Non è che ti rivolgi a un musicista se ti serve avere un buon piano

La nuova attività che ho iniziato negli uffici della Sgranocchia&Sottrai Inc. è stata preceduta da diversi scambi di mail con i reparti HR e Health&Security riguardanti tutta una serie di accortezze, regole, disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro. Ciò mi ha dato degli spunti di riflessione.

È molto importante che l’azienda, l’ente, la società presso cui una persona lavora abbiano un piano di evacuazione.

I lavoratori devono poter evacuare in qualsiasi momento, se necessario.

Avendo molte esperienze lavorative alle spalle e avendo visionato e frequentato diverse sedi di lavoro, devo purtroppo dire che non tutti i luoghi erano ben attrezzati e pronti per le evacuazioni.

Un buon piano per evacuare comprende:
1) Un bagno (ovviamente)
2) Un bagno che però sia dotato di potente ventola di aspirazione d’aria e/o una finestra
3) Un bagno che sia però dotato, oltre alla potente ventola ecc ecc, di un lavandino, interno all’ambiente del water
4) Un bagno che però sia, oltre che dotato di potente ecc ecc e di lavandino ecc ecc, situato anche in una zona più appartata (es. in fondo al corridoio) onde garantire la necessaria tranquillità del piano di evacuazione e non, come a volte ho visto, posizionato magari di fronte/di fianco la sala riunioni o l’ufficio del megadirettore.

Ispettori della sicurezza probabilmente compiacenti con i plutocrati queste cose non le valutano, evidentemente, altrimenti non mi spiego perché nella mia carriera ho visto quel che ho visto.

È evidente, inoltre, come la società moderna imponga la costrizione all’uomo. Gli insegna che sia giusto reprimersi, trattenersi dall’esternare i propri bisogni.

Auguste Comte ha diviso la sociologia in Statica sociale e Dinamica sociale. Io vorrei arricchire la sua intuizione con un terzo concetto: la Stitica sociale, che analizza il movimento intestinale influenzato dai fenomeni esterni. E uno di questi fenomeni è proprio un insufficiente piano di evacuazione dell’azienda!

Spero che qualcuno prima o poi cambi le cose.

Allego una diapositiva del mio momento di riflessione:

106554795_10223288588787886_3465111167069555541_o

Non è che l’agente segreto della DDR stesse fermo perché era in Stasi

Il periodo che stiamo vivendo sta facendo secondo me da terreno di coltura per il proliferare di aneddoti e miti e leggende, da quello che chiede in prestito il cane del vicino per avere la scusa per uscire a quello che è stato beccato dalla Polizia con l’autocertificazione in cui diceva che era sceso per comprare la droga. Tra qualche anno, un po’ come successo negli anni della Guerra, la narrazione si perderà nei si dice e nei si racconta. Ché non si capirà più se era il poliziotto ad aver chiesto il cane del vicino per avere la scusa di dire che era un’operazione antidroga e gli serviva un cane per far scena oppure se uno aveva chiesto un cane e poi era tornato a casa e aveva scoperto che invece era un animale esotico pericoloso e l’aveva gettato nel water.

Altre curiosità a proposito di animali: pare che senza umani tra i piedi la natura stia colonizzando gli spazi urbani, dai pesci comparsi nei canali di Venezia, alle scimmie in centro in Thailandia, ora pare che dei conigli selvatici si stiano inserendo più dentro Milano.

Addirittura sono stati avvistati dei bradipi sonnolenti in un ufficio. Poi è passato un tizio e ha detto no, guardate che quelli sono degli impiegati.

Si narreranno storie di resistenza: i medici, il personale sanitario? No, i Testimoni di Geova, che sono passati dalle visite domiciliari alle telefonate. Stoici.

E poi ci sarà la mitologia sui Sindaci e i personaggi istituzionali in generale, dai lanciafiamme di de Luca a Decaro (Sindaco di Bari), che in strada va a cacciare la gente a costo di prenderli con la mazza.

In fondo com’è quell’aforisma? “Se un popolo non fa quel che dice un governo va cacciato via anche con mazze e pietre”.

