Non è che gli architetti siano compagni di…squadra

Neanche il tempo di tornare che oggi sono ripartito per una veloce trasferta di lavoro – un paio d’ore di permanenza – in quel di Roma.

Sono salito di corsa in metro e, ricordandomi che la linea B si biforca, ho chiesto conferma del tragitto a un passeggero a bordo di fronte le porte.

– Scusi va a Tiburtina?
– Io?
– …Il treno va a Tiburtina?
– Sì non so boh sì sì va…

Mi ha detto con tono un po’ scocciato.

Ho capito di averlo offeso perché probabilmente lui credeva mi stessi informando sulla sua vita e mi interessasse sapere se fosse diretto a Tiburtina. Rendersi conto che a me importava solo del treno deve averlo proprio deluso. Oggigiorno la gente pensa più ai treni che alle persone.

Eppure non sono un mostro e, anzi, mi interesso a tante tematiche pubbliche.

Ad esempio, è notizia del giorno che pare l’Italia abbia problemi con gli svedesi. O gli italiani abbiano problemi con la Svezia. E una volta tanto non è colpa delle istruzioni dell’IKEA.

Io adesso non voglio mettermi a parlare di calcio, anche perché non ne capisco e non interessa il lettore. Vorrei solo condividere una riflessione sul perché un calciatore possa soffrire di mancato rendimento agonistico.

A mio avviso è un problema di eiaculazioni.

È noto che la vita di molti calciatori li porti ad avere con facilità tante eiaculazioni. Ma tali eiaculazioni sono dirette verso, sopra e dentro delle donne, in genere.

Questo schematismo, questa monotematicità dell’atto eaiculatorio va a detrimento del potenziale dell’atleta.

A mio avviso quindi il calciatore dovrebbe eiaculare, con frequenza, verso, sopra e all’interno dei propri compagni di squadra e di spogliatoio. In tal modo rafforzerebbe il legame con loro, creerebbe più spirito di gruppo e accrescerebbe la forza del collettivo.

A chi crede che io stia dicendo baggianate consiglio di andarsi un po’ a studiare il coito sacro praticato nell’Antica Grecia all’interno dei templi e l’arte della trasmissione della forza virile attraverso il seme. Platone, non un Professor Strabuzov a caso quindi, all’interno del Simposio (dialogo di Fedro) parla della forza e dell’ardimento che avrebbe un esercito composto da uomini tra di loro amanti.

Due guerrieri intenti a rilassarsi con un gioco da tavolo dopo aver condiviso i rispettivi semi. Notare gli occhi spalancati e le pupille dilatate, l’essere vigili e attivi e propensi alla combattività (le lance pronte in mano): effetti tipici indotti dall’assunzione di seme.


Su altri usi del seme maschile in tempi antichi vorrei citare un contributo del Prof. Singrino.


Pertanto, se qualcuno vi volesse ammorbare con discorsi calcistici e speculazioni campate in aria, voi ponete fine alla conversazione sfoggiando, con sicumera e un pizzico di saccenza, le vostre conoscenze agonistico-antropologiche, affermando, senza tema di smentita, che “I calciatori devono andare a prenderselo nel sedere“.

PRECISAZIONI
Qualcuno potrebbe domandare come la mia teoria possa essere declinata per le calciatrici: la domanda denota assoluta ignoranza ed è con fastidio che vado a fare una precisazione in materia.

Il discorso che ho fatto sopra riguarda l’uomo, essere purtroppo caratterizzato da debolezze e cali di autostima che necessitano di continue correzioni e iniezioni di fiducia.

La donna è invece essere dotato di grande forza e potenza, tant’è che non ha il problema di far rifornimento di energia: il seme maschile per la donna non è infatti di alcuna utilità o beneficio.

Al contrario, la donna ha invece il bisogno di scaricare il grande quantitativo di energia che lei possiede. È per questo che tramite il meccanismo del ciclo mestruale esegue periodicamente uno svuotamento di tali flussi energetici, onde disinnescare gli effetti distruttivi che avrebbe invece un accumulo di potenza femminea.

Sperando di aver chiarito i dubbi dei più ignoranti, considero chiuso l’argomento.

28 Pensieri su &Idquo;Non è che gli architetti siano compagni di…squadra

  1. C’è della saggezza. Le fonti, e si sa che se lo dice un’Università nordica c’è da fidarsi, dicono che un certo calciatore portoghese infighettato propenda per condividere più seme con i compagni di squadra che con compagne di casa. Questo lo porta, di conseguenza e secondo gli studi della Finland University Of Of Sport e Cum-parate Agonistic Activities, ad essere verso il top della condizione.
    Gli svedesi, che ce l’hanno a brugola (come dice il Prof. Kalkamarri), hanno svitato e riavvitato il deretano italiano. Con grande giubilo, oserei dire.

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  2. Impegnato come sono nella semina delle fogne urbane solo ora leggo con attenzione questo articolo.
    Non dovevo leggerlo con tanto ritardo, perché qui è stato detto veramente tutto, con sapienza e competenza.
    Da pari a pari ti porgo i miei complimenti!

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Si accettano miagolii

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