Uomini che non avvicinano le donne

Mi ha dato da pensare un post che ho letto su un blog: l’autrice, tra le varie cose che afferma di non comprendere, inseriva il fatto che gli uomini molto spesso si limitino a fissare una donna senza osare rivolgerle la parola, magari sperando di lanciare qualche messaggio telepatico che la fanciulla, ovviamente predisposta alla ricezione, subito raccoglierà, magari correndo da questo grande seduttore per dargli il suo numero di telefono.

È una grande verità, infatti, che le donne trovino molto fastidioso tale atteggiamento e non sappiano più come farlo presente a noi esponenti del cromosoma Y (in realtà quella non è una ipsilon: sono due antenne. Tutto torna!).
A volte precisano “dipende anche da chi ti guarda”, ma mi pare pur giusto.

Il giovane Prof Charles Xavier (X-Men) che tenta disperatamente di usare i suoi poteri mutanti per comunicare con una donna

Il giovane Prof. Charles Xavier (X-Men) che tenta disperatamente di usare i suoi poteri mutanti per comunicare con una donna

Mi presento, faccio outing: io sono uno degli aspiranti telepati. Se vedo una ragazza interessante lancio qualche sguardo e poi più nulla.

Perché?
Perché io mi immedesimo nell’altra persona: essendo io, tendenzialmente, incline alla misantropia, penso che anche tutte le altre persone siano come me e, di conseguenza, penso che un’altra persona soffrirebbe sempre e comunque di rompimientum scatolorum  (prof. di latino del liceo: sto scherzando! È una licenza!) nell’essere avvicinata.
C’è un’unica eccezione a questa mia regola: il verificarsi di un episodio esterno che crei un contatto. Ad esempio, il treno stenta a ripartire e accumula un ritardo mostruoso. Vedi lei di fronte a te che guarda l’orologio e sbuffa. Tac, si attacca bottone cominciando a lamentarsi di Trenitalia (a qualcosa serve!). O, ancora: c’è una situazione o un personaggio buffo. Lei sorride, scambio di sguardi, commento su quello a cui si sta assistendo.

Un altro motivo per cui mi tengo a distanza è che penso sempre “coi tempi che corrono, chissà cosa penserebbe”. No comment. Ma che deve pensare? Certo, comparire alle spalle in una via poco illuminata magari in inverno quando si gira tutti intabarrati forse può dar luogo a incresciosi equivoci, ma esistono altre situazioni molto più tranquille. Sempre meglio, poi, di rimanere lì a guardare: questo sì che è inquietante! 😀

Una volta parlai con una ragazza di questo mio atteggiamento. Il suo commento fu “È perché sei un bravo ragazzo”. Non è che la presi realmente bene, mi diede la stessa sensazione di quando da bambino, credendoti un grande artista, porti a vedere i tuoi scarabocchi agli adulti e loro ti dicono “che bello!”.

Charles Xavier che sta ancora provando a farsi notare da una ragazza. Nel frattempo ha perso tutti i capelli e gli è venuto un gran mal di testa (lo strano caschetto serve a questo)

28 Pensieri su &Idquo;Uomini che non avvicinano le donne

  1. l’atteggiamento di cui parli ha anche una sua dolcezza intrinseca, dopotutto … sempre meglio dell’uomo che anzichè chiederti il numero ( o un qualsiasi recapito/contatto), ti lascia il suo … per la serie “non sono interessato al punto da farmi avanti, ma se prendi l’iniziativa tu, potresti essere un passatempo non troppo malvagio”. bleah!

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    • Però su questo ci rifletterei un attimo: potrebbe anche essere una formula di cortesia, nel senso, non sono così invadente da chiedere il tuo numero, io ti lascio il mio, poi decidi tu. Credo ci siano più scuole di pensiero su questo, sicuramente hai espresso un punto di vista condivisibile, però c’è anche chi considera più galante limitarsi a lasciare il numero anziché chiederlo.