Anche qui, si racconterà che non si capiva quando si poteva uscire e quando no, se la corsetta andava bene o meno, eccetera. Che poi era facile dire che bisognava stare dentro casa e basta, il che era giusto e corretto, ma come glielo fai a far capire a tutti? Prendiamo certi quartieri di Napoli, in quelle vie così strette e intricate che il Sole dice No io qua non c’entro, son troppo grosso e non ci passo. Lì dove le persone vivono nei Bassi, monolocali piccolissimi che danno sulla strada, in genere al loro interno divisi in zona giorno e zona notte da un tramezzo, altre volte da una tenda, altre ancora da niente perché tanto se mai arriva la luce come li distingui giorno e notte. Lì la vita si svolge sempre all’aperto, porta e finestra spalancata, col bel tempo sedie in strada e stendibiancheria fuori. Come facevi a dire loro di chiudersi dentro? Non esiste un dentro e un fuori, nei Bassi.

In mezzo a tutto ciò io avevo pensato a un’idea imprenditoriale: per accelerare le operazioni di controllo e soprattutto per tranquillizzare gli agenti della Stasi appostati alle finestre – alias i vicini di casa -, pensavo di produrre delle magliette con l’autocertificazione stampata su. Uno la mette sopra, riempie gli spazi vuoti col pennarello, ed esce bello tranquillo.

Peccato che il testo di questa dichiarazione cambi ogni due giorni, ora l’hanno modificata di nuovo, quindi mi sa che mi hanno boicottato il business.

Infine ovviamente si celebrerà il grande eroismo degli italiani, che per primi in Europa hanno affrontato la crisi. Mentre gli inglesi stavano ancora in cerca della pietra filosofale – l’immunità di gregge – noi già facevamo processi sommari ai runner per collaborazionismo col nemico.

Non è che non puoi far l’idraulico anche se non capisci un tubo

In settimana per lavoro ero in una sala comunale. Un sopralluogo per una presentazione. Non mia, in quanto mi presento benissimo, soprattutto se non invitato.

Mentre gironzolavo grattandomi i pollici ho avuto necessità di risolvere un breve momento fisiologico. La sala era attrezzata di bagni, molto puliti invero, ma che emanavano un odore di cadavere putrefatto.

Ho fatto quel che dovevo in due secondi e poi stavo per scappar via, quando, sul penzolante rotolo di carta igienica, ho notato una scritta:

X Gintoki.

Chi sarebbe questo XGintoki? Una mia versione X-Men? Ho tirato giù il foglio e ho notato altre cose scritte: avevo capito. Era un’altra opera di Lira Trap, la scrittrice erotica transizionale, diretto a me.

Come faceva a sapere che mi sarei trovato lì e avrei utilizzato il bagno? Questa storia diventa sempre più inquietante.

In ogni caso, ecco a voi il nuovo sforzo rettale di Lira Trap!

Chi la fa l’aspetti

Non o mai capito gli uomini ke vanno con le donne stupide.
Ancora meno ma però comprendo le donne che si sentono troppo stupide per un uomo. Stupide per cosa?! Non ci vuole mica un test di inteliggenza per trombare! Fidatevi monellacci miei, ke mi fingo stupida per raccogliere piselli. Mi dicono che sono bravissima nel recitare la parte, non si nota la finzione. Mi rende molto orgogliona questa cosa.

Questa è la storia di quando ho provato a fare la stupida con Savierone l’idraulico col baffone.

– ‘sera Miss Trap, dov’è la perdita?
– Hihih oddio scusi non mi ricordavo la sua visita. Scusi se sono qui in vestaglia di pelle di caimano tutta nuda sotto. Perdita? Eh ne ho in mezzo una grossa…sono fradicia…hihih
– Le perde il lavabo?
– Ecco…oddio ke imbarazzo…sarebbe il water in realtà…è…bloccato. Che vergogna, mi sento come una scolaretta alla prima gang bang.
– Capisco. Darò un’occhiata allo scarico
– Eh sì avrei proprio bisogno di una guardata al mio tubo di scarico…hihihihih
– Provvedo subito.

E si è chiuso in bagno senza neanche levarmi le mutande (che non avevo ma le avrei messe x farmele sfilare!). Mi aveva ignorata, incredibile! Me, la Divina Lira! Non solo, è rimasto lì dentro due ore, a fare non so che, a parte prendersela di continuio con un suo zio cui dava del cane e del maiale. Ke brutti parenti deve avere.

