CC oggi è partita.
Come avevo raccontato, non soddisfatta del proprio stage qui a Budapest ne ha trovato un altro in Polonia.
Prima di andarsene ha dovuto cercare qualcuno che le subentrasse nella casa, avendo lei un contratto d’affitto sino a giugno.
Mi ha chiesto se avessi qualche preferenza sulla scelta del coinquilino. Io ho detto possibilmente no italiani, per il semplice fatto che all’estero vorrei parlare inglese. Già parlo italiano in ufficio con CR.
E poi ho aggiunto che avrei preferito una ragazza.
Non per secondi o terzi fini (anche perché ho sempre il mio codice di condotta!), ma perché credo di trovarmici meglio.
E poi in genere hanno un odore migliore dei maschi.
Può sembrare un’assurdità, ma io tra vista (carente), tatto (che non ho), udito (mi fa spesso male l’udito del piede), gusto (molto difficile) e odorato metto in cima alla lista di utilità proprio quest’ultimo. E non mi trovo a mio agio in presenza di odori che non gradisco.
Le candidature sono arrivate quasi subito.
È giunta la richiesta di una ragazza israeliana e CC mi ha chiesto cosa ne pensassi delle persone di quella zona.
Io ho risposto che non penso proprio niente, perché in genere non formulo opinioni sulle persone in base al loro passaporto.
Tranne che riguardo i parigini, ma sono loro stessi che dicono “sono parigino, il resto è provincia, poca cosa”, quindi non sono io che ti sto dando del parigino, sei tu che rimarchi di essere un parigino.
In ogni caso, la ragazza poi non si è più fatta viva.
Hanno poi manifestato interesse due ragazze “di colore”: me le ha descritte proprio così. Ma ha detto che non si sentiva a proprio agio a rispondere loro e farle venire a casa. Io ho chiesto il motivo, ha replicato che secondo lei non si sono poste con gentilezza in quanto hanno scritto lasciando (o chiedendo, non ho capito bene) il numero per poter parlare al telefono.
Non ho approfondito l’argomento, ricordandomi che gli asiatici hanno una sorta di difficoltà congenita nei confronti del diverso. Me ne resi conto quando presi per la prima volta la metropolitana da solo a Tokyo (le altre volte ero in gruppo e tra cazzeggio e chiacchiere non ci fai caso molto*). Lì provai per la prima volta il disagio della sensazione della diversità, oltre che ad avere intorno una sorta di red zone di sicurezza che nessuno osa oltrepassare.
Poi per carità, sono educati e cortesi se hai bisogno di qualcosa e magari sono stato più oggetto di razzismo in un biergarten bavarese dove qualcuno mi avrà osservato pensando Ah, italiano, mafia, spaghetti mandolino e questo non posso saperlo.
* Anche se una volta a Nara non ci fecero salire sull’autobus, perché il conducente disse non accettava comitive. Non l’avevo mai sentita, questa.
E poi, infine, si è fatta viva anche una ragazza spagnola, che è anche venuta a vedere la stanza e ha deciso di prenderla. Avendo io dato il mio nulla osta, a giorni si trasferirà qui.
La cosa buffa è stata che a vedere casa si è presentata con il padre e il fratello.
Mentre CC le mostrava la stanza sono rimasto solo con loro due che mi guardavano.
Secondo me mi fissavano pensando Nu tuccari a picciridda o ti tagghiamu i cugghiuni, lu capisti?
D’ora in poi per scelta stilistica la famiglia spagnola parlerà siciliano.
È un barbaro cliché quello dell’attenzione ossessiva per i valori familiari in Sicilia, ma il siciliano è una lingua così bella e d’effetto per certe cose*. Avrei potuto farli parlare marchigiano, magari per esempio, ma non sarebbe stato lo stesso: Non ge shta niende da fare, shtatti attendo sai, te faccio cashcà li denti!
Un marchigiano che mi sono inventato così a orecchio, giusto per rendermi antipatico anche a qualche lettore della East Coast italiana.
