Shock Anafilattico

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Non è che basti mettere un dvd sottosopra per girare un film

Posted by Gintoki

9

Tra i consigli sulle cose da fare in questo periodo oggi voglio parlare di cinema.

Ho selezionato una lista di film che sono perfettamente a tema, ma l’elenco è aperto a consigli e suggerimenti.

La finestra sul Covid
James Stewart è un fotografo che dal suo appartamento spia le persone del condominio di fronte che escono di casa. È convinto che alcuni di loro stiano uscendo senza certificazione o senza motivo valido ed è certo di coglierli sul fatto.
rear-window-1-1024x576-1Non è dello stesso avviso la sua fidanzata, interpretata da Grace Kelly. Ma presto dovrà anche lei convincersi che c’è qualcosa di strano…la gente esce troppo spesso…
Un grande thriller firmato Alfred Hitchcok.

La leggenda del podista sull’oceano
Tim Roth è Novecento, un amante del jogging confinato su una nave da crociera, che impiega il tempo correndo su e giù per il ponte.
Memorabile il celebre monologo del film:
– Nonno, non te lo sei mai chiesto perché le persone vanno a correre?
– No, veramente
– A me m’ha sempre colpito tutta questa faccenda dei runner.
– Ma che cazzo c’entra il runner?
– C’entra…perché a Novecento quella famosa notte andò come va per i runner. Stanno su dentro casa per anni e poi senza che accada nulla ma nulla dico… RUN!

L’impero starnutisce ancora

impero_colpisce_ancora

Camminatori intenti a sanificare

A mio avviso il miglior film della Trilogia originale di Guerre Stellari. A differenza delle atmosfere della prima pellicola, qui è tutto molto più oscuro e tragico. Il malvagio Darth Vader, ossessionato dalla paura del contagio, invia sul pianeta dei  ribelli i Camminatori per sanificare le strade. Fa ibernare Ian Solo in un blocco di grafite per tenerlo in isolamento. Al termine di un duello con le spade laser, mozzerà la mano a Luke temendola contaminata.

Lost in isolation
Bob (Bill Murray) è un attore fallito che si trova a Tokyo per girare uno spot. Charlotte (Scarlett Johansson) è al seguito del marito, fotografo. Si ritrovano a passare la quarantena rinchiusi nello stesso albergo. Del film non ricordo altro perché la mia concentrazione resta fissa sull’inquadratura del fondoschiena di S.J. in mutande rosa trasparenti, in apertura del film.

Trainspotting
Diretto da Danny Boyle, è la storia di un gruppo di ragazzi con una dipendenza da running – sono infatti dei runnoinomani – nella Scozia in quarantena. Famosissima la scena iniziale in cui Mark Renton (interpretato da Ewan McGregor) corre nonostante il divieto.
Citazione cult: Chi ha bisogno di ragioni quando ha il jogging?
trainspotting-ewan-mcgregor

C’è pasta per te
Tom Hanks va al supermercato e trova solo penne lisce. Quindi inizia a fare la spesa online e si innamora dell’assistente virtuale sul sito, interpretata da Meg Ryan.

I decreti di Brokeback Mountain
Due cowboy vengono ingaggiati per condurre un gregge – in cerca della famosa immunità del gregge – nella località di Brokeback Mountain e si ritrovano in isolamento per decreto presidenziale. La vicinanza fa scoprire ai due un’attrazione reciproca, ma finito il periodo di quarantena si separano e si trovano a perdere i contatti a causa di un nuovo decreto che proibisce gli spostamenti.

 

Incontri ravvicinati (ma a un metro di distanza) del terzo tipo
Dopo Lo squalo, Steven Spielberg inizia il filone fantascienza (qualche anno dopo girerà ET), raccontando la storia di un contatto tra una civiltà extraterrestre e l’umanità, con il massimo rispetto però della distanza di sicurezza.

Salò o le 120 giornate di quarantena
Il testamento artistico di Pier Paolo Pasolini. La trama: il Duca (il potere), il Vescovo (la Chiesa), il Presidente della Corte d’Appello (potere giudiziario) e il Presidente della Banca Centrale (potere economico), rinchiudono un gruppo di giovani in una villa e, per ingannare il tempo in attesa della fine della quarantena, organizzano dei flash mob e dei giochi di gruppo in diretta Instagram.

Roma città chiusa
Un capolavoro del neorealismo. Una straordinaria Anna Magnani. La struggente sequenza della sua corsa per strada senza autocertificazione e l’esercito inviato a pattugliare le strade che la falcia a mitragliate. Che altro dire?

Buona visione!