– Fatto…è stato un gran lavoraccio…
– Sarà tutto sudato…dovrebbe togliersi la tuta…hihihi
– Sì appena vado a casa mi faccio una doccia. Il conto sarebbe 150 euro per l’intervento, più 50 per la chiamata, più 50 per l’urgenza, più 55 l’iva.
– Dio mio, per saldare questo conto…dovrei dar via il sedere! Hihihi
– Contanti o carta?

Mi ero proprio stufata. Come si permetteva di ignorare le mie avanzes? Allora sono passata all’azione: mi sono lanciata verso la sua patta dei pantaloni per vedere il funzionamento della pompa idraulica.

– No, Miss Trap!
– Sì, tis-trappo tutto!

Ma però quando ho aperto non e uscito un bel tubo da 15 di diametro, ma una matassa di peli di rovo da cui veniva un puzzo di baccalà.

– Ma cosa…
– E così ha scoperto il mio segreto.
Ha detto togliendosi il baffo.

– Oh no! Hai l’alopecia al baffo! Terrò il segreto, tranquillo!
– Io non sono Saverione l’idraulico col baffone. Sono Saveriana, l’idraulico con la bagiana.
– Oh! Ed è una cosa grave?
– Sa, in questo mondo tradizionale una donna idraulico non viene presa sul serio. Non mi chiamano, oppure se mi vedono arrivare mi ridono in faccia. Una volta una signora mi aprì la porta, mi vide e disse “Suo marito sta parcheggiando?”.
– Ke stronzi! Io sono per un mondo transizionale. Hai provato a usare uno strapon su di loro?
– E così sono diventato Saverione. E ora lavoro bene. Per favore, non lo riveli in giro. Mi conoscono in tanti e se sapessero la verità…beh, immagini cosa accadrebbe.
– Certo. Tutti ti kiederebbero perché nascondi il baccalà nelle mutandine. Comunque non dirò niente, stai tranquilla.
– Grazie. Del resto tra di noi ci capiamo…anche lei ha un grosso segreto che riguarda quel che ha tra le gambe, dico bene?
– …N…non capisco…
– Suvvia, ho lavorato 2 ore sul suo water intasato. Sembra che ci abbia cagato dentro una squadra di rugbisti. Dica, c’entra qualcosa la Polisportiva qui di fronte? Le piace accogliere a casa i grossi calibri, eh?
– Hihihi eh sai com’è…
– Tranquilla, non dirò niente! Mi inviti però qualche volta ai suoi festini. È da parecchio che non mi faccio stantuffare come una macchina a vapore. Altro che Punto G: mi tocca ripartire dall’A,B,C.

Non ho avuto il coragio di dirle qual’è la verità. Ke invece era stato il ristorante indo-bengalese-giamaicano che mi aveva fatto intasare il water, da sola. Mai più etnico: tanto era il bruciore ke non ho potuto farmi inculare per ben tre giorni.

Questa storia mi ha imparato che le donne che fanno le stupide vogliono scopare ma non sempre ci riescono. E inoltre ke ki la fa (grossa) la aspetti perché tanto non va giù con lo sciacquone.

Per consolarmi sono andata a far visita alla Polisportiva ke diceva Saveriana. Ma questa è un’altra storia.

Alla prossima, monellacci
La vostra Lira Trap

Grande, meravigliosa Lira Trap. Oltre a impartirci insegnamenti morali, basati non su pensieri astratti ed oziose elucubrazioni radical chic ma su vicende di vita vera e vissuta, ci pone di fronte a grandi interrogativi: potete dirvi di fidarvi del vostro idraulico? E se non fosse ciò che afferma di essere?

