mio smartphone anche se sono fuori casa posso condividere, per esempio, #StopBombingGaza su Facebook e Twitter (per citare un altro tema caldo nei mesi passati). Se, su 3-400 persone che leggono, un decimo le condivide e poi un altro decimo ancora condivide e via dicendo, abbiamo diffuso a larga macchia che #StopBombingGaza. Senza dare fastidio a nessuno e senza costringere qualcuno a versare un riscatto per la nostra vita.

Certo, parlando seriamente, si può dire che le due ragazze rapite in Siria si siano dimostrate incoscienti e sprovvedute e la loro organizzazione poco seria e quant’altro. Se l’opinione può essere condivisibile, bisogna poi prendere atto delle sue conseguenze. Questi che ho elencato sono reati passibili quindi di una condanna a morte: almeno è ciò che evinco interpretando l’onda emotiva del web.

Il web però non è così meschino.
Il web ha un gran cuore e condivide con una stretta allo stomaco, un moto di rabbia e un accenno di dermatite seborroica i video delle decapitazioni degli ostaggi nelle mani dei fondamentalisti.

Il web è confuso?
Attendo un hashtag in merito prima di poter rispondere.

*l’articolo del Corriere parla di 6 milioni per la pista di biathlon. Altre fonti mi riportano 24 milioni, che è in realtà il costo della pista + il poligono di tiro, quindi ho lasciato quest’ultima cifra

Preoccupazioni in salsa punk o ketchup

Bisognerebbe sempre tenere pulito il proprio browser e svuotare i dati di navigazione: altrimenti possono succedere cose come quella accadute alla “Capa” ieri. Collega il portatile personale al proiettore per mostrarci una pagina web aziendale interna con una maschera in cui inserire dei dati. Nel digitare nella barra degli indirizzi, compaiono i suggerimenti dei siti già visitati: per un attimo è apparso anche youporn. Mi chiedevo se qualcun altro se ne fosse accorto: l’ho fatto notare a Collega Onicofago, ma non c’aveva fatto caso.

Oggi invece Capa ci ha chiesto di mettere un like su una sua foto su facebook perché sta partecipando a un contest per vincere degli occhiali da sole. Sono andato a guardare: sono occhiali orribili.

Collega Onicofago mi preoccupa: ha scavato le proprie unghie sino alla metà. Ogni tanto sento un preoccupante clac clac in sottofondo e con la coda dell’occhio vedo lui con la mano a pugno in bocca che usa i denti a mo’ di pala meccanica.
Con gli amici mi permetto di essere rompicoglioni su questo, fino ad arrivare a dar loro schiaffi sulle mani appena le avvicinano alla bocca. Oh, qualcuno alla fine ha smesso di mangiarsele.

A proposito di sgranocchiare, mi desta inquietudine il proliferare di chioschetti e baretti di patate fritte. Nell’arco di un mese a Napoli ne ho visti aprire a decine, alcuni nella stessa strada a pochi metri di distanza. E i nomi. Non fatemi parlare dei nomi. Giusto stasera son passato davanti a “Patatocchio”, che è quello che si era distinto per la pubblicità d’esordio “Non fare il finocchio, mangia le patate da Patatocchio”. Ma che simpatico. Comunque è esplosa la mania della patata. Niente doppi sensi (buffo dirlo in un post dove ho nominato youporn: e via con l’impennata di ricerche su Google!).

Infine, una cosa importante di cui uno si dovrebbe preoccupare sono gli anziani in bicicletta, che con l’arrivo della bella stagione aumentano. Il mio terrore è vederli spuntare all’improvviso mentre esco in retromarcia con l’auto, oppure vederli arrivare contromano (perché son sempre contromano!) quando svolto in una curva cieca. La cosa accade puntualmente ogni volta in queste situazioni. Loro non si scompongono affatto quando ti vedono: imperturbabili, impassibili, tiran dritto, lanciandoti anche qualche occhiataccia. Li ammiro. Gli anziani son forti, hanno un’indole punk.

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(da una vecchia striscia a fumetti su XL)