Non è che la filosofia con Kant poi ti pass

Si dice che Immanuel Kant fosse così abitudinario e preciso che gli abitanti di Königsberg potessero regolare gli orologi sulla base del suo passaggio durante le sue regolari camminate.

Io ho il privilegio di poter regolare l’orario grazie a non una ma due persone:

– Quella del piano di sopra che alle 23 sposta i mobili
– Quello che il sabato alle 18 passa in auto sotto casa con la trap ad alto volume nello stereo.

A ognuno i propri filosofi.

Un’altra mente geniale è il parcheggiatore nella strada di fronte. Ha un commercialista. Ripeto: il parcheggiatore abusivo ha un commercialista.

Ha preso a cuore la mia auto. L’altro giorno notò un urto su una portiera. Un paio di giorni dopo mi è venuto incontro chiedendomi se l’avessi fatta sistemare. Gli ho detto di no e lui si rammaricava di non conoscere un carrozziere di fiducia e per bene. Poi ci ha tenuto ad avvertirmi «Ah ho visto tua moglie, è appena rientrata».

In pratica svolge anche il servizio spia coniugale.

L’altro giorno invece ci ha tenuto a dirmi che lui è fascista ma che il fascismo vero è quello che stiamo vivendo oggi.

Premesso che saranno 15 anni che rinuncio a prender parte a una qualsiasi discussione in materia politica, preferendo liquidare la conversazione con degli Eh beh d’altronde, Eh ma d’altra parte dando ragione a tutti, c’è una cosa che mi colpisce. La crescente diffusione di proiezioni psicologiche che c’è in giro.

Mi si perdonerà se non utilizzo un linguaggio psicoanalitico corretto e circostanziato: serve più da esempio.

Il parcheggiatore non nega la sua identità, chiariamo: lui si dice orgoglioso fascista e devoto del duce. Però proietta su altri le componenti negative del suo credo: per lui infatti il fascismo, inteso come privazione della libertà e coercizione, è quello della realtà di oggi.

Ci sono poi quelli che dicono di non essere razzisti perché in realtà i veri razzisti sono altri.

O quelli che dicono che non è vero che gli omosessuali sono discriminati: in realtà oggi con tutto questo gender e gli stilisti e Malgioglio in tv sono gli eterosessuali a esser discriminati.

E che dire di Nicola Schiavone (padre di Francesco Schiavone, alias Sandokan, boss dei Casalesi) che in un intervista esclamò che «I camorristi sono gli altri».

Ma vuoi vede’ che alla fine con tutta questa gente che non è questo e quest’altro il cattivo son io?