Animali da concerto

In questa puntata esamineremo i più tipici esemplari di animali da concerto. Va detto che lo studio non copre tutti gli habitat musicali presenti: in parole povere, non sono mai stato a un concerto di Gigi d’Alessio o di Justin Bieber, quindi non ho idea di quale fauna vi si aggiri. E non ho intenzione di avercela.

Partenza intelligente – 10 ore prima del concerto è già sotto al palco, per conquistarsi un posto in prima fila. Armato di telo da spiaggia, viveri e cuscini, attende l’inizio dell’evento in comoda posizione, potendosi sfamare e anche concedersi una pennichella. Quando aprirà gli occhi scoprirà con sommo disappunto che quelli arrivati dopo di lui gli si son piazzati davanti, calpestando lui e il suo bel telo.

Resistenza non violenta – Quello che pur di non darla vinta alle Forze dell’Ordine o alla security che gli vietano di introdurre la bottiglia col tappo, per non gettare i liquidi che ha con sé all’ingresso si scola due litri di acqua/cocacola/birra/vino tutti d’un fiato.*

Er Giamaica – Lui arriva dopo aver già mandato in fumo un’intera piantagione, completamente stordito e con l’aria perplessa di chi forse ha sbagliato posto. Probabilmente è per questo motivo che sembra ballare fuori tempo, nella sua mente starà infatti provando a seguire un altro concerto. La sua principale peculiarità è l’equilibrio: come Ercolino sempre in piedi, si piega ma non cade, barcolla ma non cede, riuscendo ad arrotolare cartine anche in mezzo al pogo selvaggio.

Afroman – Frutto di un accoppiamento tra i capelli di Caparezza e quelli di Jimi Hendrix, è colui che immancabilmente si piazzerà proprio davanti a voi (Legge di Murphy) togliendovi qualsiasi visuale a causa della sua capigliatura a 56 pollici.

L’arrampicatore sociale – È quello cui non frega niente che ci sia gente davanti, lui si incunea, si infila, si impone per scavalcare più persone possibili. Ha la capacità di modellare il proprio corpo a piacimento, adottando la tecnica denominata “entrare di secco e mettersi di chiatto”: una volta che vi si sarà piazzato avanti, non lo smuoverete più da lì.

Dimensione artistica – Quello che ti si piazza dietro marcandoti a uomo e facendoti percepire la sua “presenza”. E per fortuna che non è John Holmes.

Il giapponese – Passa tutto il tempo a scattare foto e fare video, il concerto lo vede quindi attraverso lo schermo della fotocamera o dell’Ipad. Alcuni esemplari preferiscono invece guardarselo proprio direttamente a casa. Però vuoi mettere la soddisfazione di dire Io c’ero?

Ps: ma nessuno pensa mai di nascondere prima dei controlli il tappo in tasca, entrare e poi rimetterlo sulla bottiglia?!