* E poi visti i trascorsi storici, Spagna e Sicilia vanno a braccetto.
Comunque, dopo la mia seconda esperienza di convivenza con una cinese, sto cominciando a pensare che quel popolo abbia un problema nel gestire i rifiuti.
Nel mese trascorso in questa casa, CC si è occupata di differenziare plastica e carta.
Nel senso che lei prendeva la bottiglia e la metteva da parte, questo era il suo concetto di differenziazione.
Io, grattandomi la testa e a tratti una chiappa, osservavo crescere questa montagnetta differenziata.
Fino a quando non è partita lasciandomi questa eredità
E va be’, Gintoki! Sono soltanto buste!
Errato. Sono buste piene. L’intero scatolo è pieno. Lo scatolo stesso è da buttare. Ho riempito due bustoni giganti di differenziata.
Comunque non voglio essere ingeneroso.
Ricordate la mannaia che tanta preoccupazione destò in me all’esordio di questa convivenza?
Ebbene, visto che CC aveva troppe cose da mettere in valigia, tanto da indurla a disfarsi del superfluo (ha lasciato anche dei vestiti, se la spagnola vuole se li prendesse pure, ha detto. Peccato che tra CC e CS ci siano quattro taglie di differenza), me l’ha lasciata.
Io avevo detto che l’avrei comprata, visto che ne aveva decantato le lodi, pura produzione di alta qualità cinese e bla bla. Ma al momento di darle il danaro ha detto Aò caro me spiace de pijarme i sordi. Famo che t’aa regalo dai, pe’ tutta aaa gentilezza tua, t’aaaa meriti.
Tutto è bene ciò che finisce in lame.
…attendiamo il soprannome per la española!
Spesso gli spagnoli hanno dei nomi di merda..roba tipo Conceptión,Maria de los Desemparados, Angustia..preparati al peggio!
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No questa si chiama Nicole. Poi magari avrà altri due nomi, del tipo Lourdes Empestada o Afflicta Sempiterna e via dicendo
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Vera la storia della mannaia.
Mi piaceva la cinese che parlava romano, faceva tanto sensazione di casa.
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È vero, ma prima o poi si deve lasciar casa
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Spero solo che la coinquilina iberica sia al livello della CC.
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Spero infatti mi possa regalar soddisfazioni. Senza doppi sensi.
Comunque spero anche i rifiuti li porti fuori.
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Puotrai sempre scrivere delle tue avventure sulla spazzatura!
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E se poi mi dicessero che il blog è un immondezzaio sarebbe un complimento perché vuol dire ho scritto in modo realistico e incisivo sul pattume!
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Una condizione assolutamente vincente!
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Mi hai convinto, spero di diventare l’operatore ecologico del blog.
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E poi ne farai una scuola!
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Una scuola per ambientalisti matematici: dei perfetti operatori eco-logici!
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Incredibile!
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Proprio lui! (cit)
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Eh!
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Ora che ti so felicemente accasato con la spagnola,posso andare a letto,ricordando i tempi andati del mio coinquilino spagnolo (un vero tombeur de femmes) e della mia coinquilina iraniana che per cucinare un riso sporcava (e non lavava) tutti i tegami esistenti in casa… Ah,bei tempi…
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Ma la domanda è…alla fine che cavolo ci faceva con quella mannaia?
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Tagliava le verdure per il riso.
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Con una mannaia? Potevo capire se ci tagliava la carne xD
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Sì infatti, quando l’ho vista con quella cosa ho pensato fosse una carnivora feroce, ma in un mese non l’ho mai vista mangiare carne. Ma poi la cosa bella si stupiva quando dicevo che mi stavo preparando una lasagna vegetale o che preferivo mangiare più pesce (anche se qui in Ungheria è difficile) e meno carne. E lei che campava di riso funghi e verdure?!
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Ma la casetta nell’angolo in alto a sinistra della mannaia… È del quadro dietro?
