Lui piantò una ragazza, ma non attecchì per via del terriccio.

Il mio coinquilino resta per me fonte di curiosità e riflessione.

Breve riassunto delle puntate precedenti:
Il nostro eroe Gintoki si è trasferito nella ridente-e-a-volte-piangente-e-a-volte-né-l’una-e-nell’altra-ma-solo-il-lunedì-mattina Roma. Ha una accogliente stanzetta e un confortevole bagnetto in un appartamento dove vive un placido e tranquillo 45-50enne.

Non ho ancora ben capito cosa faccia di preciso nella vita, se non che sia una sorta di produttore, regista occasionale, curatore di festival cinematografici. Ma in sostanza sulla carta d’identità mi chiedo cosa abbia scritto. Probabilmente “artista”: come faccio a dirlo?Beh, come tutti gli artisti si sveglia la mattina quando gli pare e si avvia al lavoro non prima delle 10 e poi torna a casa sempre quando gli pare. Ditemi chi se non un artista ha simili flessibilità orarie!

Vive a base di Saikebon (che per chi non lo sapesse sono i noodles istantanei che per scelta commerciale hanno chiamato “nudolini”, che a me tale nome fa pensare a tutto tranne che alla pasta), eppure ha una dispensa e un frigo pieni di roba, tanto che ogni volta provo vergogna per il mio ripiano semivuoto e decorato da un limone rinsecchito, due uova e una busta di pomodori. Composizione che forma una natura morta, anzi, putrescente.

È germofobo peggio di me. Quando sono risalito su, portandomi dietro un bel raffreddore, e ci siamo incrociati in casa, mi ha chiesto, un po’ preoccupato: Ma è solo raffreddore o una qualche forma influenzale? Quando gli ho detto che era un banale raffreddore si è rasserenato.

L’altra sera ci siamo incrociati in cucina: non ci becchiamo molto per casa, a parte sporadici attraversamenti di stanze accompagnati dal suono di un Ciao come va? che l’eco di un corridoio fa sembrare un discorso molto più lungo.
Butto lì qualche convenevole perché mi pesa il silenzio quando si condivide uno stesso spazio per più di 10 secondi.
Io: (mentre lavo una tazza e un bicchiere) Tutto bene?
– Tutto bene, grazie.
– Sai, ieri ho seguito il tuo consiglio, ho approfittato del giardino e del sole e mi son messo lì a lavorare al portatile.
(sorridendo) Ah, mi fa piacere tu abbia gradito.
– (non so come ma ho risporcato la tazza e mi tocca rilavarla quindi debbo continuare a parlare) Poi all’improvviso è piovuto un pallone dal cielo, non m’ha preso per poco (c’è un campo sportivo dietro casa).
– Ah sì? Ma tu pensa. L’hai ributtato dall’altra parte, immagino.
– Sì. Fortuna non ha colpito le piante.
– Eh, purtroppo capita, ogni tanto trovo qualche pallina da tennis che ributto di là, poi ho un pallone bucato nel ripostiglio…ah hai visto che la peonia è in fiore?
– Ehm…quale è la peonia?
– È impossibile tu non l’abbia vista, vieni, te la mostro.

Confesso e ammetto tutta la mia ignoranza botanica e floreale, ma io so distinguere solo ortensie, rose e margherite. Tutto il resto per me è classificabile come
1) pianta
2) bella pianta
3) pianta con fiore

Bene, fatto sta che dalla peonia è stato poi un buon venti minuti a illustrarmi le piante del piccolo (ma verdeggiante) giardino, con dovizia di particolari. Probabilmente non parla molto dei suoi hobby privati e aveva voglia di condividere.
Mi son chiesto se ne parli alle donne. Perché in tutto questo, mentre io lo ritenevo un asessuato, lui sembra invece non esserlo, almeno a giudicare da una sera in cui sono rientrato a casa e lui cenava con qualcuna in salotto.

Poi non so che fine abbia fatto questa, non si è più rivista per casa. Forse, visto il pollice verde, l’avrà piantata.
Ebbene sì, anche questa volta, caro lettore, tutto il post mirava ad arrivare alla battuta del titolo.

30 Pensieri su &Idquo;Lui piantò una ragazza, ma non attecchì per via del terriccio.

  1. Ti dirò, a detta di molti io sono classificabile come “artista”, perché: 1) mi ripetono che sono bizzarra, che la penso in modo bizzarro e che vivo in maniera bizzarra (stereotipo: l’artista non necessariamente è bizzarro. Lo siamo tutti a modo nostro in generale); 2) Disegno, dipingo, faccio musica e scrivo, guadagnandoci qualcosina. La scrittura però è definibile lavoro. E comunque non ho questi orari. Credo che in realtà uno che vive di passini (questo dovrebbe essere un artista, credo) abbia una vita sregolata. Io soffro di insonnia e non dormo, alle 6 sto giù dal letto e vado a dormire spesso presto oppure tardissimo. Però conosco anche artisti pigrissimi con centomila vizi che io non ho. Quindi a conti fatti: mi sa che non si può etichettare uno artista. Forse è semplicemente “Libero professionista” ci hai pensato? Per il resto… tutte le volte che leggo di lui pare noioso, però non lo posso giudicare da così poco. Però io odio il silenzio e probabilmente dopo tutto questo tempo con qualcuno in casa avrei già fatto amicizia come se non ci fosse un domani, pranzando insieme, chiacchierando e tante cose belle. Altro tizio permettendo. Io odio il disagio da sconosciuti.

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