Non è che il calciatore possa trovarsi nell’ultimo stadio di sviluppo

Negli ultimi, mi sono trovato per quella volta che vado in ufficio interrompendo il telelavoro, a muovermi sempre il giorno in cui allo stadio c’è una partita in programma.

La strada che termina nel parcheggio della sede dove lavoro ha un tratto in comune col percorso che utilizzano i pullman delle squadre e i furgoni delle tv per arrivare allo stadio. Viene bloccata dal mattino dalle Forze dell’Ordine quando c’è un incontro di calcio.

Uno schema esplicativo perché mi piace esplicare

 

Un mattino di pioggia torrenziale mi sono trovato davanti le transenne con il varco chiuso. Non essendoci nessuno a sorvegliarle, perché, giustamente, saranno andati a ripararsi al calduccio e all’asciutto in auto, per poter passare sono sceso io a spostarle con delle bestemmie ben assestate.

Un’altra volta stavo invece uscendo dal parcheggio e uno della Municipale, vedendomi, viene verso di me e con ampi e frenetici gesti mi indica dove devo andare. Cioè dritto, come stavo facendo perché è l’unica via. Meno male che è intervenuto lui: senza le sue preziose indicazioni mi sarei di certo schiantato contro un albero o un muretto.

L’altro giorno, invece, avvicinandomi alle transenne, un altro esponente della Municipale mi segnala di tornare indietro. Io faccio No col dito e, avanzando, abbasso il finestrino e gli dico Guardi io lavoro laggiù. E lui, un po’ stizzito, “Eh se ce lo dice noi la facciamo passare”. Infatti te lo sto dicendo!

Quello della Municipale è un mestiere particolare, è evidente. Solo gli elementi più forti e preparati possono svolgerlo. Individui pronti ad affrontare situazioni ad alto rischio.

Ieri, nella mia città, ho assistito a questa scena. C’era un gruppo di adolescenti, una decina, in piazza. Tutti insieme ravvicinati, alcuni con la mascherina abbassata, altri che condividevano bicchieri.

Passa una Panda della Municipale. L’agente al volante nota l’assembramento, rallenta, dà un colpetto di clacson per richiamare l’attenzione dei ragazzi, dice loro qualcosa senza scendere dall’auto, poi se ne va. I ragazzi fanno spallucce e proseguono le loro attività.

Lo sprezzo del pericolo dell’agente nell’esercitare la pressione sullo strumento di segnalazione acustica è palese. Ho sudato freddo mentre assistevo alla scena. Io non riuscirei a fare questo.

E tu? Saresti pronto per essere della Municipale?

Non è che uno col sangue blu preferisca la stampa a caratteri nobili

Due giorni fa un 17enne alla guida senza patente ha investito una ragazzina. Mentre raccontava l’accaduto, la giornalista ha poi aggiunto “Resta da chiarire il perché fosse alla guida dell’auto…”.

Come perché? A me sembra palese.

Perché è una testa di cazzo. Non vedo quali altri chiarimenti siano necessari.

Mi sfugge quand’è che il giornalismo sia diventato il racconto dell’ovvio. O se io in realtà non ne abbia mai capito nulla e sia invece proprio l’ovvio la materia da raccontare per la stampa.


Io però ricordo quel vecchio adagio che diceva che non fa notizia il cane che morde l’uomo, in quanto cosa banale, ma l’uomo che morde il cane.


Per un ebreo invece fa notizia l’uomo che Mordecai.


Tra le cose che più mi suscitano ilarità è la classica domanda “Che cosa prova/Che cosa ha provato” rivolta ai superstiti di tragedie e calamità. Vorrei che uno rispondesse “Ah guardi mi sono divertito un mondo, non vedo l’ora di rifarlo. Insieme a lei che mi fa domande del cazzo”.

Però se certe abitudini sono così diffuse sarà perché hanno successo.

Sulla base di queste riflessioni, ho pensato di stilare delle breve indicazioni per essere un buon cronista. Ovviamente non ho nessuna competenza in materia per fare ciò, a parte aver scritto tanti anni fa su qualche testata locale, pagato in visibilità (e in banca dovrei averne ancora un po’ messa da parte). Ma oggi l’importante è essere giovani e onesti poi la competenza vien da sé e io modestamente giovineggio e onesteggio.

  1. Se un tizio che fino a quel momento non aveva mai ucciso nessuno commette un omicidio, è sempre un raptus di follia.
  2. Intervista sempre i vicini di casa del sopracitato tizio. Se non lo dicono loro, chiedi tu se era solito salutare.
  3. Le operazioni delle Forze dell’Ordine da mezzanotte a mezzogiorno saranno sempre dei blitz che scattano alle prime luci dell’alba.
  4. Gli inquirenti di mestiere vagliano ipotesi.
  5. Se lavori per Libero Online ricorda che…(spoiler: si vede la patonza).
  6. Ai parenti di una vittima di omicidio chiedere se perdonano.
  7. Le tragedie devono suscitare almeno due reazioni. Suggerimento: sgomento&rabbia.
  8. Ricorda di celebrare il calore del popolo del Sud. Magari che partecipa a una gara di solidarietà.
  9. In politica, sono necessarie le riforme. Non importa quali.
  10. Trova sempre un’emergenza. Che sia caldo, freddo, neve, pioggia, vento, traffico, suocere. Magari potresti dire che è record, ma non esagerare.
  11. Cerca di essere il primo a denominare un grande scandalo con un neologismo formato da oggetto dello scandalo + suffisso -poli.
  12. Non trascurare qualche tetta e qualche culo (spoiler: si vede tutto!).
  13. C’è sempre qualcosa che crolla. Le temperature, i mercati, la fiducia….
  14. Se lavori per Tuttosport ricorda che la Juventus…No scusa ma non ce la faccio, arrangiati da solo, a tutto c’è un limite.

Spero che i miei consigli possono essere d’aiuto per diventare dei grandi giornalisti!