Non è che ti serva l’ABS se freni l’entusiasmo

Il nuovo editor di WordPress mi fa schifo alquanto. Per un po’ lo avevo aggirato accedendo dalla bacheca amministratore e selezionando l’editor classico, ora sembra non sia più possibile.

Non capisco la logica della struttura di scrittura a blocchi. Un richiamo al blocco dello scrittore?

Mi toglie un po’ di entusiasmo nel fare post.

Parlando sempre di entusiasmo, ammiro e venero quello di M.. La sua vitalità e frizzantezza sono un tocco di luce nella casa.

Mi ricorda una scena de La finestra sul cortile, quando James Stewart, nell’ombra, chiede a Grace Kelly “Ma chi sei?” e lei scandisce il proprio nome per intero accendendo in sequenza le abat-jour, come a dire “Ti porto la luce nell’oscurità in cui ti sei rintanato”.

Detto ciò, mi rendo a volte poi conto di dover stare accorto a non fomentare troppo il suo entusiasmo e prestare attenzione a ciò che dico per non dare il LA al suo istinto compulsivo per gli acquisti.

Se penso ad alta voce che manca un bicchiere particolare per un tipo di birra, il giorno dopo lei arriva con un set completo di bicchieri, più altre cose che ha raccattato per strada e di cui non c’era l’esigenza ma che improvvisamente diventano utilissime.

L’altro giorno era in un vivaio. Ci servivano 3 (e sottolineo 3) vasetti per delle cactacee. Mi invia una foto degli scaffali dei vasetti, di vario tipo, forma e colore. Io con Paint faccio una stellina su un range di scelta di 7-8 vasetti.

Li ha comprati tutti e 8.

E poi ha comprato altre piante perché, avendo dei vasetti in più, vanno riempiti. (Giustamente).

E poi ha comprato anche un vaso che non avevo segnato.

Con altre piante da metterci dentro.

A volte me la prendo con me stesso per il mio eccessivo pragmatismo realistico, che, davanti a quella che ormai è una dépendance del vivaio e che sarebbe casa nostra, mi porta a esclamare «Ah. Hai preso altre piante.». Insomma, non vorrei che il suo entusiasmo e la sua allegria si ridimensionassero o spegnessero per causa mia.

Anche perché le piante son belle e ravvivano la casa. Meglio che si concentri su quelle e non cominci a trovare entusiasmo per ammenicoli vari e cose kitsch, il rischio poi è quello di finire a sfogare la compulsività con altro!

Non è che l’indiano abbia fascino solo perché è con-turbante

Ero un bambino impaziente. Una volta mi regalarono un calendario dell’Avvento. Dopo il primo giorno avevo già aperto tutte le porticine per sbirciarvi dietro. Salvo poi tentare di reincastrarle nuovamente per coprire il misfatto.

Non ricordo quando l’impazienza mi si è trasformata in ansia. Riesco sempre a essere pronto per uscire in anticipo sul tempo accettabile riconosciuto come anticipo.

Non sono più impaziente su avvenimenti programmati a lungo termine. È come se non riuscissi ad accoglierli più con l’entusiasmo di un bambino. È probabile che sia normale, da adulti. Eppur me ne dispiace molto.

Mi sono guardato allo specchio mentre mi provavo dei maglioni. Mi sono visto brutto tanto.

Ma non sono brutto o, quantomeno, non lo sono in maniera preponderante. Diciamo ho una bruttezza anonima, si può diluire nella massa. Sono anzi capace di assumere qualche posa conturbante, con la giusta illuminazione e un certo grado alcolico. Nel sangue altrui.

Mi sentivo brutto per una percezione di diversità. Allo specchio ho avuto uno sguardo su me stesso, non riconoscendomi come ricordavo.

Mi chiedo cosa io abbia fatto negli ultimi venti anni. È il tempo che sono andato a dormire e mi sono risvegliato con i piedi più grandi. Che poi mi sono sembrati di nuovo più piccoli, prima di scoprire che le taglie delle scarpe sono state ridefinite.

L’imbarazzante visione della mia bruttezza mi ha fatto fuggir via dal camerino.

Non prima di aver riposto i capi, onde evitare di incorrere in qualche battibecco con un guardiano dalla forma squadrata. Non era quel che poteva definirsi, con un cliché, un armadio. Avrei detto piuttosto un comodino. Brutto e imbruttito ancor più dall’espressione arcigna che è forse costretto ad assumere per lavorare.

Fuori una donna che non ho nemmeno guardato in volto ha provato a vendermi del Dio. Ho fatto un gesto di diniego con la mano. Un’altra donna più avanti ha provato a vendermi del Politico. Ho ripetuto il gesto di diniego.

Lo spaccio dovrebbe essere illecito.