Meditate, gente, meditate…

Non è che un vestito nuovo ti ingrassi, a meno che tu non te lo mangi

Per concludere l’anno, niente di meglio che una rassegna delle parole chiave che qualcuno ha utilizzato su internet e per qualche arcano motivo lo hanno condotto a questo blog!

mondi paralleli che corrono senza guardarsi in faccia
Se ci si volta poi ci si distrae e si perde velocità, lo sanno tutti.

non sono asociale è che le persone sono così belle foto
Sì è vero, anche io evito contatti umani e mi limito a guardare le fotografie perché in foto sembrano tutte belle persone.

a cosa serve la tavoletta del water
A far incazzare le donne e a fornire dal 1950 materiale per sketch comici che non fanno ridere, in cui il sedicente comico a un certo punto, parlando di uomini e donne, tirerà fuori la storia della tavoletta.

come si diventa ciechi
Passando troppo tempo sui siti con le donnine nude.

come si chiamano i calzini con le righe
Calzini con le righe.
Lo so che è difficile da pronunciare, prova a esercitarti davanti allo specchio. A me non riesce di dire “righe”, infatti. Ogni volta che voglio una camicia a righe e chiedo a una commessa, mi esce sempre “quadri” perché la pronuncia è simile.

cosa significa se hai il buco del culo più vicino alle vagonate?
Sei una carogna di sicuro perché hai le vagonate troppo, troppo vicine, al buco del culo.


Faber, perdonami.


culu ca cammisa vidisti
Nenti sacciu, nenti vidi e nenti vogghiu sapiri.

cosa chiederesti a charles bukowski?
“Azzeccare i cavalli vincenti”.

foto ragazze che coi jeans si vede la vulva grossa
È proprio una rottura accompagnare una ragazza a fare shopping, diciamocelo.
“Come mi sta la gonna?”
“Pensi che questo vestito mi ingrassi?”
“Tesò, ma questo jeans secondo te mi fa la vulva grossa?”.
E poi uno non sa mai cosa sia giusto rispondere. Anche dire “Ma noo, la tua vulva sembra persino dimagrita!” sembra non funzioni più.

orsi baffoni e beffati
Io vorrei sapere che gente c’è in giro che si permette di farsi beffe degli orsi baffoni. Ma non avete altro da fare? Prendetevela con le caprette barbute!

shock anafilattico tatuaggio
È da tempo che vorrei farmi un tatuaggio e stavo proprio pensando di farmi disegnare un bellissimo shock anafilattico su una spalla.

rotto piatto in negozio
E adesso lo paghi e i cocci sono tuoi.

apparsi siti non visitati nella cronologia perche?
Lascia stare, non funziona come scusa. Ho provato anche a raccontare che deve esserci una scimmia malefica nell’armadio che di nascosto visita siti porno sul mio computer, ma nulla.

youtubeporn zio geek
Ah, quel vecchio sozzone di zio geek!

topolino fuori contesto
Tipo a Paperopoli?

assassin creed da anziano
Ashiashin -coff coff sput- cveeed (scusate, è la dentiera che balla).

le persone dicono che sono esaurito ma secondo me ce l’hanno con me
Nessuno ce l’ha con te, davvero. Dai, parliamone con calma, siediti qui. Adesso arrivano le medicine che ti fanno stare bene, ok?

attualmente la beghelli quante azioni fa girare in borsa
626.

canzone da discoteca che fa uh tutututu papi tutu
Forse è questa qui. A un certo punto mi sembra proprio di sentire tutututu papi tutu.

ministro boschi una giornata
Sogno al mio risveglio di trovarti accanto
intatta con le stesse mutandine rosa
non più bandiera di un vivissimo tormento
ma solo l’ornamento di una bella sposa
Ma che colore ha
una giornata con Maria Elena Boschi

Sezione a luci rosse

figa si lava nel bidet
Anche nel lavandino, nella fontane pubbliche, nelle pozzanghere, nei torrenti…

come tenere pene slip wikihow
Mah, se non ti serve io ti direi pure di lasciarlo a casa quando esci. È un ingombro inutile.

foto donne con verdure nella figa
ragazze si infilano verdure nel culo

Sentite, credo che il veganesimo stia diventando un po’ troppo estremo.

45enni senza mutande
Eh sì. È una bella piaga quella dei 45enni senza mutande. Ma è una piaga pure quella dei 20enni coi jeans sotto al culo e le mutande a vista.

donne con foca rasata
È l’ultima moda tra le donne inuit in Groenlandia, catturare una foca e rasarla. E, se capiti da quelle parti, sappi che usanza locale vuole che se una donna ti mostra la propria foca, è un buon segno perché vorrà dire che forse forse ci sta.
Se invece tira fuori un tricheco, beh, son fatti tuoi.

la più bassa donna porno
Una volta ne ho vista una così bassa, ma così bassa che quando si eccitava rischiava di affogare.