Come cantava la cicala, “L’importante è frinire”

Gli ultimi pensieri che mi circolano nella mente la sera, prima di addormentarmi, sono anche i primi che si ripropongono al mattino, come l’aglio nel pranzo pomeridiano che viene a fare un saluto alle tonsille verso l’ora dell’aperitivo.

Al mattino quel pensiero serale non circola più fluido e libero, ma è addensato e viscoso, come se fosse fermentato per trasformarsi in qualcos’altro. Vorrei prendere questi distillati di pensiero e imbottigliarli ed etichettarli. Guarda qui, questo Erotico del 2006 che riflessi che ha alla luce. E questo Malinconico del 2013? Ottima annata.

Stamattina al risveglio mi sono rovesciato addosso una Vergogna di Spirito che avevo lasciato a macerare dalla sera precedente. Fermo in stazione centrale guardavo le persone che mi passavano accanto chiedendomi se notassero la mia puzza di vergogna. Arrivavano da destra, sinistra, da dietro e da davanti, incrociandosi e poi allontanandosi. Indifferenti.

In fondo, al mondo non interessa di te a meno che tu non faccia qualcosa che abbia rilevanza. Per esempio se in stazione mi fosse accaduto qualcosa, ciò avrebbe attirato l’attenzione del pubblico intorno, almeno fino a che la loro curiosità non fosse stata appagata e le loro occupazioni non fossero tornate preponderanti nei loro pensieri.

Immaginavo un titolo sul giornale: “Uomo si sbullona alla stazione”.

Voi nati negli Eighties ve li ricordate gli Sbullonati?

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Io avevo quello rosso e quello blu.

Ecco, pensavo a un tastino in petto da pigiare per sbullonarsi.

Poi tanto dopo ti riattacchi e ti rimetti insieme, ma intanto hai distolto l’attenzione dalle macchie di vergogna.