Inviato su Io e...cose che fanno ridere solo me

Tag Alfred Hitchcock, Bill Murray, Brokeback Mountain, celebre monologo del film, Cinema, civiltà extraterrestre, Danny Boyle, Darth Vader, diretta Instagram, duello con le spade laser, ET, Ewan McGregor, film, flash mob, fondoschiena, Grace Kelly, Guerre Stellari, Ian Solo, isolamento, James Stewart, Lo squalo, Luke, Mark Renton, Meg Ryan, monologo, monologo del film, nave da crociera, Pier Paolo Pasolini, quarantena, Scarlett Johansson, Steven Spielberg, Tim Roth, Tom Hanks, Trainspotting, Trilogia originale di Guerre Stellari

Mar·23

Non è che servano dei tubi per indirizzare un flusso di coscienza

Posted by Gintoki

7

Il mio PDC-C (Padrone di casa-coinquilino) è un tipo tranquillo. Ogni tanto sente il bisogno di sfogarsi e parte a parlarmi senza preamboli. Magari io mi trovo a passare in cucina per sciacquare una mela e lui appare sulla porta iniziando a dire “Guarda mi viene una tristezza e una depressione oggi a pensare che gente che c’è in giro veramente una cosa da mettersi le mani nei capelli….”.

All’inizio provavo a seguire il discorso e a interagire in modo costruttivo, poi mi sono reso conto che i miei interventi fossero per lui solo interruzioni. Ogni volta infatti che dico qualcosa, lui fa “Sì.” e poi riattacca a parlare da dove si era fermato. Il suo, quindi, non è un tentativo di conversazione ma un esercizio di monologo, se non un flusso di coscienza.

I suoi discorsi, infatti, partono da un punto A fino a toccare vari punti B-C-D….Z che non hanno intrinseco collegamento col punto A ma che alla fine di tutto il monologo ricollega a esso.

Esempio: l’altra sera è partito a parlarmi di un episodio accadutogli mentre era in edicola. Una signora davanti a lui ha visto sul giornale in prima pagina Greta Thunberg e e lo ha rifiutato sdegnosamente, al grido di “No quest’oggi questo giornale no, questa ragazzina manipolata non la voglio”. Al che PDC-C è intervenuto dicendo che, va bene, sarà pure non simpatica ma non dice cose sbagliate. La signora ha replicato “Lei scommetto che è un comunista”.

Da qui PDC-C è poi passato a riflettere sulla cultura dell’odio che c’è oggigiorno, un po’ come lo sdoganamento dei fascismi, mentre in Germania parlare di nazismo è tabù. Ha proseguito dicendomi che è originario di Ferrara (sarà soltanto la quinta volta che me lo dice), città con molte famiglie ebree. Di Ferrara è anche Vittorio Sgarbi, un completo idiota, ha detto, lui l’ha anche conosciuto (io non l’ho conosciuto ma non ho mai avuto dubbi sulla sua idiozia). Mentre la sorella di Vittorio è invece una persona in gamba, tutta la famiglia lo è, ha proseguito, tranne lui, che è un completo pazzo. Eppure in tv è sempre presente, lui si guadagna da vivere così con le ospitate in tv, è incredibile. Pensare che lui (non Sgarbi, lui il PDC-C) ha cominciato a insegnare quando c’erano ancora le scuole “speciali”, dove poi ci finivano i bambini meridionali accusati di ritardo mentale soltanto perché non capivano l’italiano, non essendo abituati a parlarlo in famiglia. Questi bambini venivano discriminati e oggi di nuovo discriminiamo la gente. E dove stiamo andando a finire con tutto questo odio, quella signora oggi veramente ma come si fa?.

Questo è un esempio di “conversazione”, il tutto mentre io sto con la mia mela sgocciolante in mano in attesa che finisca di parlare.

È tutta una vita che mi capitano situazioni del genere, in cui la gente mi parla per il semplice bisogno di parlare. Credo di avere un dono considerato raro, quello dell’ascolto.

In realtà ho il dono di farmi i cazzi miei, non chiedo, non faccio l’indiscreto, mi tengo i fatti per me (per me nel senso di a mio uso e consumo per avere materiale per questo blog) e inoltre non mi mostrerei mai scocciato o insofferente, giacché in fondo non mi ci ritrovo a esserlo quasi mai. Anche perché molte volte smetto di seguire il discorso e ne approfitto per pensare ai fatti miei e ragionare su cose che devo fare e/o risolvere.

Sono giunto alla scoperta che pensare mentre fingo di ascoltare qualcuno mi fa venire un sacco di idee, un po’ come riflettere sotto la doccia o impegnarsi in soliloqui al volante.

Tutto questo potrà non sembrare carino nei confronti dell’altra persona, ma io lo considero uno scambio equivalente: l’altra persona in realtà non è interessata a conversare ma solo a recitare un monologo, io non sono interessato ad ascoltare ma solo a fare esercizi di pensiero laterale. Chi può mai aver da ridire?!

Inviato su Io e...gli incontri con gli esauriti

Tag coinquilino, conversazione, discorso, fascismo, Ferrara, flusso di coscienza, giornale, Greta Thunberg, monologo, nazismo, padrone di casa, pensiero laterale, prima pagina, seguire il discorso, Vittorio Sgarbi

Set·30

Non è che il romanzo preferito da chi si perde in chiacchiere sia Il dottor Divago

Posted by Gintoki

43

La bravura di un capo si vede dalla sua prontezza di riflessi.

Anche a distanza – essendo tornato in Terra Stantìa approfittando del 15 festivo in Ungheria – non si può esser in salvo e così, in occasione della visita alle piantagioni da parte dell’Uomo del Monte, mi è stato chiesto di partecipare a una riunione via Skype.

