A volte provo un senso di colpa per il non aver mai coltivato relazioni con i parenti.
Non ho mai saputo da che parte iniziare. Non ho idea di come si costruisca un rapporto con loro.
Il fatto è che la famiglia te la ritrovi lì. Nessuno te li introduce. Nessuno te li fa scegliere. Magari nulla ti dà qualcosa in comune. Niente ti spiega come devi rapportartici.
Con quel che non scelgo io ho difficoltà: quando seleziono una persona io so invece come comportarmi perché sono già tarato su di essa ancor prima di conoscerla.
Una volta una persona mi disse che le mie relazioni hanno valore perché io le persone me le scelgo; non so se sia vero o se fosse una presa per il mulo. Fatto sta però che il lato negativo di ciò è che si va a deprimere qualsiasi altro tipo di rapporto su cui non si è fatto investimento.
È proprio un comportamento del gatto.
La gente pensa che i gatti siano antipatici e anaffettivi. Il che è vero. Tranne che con la persona che loro hanno selezionato. Perché il gatto non te lo scegli tu: è lui che ti elegge a suo riferimento.
Riferimento paritario: il felino domestico non concepisce la logica padrone/animale.
Ci sono vari livelli di relazione col gatto: non è scontato che sia possibile scalarli. Uno stadio può rimanere lo stesso per sempre, per dire.
Lv I: Il gatto vi vede, soffia e poi scappa in un altro Stato – stadio “Mi fai schifo al gatto”;
Lv II: Il gatto vi vede, se rimanete a distanza non va via. Se gli lasciate il cibo, lui verrà a prenderlo ma solo quando vi sarete allontanati – stadio “Levati dal gatto”;
Lv III: Gli lasciate il cibo, lui si avvicina a mangiare in vostra presenza. Se però proverete a toccarlo scapperà – stadio “Non mi stare sul gatto”;
Lv IV: Il gatto si fa accarezzare, gioca con voi, vi si struscia addosso però manterrà sempre una certa indipendenza fissando dei paletti relazionali – stadio “Fatti comunque i gatti tuoi”;
Lv V: Senza che ve ne accorgiate il gatto ha preso possesso di casa vostra, del divano, vi si piazzerà sul computer quando dovete lavorare, vi farà noie sulle scatolette spingendovi a comprare quelle che più gradisce, etc. – stadio “E ora son gatti tuoi!”.
Ora che avete ben chiari i livelli, buon divertimento.
Lettura consigliata
Shock Anafilattico 
Il “mio” gatto si è impossessato anche delle mie figlie, specie della minore, tanto che quando mi stendo accanto a lei nel letto per farla addormentare lui dà segni di evidente fastidio finché non me ne vado.
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😀 sì sì conosco l’atteggiamento…cominciano a sbattere la coda sul letto e io mi immagino dicano “ma quando se ne va ma quando se ne va ma quando se ne va”
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Adoro i gatti. Per la distanza che non è menefreghismo ma “spazi propri”.
Prendermi cura di un animale che tutto sommato non ha bisogno di me è maggiormente nelle mie corde( i miei poi sono liberi in campagna e se la girano, se la cacciano e si spostano come vogliono) . Adoro le relazioni in cui non sono fondamentale ma una scelta. Con i gatti è così.
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Hai sottolineato bene. Il gatto insegna il rispetto degli spazi altrui, secondo me.
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Continuando ad affibbiare ad animali sentimenti umani: il gatto insegna l’interesse/affetto Vs bisogno. E sarebbe fondamentale capirlo. Giudaballerino!
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Beninteso, lui considererà i tuoi spazi invece come propri 😀 😀
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Ma questi son dettagli 😁
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Non mi prenderò mai più un gatto in casa puzzano non si lavano hanno i vermi la mononucleosi un carattere di m. Infidi perfidi doppiogiochisti spelecchiati brutti caf…..possono supplicare cibo dal giardino dopo quello che hai scritto li odio ancora di più e no gli darò più da mangiare che campino di solo topi 🐭
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Ogni riferimento alla specie umana è puramente casuale
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Che gattiveria
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Io sono all’ultimo stadio, temo… ma conviviamo bene.
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