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  2. Solo io nella vita me ne sono sempre un po’ fregata e ho agito di iniziativa personale?? :/ Apprezzo la dolcezza e l’atteggiamento, ma forse per età, esperienza, e un pizzico di cinismo, ogni tanto provare a pensare che dall’altra parte ci sia una persona semplicemente timida, potrebbe aiutare 😉

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  3. Giuro, il topic meriterebbe di meglio… ma visto che certe volte le parole mi restano la, in bocca, un pochino come certi scatolami al supermercato (che hanno sopra tre dita di polvere), mi rifugio nella comicità, non mia… Chiedo venia! 😀

    L’incomunicabilità ha radici profonde:

    http://www.google.it/imgres?imgurl=&imgrefurl=http%3A%2F%2Fforum.musicoff.com%2Fletteratura-ed-arte%2Fratman%2F&h=0&w=0&sz=1&tbnid=nkZt0G-8UnHPWM&tbnh=274&tbnw=184&zoom=1&docid=hwmVPPmboadLCM&ei=4mgoUtyODcmbtQa0mIBg&ved=0CAIQsCU

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  4. A volte basterebbe lanciare un sorriso insieme allo sguardo, così da entrambe le parti si capisce se c’è interesse… E prima o poi il salto comunicativo si farà, a meno che non siano entrambi ipertimidi, a quel punto nemmeno un’apocalisse zombie potrebbe aiutare l’avvicinamento dei nostri due soggetti timidi XD
    Per il discorso del numero, beh io sono dell’idea che se gli interessi te lo chiede, più che darti il suo numero e lasciare la scelta alla donna. Così si lascia il “potere” in mano a noi, che però vogliamo essere un po’ rincorse nella fase del corteggiamento: vogliamo essere prede, e non cacciatrici sempre e comunque!
    Anche le ragazze che ci provano facendo la prima mossa, poi danno sempre l’ultima parola al ragazzo, non vogliamo mica fare tutto il lavoro sporco noi!
    Orsù, non vi rammollite e tirate fuori il maschio che è in voi!

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  5. ogni lasciata è persa e aggiungo anche pazienza (per carattere, situazione, ecc.,ecc.) ma alcuni incontri sono diversi da altri, avverti qualcosa di intenso, mai provato in altre situazioni; ti rendi conto che quegli occhi, proprio quelli che ti stanno guardando in quel modo, sono gli occhi che vorresti rivedere ogni giorno. lasciar andare e razionalizzare occasioni così, è un delitto. potrebbero non ripresentarsi più. post interessante che fa indubbiamente riflettere 🙂

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  6. Faccio outing: appartengo anche io alla categoria.
    In realtà mi sto facendo una violenza indicibile per cercare -ogni tanto- di superare questo mio atteggiamento.
    In realtà, di fondo, è che devo “ponderare” bene la situazione… non sopporto arrivare lì e fare l’impressione che descrivi.

    Certo, in questi casi a nessuno piace passare per “il bravo ragazzo” eccheccazzo!

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  7. io capisco di non voler rischiare di importunare le fanciulle, ma…il buon vecchio carpe diem? Comunque penso di aver agito come te per un sacco di tempo, ma alla fine mi sono imposto di cambiare proprio perchè non appena quel contatto visivo finiva mi maledicevo perchè ogni lasciata è persa.

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  8. Un pensiero non condiviso finisce per l’andare dimenticato. Io tendo a parlare con le persone che mi stanno intorno, sul treno o magari in coda dal medico. Probabilmente il più delle volte passo per invadente, ma sempre trovo qualcuno che ha piacere di raccontarsi per cinque minuti con chi ti siede accanto.
    Mi fa tristezza essere seduta sul treno, col mio libro e altre persone che sono assorte nelle loro cose.
    Poso il libro e li guardo. Se alzano la testa faccio un sorriso.
    Di solito la chinano di nuovo sui loro tablet o libri.
    Io poso il mio libro, allora, e mi metto a guardare il paesaggio con un po’ di malinconia.

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Si accettano miagolii

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