Ho passato la serata precedente a pensare a dove girare il computer, dato che la mia vecchia stanza ha una parete che sembra quello di un 15enne. Ci sono poster dei tempi del liceo. I segni del tempo ci sono tutti. C’è una Suicide Girl che credo ormai sia nonna. Tra l’altro con l’ingiallimento della pagina ora sembra affetta da ittero.

L’altra parete ospita dei libri e sarebbe più seria se non spuntassero qua e là dei gatti, sotto varie forme.

Alla fine per fortuna la conversazione si è tenuta solo in audio. Mi sono chiesto come avrei potuto approfittare della cosa. Guardare serie tv su Netflix coi sottotitoli. Mettermi le dita nel naso. Fare bolle di sapone.

Parliamoci chiaro, l’intera civiltà umana si basa sul non chiedersi cosa facciano le altre persone mentre sono al telefono con noi.

Ma sto divagando. E non mi è concesso farlo, perché non sono a capo di un’azienda.

L’Uomo del Monte, dicevo, dopo essere stato silente per i primi 10 minuti ed aver ascoltato cosa dicessimo noi Inferiori e cosa dicesse il Tacchino, nostro amministratore, appena ha avvertito che il discorso si stava spostando su cose francamente scomode da giustificare (perché se continuano a ripeterci che le società di Budapest e Bruxelles sono sorelle, sono la medesima cosa, tanto che noi abbiamo anche cambiato denominazione e ora ciò che ci differenzia è soltanto un Hungary nel nome, non abbiamo accesso al loro database?) ha iniziato un monologo durato mezz’ora in cui ha rampognato noi Inferiori.

Aspettandosi poi un atto di emendazione da parte nostra.

Che non c’è stato e, quando ho rifatto presente le criticità – che non sono mere giustificazioni – è partito con un altro monologo. Aspettando nuovamente che poi ci emendassimo.

Al che ho capito che alle mie categorie di animali da ufficio che avevo descritto in questo post vada aggiunto il Capo a gettone. Gli si lancia la monetina – in questo caso le rimostranze – e lui parte.

Il Capo a gettone è economico, non spreca risorse e non sporca. Al limite ha l’alito da lavoro – quel misto di fondo di caffè marcio e discorsi ritriti fermentati – che stende i cammelli, ma per il resto è efficiente.

Siete stanchi di discutere col vostro partner? Avete un coinquilino di cui vi volete liberare? C’è coda e vorreste far sparire le persone davanti? Il Capo a gettone è ciò che far per voi! Basta un innesco e il Capo a gettone partirà con un lungo vaniloquio che prenderà per noia anche il più agguerrito degli interlocutori!

Inviato su Io e...il lavoro che mobilita l'uomo

Tag Bruxelles, Budapest, capo, coinquilino, computer, gatti, Lavoro, Libri, liceo, monologo, Netflix, partner, serie tv su Netflix, Skype, Suicide Girl, Terra Stantìa, Ungheria

Mar·14

Navigazione articolo

Chi cerca trova

Gintoki

Il godimento di me stesso viene turbato dall'idea che io ho di dover servire ad un altro, di aver degli obblighi verso quest'altro, di esser chiamato a sacrificarmi a lui, a dimostrargli abnegazione o entusiamo. Ebbene, se io non sono più servo di nessuna idea, di nessun ente supremo, è ovvio che io non sarò più servo di alcun uomo, ma tutt'al più di me stesso. in tal modo però io sono, non soltanto nel fatto, ma anche nella mia coscienza, l'unico.

[Max Stirner - L'Unico]

Il tempo vola

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Produzioni seriali di testi

  • Non è che fai fare il dottorato alla vigna per farla diventare DOC
  • Non è che per costruire casa prendi dei libri noiosi perché sono dei mattoni
  • Non è che devi essere un pianista per toccare il tasto giusto
  • Non è che non puoi mischiare sagra e profano
  • Non è che se vieni tradotto in carcere è perché parli un’altra lingua
  • Non è che vai al Fatto Quotidiano per vedere un travaglio
  • Non è che ti serva una cassaforte per i gioielli di famiglia
  • Non è che ti rivolgi a un banchiere per avere un po’ di interesse
  • Non è che l’ecologista cerchi sinonimi di “no” per differenziare un rifiuto
  • Non è che il contadino si candidi in politica perché scende in campo

In cosa mi suddivido

  • Brutte Strisce (16)
  • Io e…cose che fanno ridere solo me (149)
  • Io e…gli incontri con gli esauriti (91)
  • Io e…i fatti del mondo (101)
  • Io e…i libri (10)
  • Io e…i viaggi (mentali) (95)
  • Io e…i viaggi (reali) (60)
  • Io e…il cibo (15)
  • Io e…il filosofico (17)
  • Io e…il lavoro che mobilita l'uomo (115)
  • Io e…il mondo femminile (86)
  • Io e…il tubo catodico e gli schermi piatti (24)
  • Io e…internet (18)
  • Io e…l'assurdo mondo degli umani (187)
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