( mi fa sorridere l’idea di una mannaia con il disegnino di una casetta così…)
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Non è un quadro, è una lavagna. Gli utensili da cucina non li ho fatti io, ma un amico della proprietaria. La casetta invece è mia 😛
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…ed è bellissima accostata alla mannaia… mi fa ridere… 😀
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Sì infatti l’ho inquadrata di proposito 😀
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non avevo dubbi…
sembri uno che lascia difficilmente le cose a caso…
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Però lascio spesso le cose a casa perché sono distratto 😛
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…quella è distrazione quotidiana…
io son distratta che cado… 🙂
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ahahah…ehm scusa non volevo ridere
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l’ho scritto tempo fa… sono maledettamente distratta… ma sto imparando… ( non ridere!… anzi… sì ci sta… lo capisco) 😛
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Imparando a non essere distratta o a non cadere? 😛
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ahahah!… la fai facile tu!… troppo facile… un po’ son migliorata ma la distrazione è legata ad altro… di non modificabile e va bene così ( ho trovato creme portentose contro i lividi! ) 😀
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Il foro appendimannaia regala un pezzo del quadro dietro che sembra il logo di una azienda di mannaie… citazionismo. La presenza di un padre e di un fratello è grave soprattutto se ti rapporti ad asturiani e simili… ti staccano le palle per molto meno. Se però dovesse essere asturiana, con garbo, chiedile dei Polvorones la prossima volta che va a casa e ritorna… sono divini!
I cinesi hanno difficoltà con il differenziare perchè non hanno una reale politica di smaltmento consapevole: semplicemente conferiscono in discariche diverse! (ho sempre pensato così). In alternativa la cinese era pigra e basta!
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C’è un aggiornamento. È Ecuadoriana. In effetti dall’aspetto la famiglia sembrava sudamericana, ma quando sentii fratello e padre parlottare in spagnolo e chiesi se fossero spagnoli, fratello mi rispose sì. A prescindere dal passaporto, hai qualche dritta anche per i sudamericani? 😀
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L’Ecuador X me è sempre stato uno stato esiguo non so proprio
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A parte che se scopri il dialetto marchigiano, lo voglio sentire pure io; secondo me è stato un gesto di amore immenso quello di regalarti la mannaia. Che gente geniale.
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Guarda, così amorevole che pensavo di fondere la lama e farne un ciondolo o un bracciale!
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No, appenditi direttamente la mannaia. Ti prego. (Rido già)
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In effetti il buchetto si presta allo scopo. Potrei sempre dire in giro che seguo una religione il cui dio è stato ucciso da una mannaia e quindi ne porto il simbolo!
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Ti reggo il gioco!
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Uh beh, cambio della guardia, un po’ mi spiace per CC, ma ripongo la mia fiducia in CS, che non potrà essere sicuramente una coinquilina normale ;D
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Lo spero sennò non avrò materiale da raccontare.
Comunque da CS debbo trasferirla a CE: è dell’Ecuador, ho appreso oggi
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Allora benvenuta CE! 😀
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Ah bene, adesso abbiamo CE. Mi piace l’idea della famigggggghia, anche se è inquietante il fatto che non ti rivolgessero parola. 4 taglie in più della CC? Ma quindi è rotondetta oppure la CC era un’acciuga liofilizzata?
(particolare il pavimento, carino!)
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La CC era una acciuga e poi diceva in Francia (ha studiato lì gli anni precedenti) era ingrassata per via del formaggio. Non oso pensare come sia arrivata dalla cina allora
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Considerando che loro non mangiano pasta o pane, ma solo riso e un sacco di verdure, posso immaginare quanto fosse magra. Anche se qualche cinese grassa l’ho vista e non era un bel vedere..
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Comunque appresso a me eta diventata pastaia. Comprava la pasta del beneventano che ci mette 20 mn per cuocere e che qui costa 2 euroa pacco
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Bè, queste sono soddisfazioni!
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