Non è che il virologo si fidi solo del latte vaccino

Una mia amica ha dato un tema da scrivere ai ragazzi del liceo dove insegna. L’argomento era la stretta attualità: il Coronavirus. I risultati l’hanno lasciata un po’ perplessa.

Il migliore è uno che ha detto che la Cina vuole dominare l’economia globale e quindi ha creato il virus in laboratorio, per diffonderlo tra i cinesi perché il Paese è sovrappopolato.

Non ho ancora capito: la Cina vuole dominare il mondo quindi elimina la propria popolazione?

Un altro ha detto che finora il virus ha contagiato 77mila persone: la metà della popolazione cinese.

Praticamente la Cina potrebbe quindi star tutta contenuta in un quartiere di Roma.

Più di uno ha scritto che moriremo tutti.

Non rido dei ragazzi ma del bombardamento di notizie e di opinioni confuso cui siamo tutti sottoposti e che genera inquietudine e disinformazione. Forse sarebbe il caso di abbassare un po’ il volume del Mondo e riposare le orecchie.

Il Sindaco di Milano ha consigliato di “ridurre la socialità”: sono pronto, datemi libri, birre e serie tv e vi riduco a zero la mia socialità.

Ovviamente si esagera, ho bisogno come tutti del contatto umano. Ma di alcuni contatti farei a meno.

Ad esempio ho fatto un colloquio. Il selezionatore mi ha chiesto, a un certo punto, Come è stato il cambiamento di città, venendo da Napoli, l’approccio a Milano?”.

E io l’ho guardato indeciso se rispondergli Eh guardi non ho avuto ancora il tempo di vedere questo famoso Colosseo (semicit.) o di dirgli che, in effetti, non è la stessa cosa senza il sole il mare e la pizza. Solo che quest’ultima cosa non ha senso: le pizzerie storiche – e anche le meno storiche – di Napoli ormai hanno tutte una succursale a Milano, il mare invece sappiamo tutti che Ce Melàne tenève u màre avèv’a ièsse na piccola Bbare (e quindi non sarebbe mica Napoli!),  e per quanto riguarda il sole, forse qualche giorno di pioggia in più invece non avrebbe guastato per ripulire l’aria.

Ecco, avrei fatto a meno di venire a contatto con costui.

Oppure forse il Sindaco per socialità intende “l’essere social”: anche in questo caso avrei un esempio.

Ero a un concerto. Poco prima dell’inizio due tizie dietro di me si scattano una foto per pubblicarla su Instagram, con l’hashtag concertosegreto.


Era infatti un evento cui ti prenotavi ma senza conoscere il luogo dove si sarebbe tenuto, rivelato in un secondo momento via mail.


Fatta questa operazione, il senso della serata per loro era esaurito lì: appena iniziato il concerto hanno iniziato a farsi i fatti loro, chiacchierando e ridendo ad alta voce.

A un certo punto mi sono rotto le scatole, mi sono alzato e ho detto loro Scusate, io avrei pagato per sentire lui, non voi. Mi hanno guardato basite/terrorizzate.

Le capisco. Sarò sembrato affetto da rompicoglionivirus.

Siam tutti Charlie con l’hashtag degli altri

In questi giorni il web è più attivo che mai. E utilizzo l’espressione “il web è attivo” non a caso, perché io lo immagino personificato. Anzi, animalizzato. Immagino il web come una bestia con quattro arti, due occhi, una bocca, che sta lì, pascola, abbaia, raglia, ride eccetera eccetera.

Sono riuscito a sorprendere il web in azione e a rubare uno scatto proprio mentre era indignato: clicca qui per la sorprendente foto del web che si indigna.

Il web è indignato perché pare che lo Stato Italiano abbia pagato un riscatto di 12 milioni di euro per liberare Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti rapite in Siria.

Comprendo appieno la reazione.

Con 12 milioni di euro ad oggi potevamo:
– comprare 1/10 o poco più di un F35, con la possibilità di scegliere quale pezzo portare a casa (il supporto per esporre il pezzo in soggiorno sul camino è escluso dalla spesa, si consiglia di rivolgersi a IKEA o Mondo Convenienza);
– versare un piccolo (microscopico) acconto per i debiti del Comune di Torino, tra i più indebitati d’Italia: con 12 milioni si può pagare mezza pista del biathlon delle Olimpiadi 2006 (che ora, come tante altre opere costruite per la manifestazione, mi risulta sia in stato d’abbandono) e quindi, avendone a disposizione la metà, invece di gare di biathlon si potrebbero organizzare gare di Athlon e al posto di sparare coi fucili si potrebbe fare tiro a segno a colpi di microprocessore*;
– pagare la prima di almeno una quindicina di rate (comprensive di interessi) che servono a ripagare il faraonico albergo (mai utilizzato) che avrebbe dovuto ospitare il G8 alla Maddalena e nelle cui suite i grandi della Terra avrebbero copulato con le proprie consorti ed escort. Invece nessuno vi ha copulato mai in quella struttura e un albergo dove non si copula non serve a niente, tanto vale appartarsi con l’auto;
– corrompere per decenni un politico o un dirigente: dal tariffario prezzi dell’inchiesta su Mafia Capitale emerge che con 12 milioni potremmo assicurarci, come in una partita a scacchi, i pezzi giusti sulle caselle giuste per anni e anni. Anche quando non servono realmente: non vorreste un consigliere regionale da tenere in salotto? Ponete fine alle lunghe discussioni per chi decide cosa guardare la sera: con il vostro consigliere regionale di fiducia, vi assicurerete un voto in più a vostro favore per la decisione!
– comprare dei razzi, anzi, un esercito di Antonio Razzi e conquistare il mondo a suon di strafalcioni grammaticali.

E il tutto senza causare l’indignazione del web! O, quand’anche si indignasse, poi se ne dimenticherebbe. Clicca qui per un rarissimo scatto del web dopo l’indignazione.

Anche perché, diciamocelo, queste due se la sono anche andata a cercare.
Sono persone completamente fuori dal mondo.

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Insomma, oggi, nel XXI secolo, io col mio smartphone anche se sono fuori casa posso condividere, per esempio, #StopBombingGaza su Facebook e Twitter (per citare un altro tema caldo nei mesi passati). Se, su 3-400 persone che leggono, un decimo le condivide e poi un altro decimo ancora condivide e via dicendo, abbiamo diffuso a larga macchia che #StopBombingGaza. Senza dare fastidio a nessuno e senza costringere qualcuno a versare un riscatto per la nostra vita.

Certo, parlando seriamente, si può dire che le due ragazze rapite in Siria si siano dimostrate incoscienti e sprovvedute e la loro organizzazione poco seria e quant’altro. Se l’opinione può essere condivisibile, bisogna poi prendere atto delle sue conseguenze. Questi che ho elencato sono reati passibili quindi di una condanna a morte: almeno è ciò che evinco interpretando l’onda emotiva del web.

Il web però non è così meschino.
Il web ha un gran cuore e condivide con una stretta allo stomaco, un moto di rabbia e un accenno di dermatite seborroica i video delle decapitazioni degli ostaggi nelle mani dei fondamentalisti.

Il web è confuso?
Attendo un hashtag in merito prima di poter rispondere.

*l’articolo del Corriere parla di 6 milioni per la pista di biathlon. Altre fonti mi riportano 24 milioni, che è in realtà il costo della pista + il poligono di tiro, quindi ho lasciato quest’ultima cifra