Lei offende, effendi

Scusa.
La parola del pentimento.

Una delle parole più difficili da dire per le persone. Probabilmente, l’essere umano non è fatto per chiedere perdono per le proprie azioni. E neanche per accettare le scuse.

Nella mia vita ho chiesto scusa in svariate occasioni. Ho commesso molti errori e altri continuo a produrne ininterrottamente.
Non conosco crisi e cassa integrazione.
In virtù di ciò, ho smesso da tempo di considerarmi una brava persona. Lascio credere agli altri che io lo sia, mi serve per continuare a vivere. Sono un Dexter Morgan. Seguo anche io un codice e non commetto azioni esecrabili. Sono, però, meno maniacale e preciso, infatti dopo ogni “delitto” vengo sempre smascherato.

Nessuno, però, mi ha mai chiesto scusa.
E dire che, di cose che offendono la mia persona, ne ho viste.
Sto cercando di imparare a non darvi peso, a lasciar scorrere addosso, come il greto di un torrente fa con l’acqua, fermo e immobile come un bonzo (di Riace. ah ah ah).

È scritto nel Dhammapada:

Si abbandoni la rabbia, si lasci l’orgoglio,
si trascenda ogni legame.
Su colui che non si attacca a nome e forma
e che non possiede niente, non ricadono
le sofferenze.

Per nome e forma si intendono mente e corpo: il senso è quello di abbandonare qualunque attaccamento, sia materiale che psicologico, e raggiungere l’imperturbabilità di fronte alle esperienze sensibili; ἀταραξία e ἀπονία, se vogliamo parlare in senso epicureo.

Ecco, se ci riuscite veramente, vi prego di passare di qua a spiegarmi. Magari coi disegnini, sono lento di comprendonio.

E voi? Avete mai chiesto e/o ricevuto “scusa”?

20 Pensieri su &Idquo;Lei offende, effendi

  1. Tu preferiresti davvero diventare un asceta (si, perché alla fine di questo stiamo parlando), piuttosto che essere toccato da rabbia e sofferenze, e godere magari dell’unica volta in cui qualcuno ti chiederà SCUSA?
    Pensaci 😉

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  2. quando ho chiesto scusa ero effettivamente macerata dal senso di colpa e dalla consapevolezza della stronzata fatta. sinceramente non sono sicura che almeno alcune delle persone che han chiesto scusa a me fossero mosse dalla stessa consapevolezza …

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  3. Io ho chiesto e chiedo scusa un fracco di volte, anche quando non è colpa mia, perché ho sempre l’impressione di aver sbagliato da qualche parte. Sono la classica persona che chiede scusa quando si sente accusare di chiedere scusa troppo spesso.

    A volte mi hanno chiesto scusa, e io ho sempre accettato, perché per me una persona che si umilia per farlo merita che venga riconosciuta la sua umanità, anche se magari è una fuckin’ bitch.

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  4. Beh, di scuse ne ho fatte. Ricevute invece, meno di quante avrei voluto.
    Ma alla fine va bene così.
    Anche perché solo poche delle scuse che ho fatto erano sentite veramente, e quelle che avrei voluto fare a quelle poche persone che se lo meritavano veramente, sono rimalte nella mia testa e probabilmente ci rimarranno per sempre.

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  5. Devo ammettere che i miei scusa sono diventati sempre meno, e non perché son diventano super o divino (quello, sfortunatamente, lo ero già ahah), ma perché chiedere scusa è stato troppo spesso interpretato male. Cosa intendo? Invece che capirlo come un gesto di forza, viene interpretato come un segnale di debolezza. Chiedere scusa è spesso molto più difficile e complicato che fregarsene. Perciò richiede molta più forza che fregarsene.
    Da quel momento in avanti mi sono ripromesso di snocciolare gli scusa con garbata arroganza, sempre meno, sempre più “pillole d’oro”… non voglio sembrare arrogante, ma se per difendersi un pò bisogna mettere un 10 cm di Teflon sullo stomaco, beh, da qualche parte devo anche incominciare, no?
    Scusa il poema! 🙂

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    • Macché poema, è un contributo esauriente e ben accetto 🙂

      È interessante il tuo punto di vista, in pratica è come se lo accompagnassi con un bigliettino del tipo “goditi queste scuse, perché non le dispenso facilmente a chicchesìa!”.

      Se la persona che le riceve ha l’intelligenza di capirlo, comprenderà maggiormente il valore che ha l’espressione di un pentimento

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      • Esattamente questo concetto.
        Troppo spesso la parola “scusa” viene abusata. Scusa per questo, scusa per l’altro. Ha perso molta della sua forza. Non puoi sapere quante volte mi è capitato di sentire scusa unicamente per lavarsi la coscienza, senza un reale segno di ravvedimento. Uno scusa come sbiancante per le porcate fatte/dette/scritte.
        Quello che ha di affascinante questa parola è una sua proprietà specifica: fa dimenticare quello che è successo. Messo lo scusa, quello che è accaduto rientra in quella nebbiolina stordente, in cui il passato diventa meno limpido.
        Forse è un modo di vedere le cose leggermente drastico… me ne rendo conto… ma bisogna dare un valore alle parole che si dicono.

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  6. “Scusa” è una parola che ho consumato..anche impropriamente e senza motivo.
    “Scusa” (verso la mia persona) proprio poche volte in occasioni che se lo sarebbero meritato..si vede che mi circondo di persone infallibili. E di persone infallibili intorno ce ne sono un po troppe.

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  7. Io ho chiesto molto spesso scusa, anzi in passato chiedevo scusa anche solo per quieto vivere. Ma era sbagliato. E credo anche che tu debba pretendere le scuse quando ti sono dovute. Puoi lasciar andare la rabbia, il rancore (procedimento lungo e difficile), ma non puoi far finta di non prendertela. Ogni tanto lascia l’esame di coscienza pure agli altri!

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Si accettano miagolii

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