Non è che un musicista di un libro sia interessato solo alle note

Ho un amico che ha un’attività di ristorazione e, come tutti gli addetti in questo campo, ha il problema ogni tanto delle recensioni fantasiose.

Di recente, una tizia gli ha messo un voto pessimo sul noto portale Trippa Visor. commentando così:

Mi aspettavo di meglio…e le polpette all’interno erano troppo tritate.

Cosa voglia dire non mi è chiaro. Come dovrebbe essere l’interno di una polpetta essendo composta da carne tritata? Forse la tizia si è risentita vedendosi propinare roba trita e ritrita?

La migliore fu un’altra tizia che mise una recensione negativa, senza neanche essere stata cliente del locale: semplicemente lamentava che le fu impedito di pisciare il cane nell’aiuola vicino ai tavoli, perché pare che faccia cattivo odore e a chi mangia non piace l’odore di cane pisciato nell’aiuola.

Costei secondo me aveva ragione: come faceva il mio amico a sapere che il piscio di quel cane puzzava? Certo, l’esperienza suggerisce che il piscio di cane non sia gradevole, ma siamo sicuri che tutti i cani di tutto il mondo facciano cattivo odore se pisciati? O è quello che la scienza vi vuole far credere?

Io comunque ho deciso che non lascerò mai più commenti negativi, a meno che non mi trattino proprio a pesci (o a piscio) in faccia. Magari un piccolo inconveniente o una serata storta possono pesare come un macigno se raccontati (male) in rete. Troppa gente oggi crede di avere una pistola carica in tasca mentre magari ha solo un pistolino al posto del cervello.

Mi è venuto in mente tutto questo discorso sulle recensioni quest’oggi, quando, aggiornando la mia libreria su Anobii, mi sono reso conto di non aver quasi mai recensito i libri che ho letto.

Anche se volessi farlo ora, per quelli letti in passato, non potrei: non ricordo nulla.

Non ricordo i libri che leggo.

Dal 2013 a oggi, da quando ho iniziato a catalogarli, ho letto 125 libri. Per un totale di 44.230 pagine. Più di 11mila pagine all’anno. Per fare un confronto, quando ero all’università se arrivavo a 2000 pagine di studio all’anno era un’annata record.

Non è che quei libri non mi piacessero o non mi interessassero: ricordo di ogni libro le sensazioni che mi dava mentre lo leggevo e il piacere di andare avanti per scoprire come proseguiva. Di alcuni ricordo la delusione una volta arrivato all’ultima pagina: non perché il finale fosse brutto, ma perché il libro era finito.

Forse leggo troppo veloce e non do il tempo al cervello di assimilare: ma neanche è troppo vero. Credo di dare a ogni il libro il giusto tempo: ce ne sono alcuni che per stile e struttura scorrono via veloci, come andare in bicicletta in discesa da un colle. Ce ne sono altri più “densi”, cui mi dedico invece poche pagine alla volta. Ad esempio in queste ultime due settimane ho letto due libri “in discesa”, mentre sono due mesi che mi dedico a Gadda, poche pagine alla volta, perché ha una scrittura più articolata e cimentarvisi per me è come attraversare un lago a nuoto. Il famoso Lago di Gadda.

Per fortuna o purtroppo non frequento circoli letterari e quindi nessuno mi interrogherà sul contenuto di un romanzo. Anche se è frustrante non ricordare particolari di libri anche famosi. A volte mi chiedo se valga la pena leggere cose che poi verranno dimenticate.

D’altro canto credo che, anche inconsciamente, ogni libro letto lasci comunque qualcosa nel lettore.

Può sembrare una conclusione trita e ritrita, ma vi prego non recensitemi male sennò vi piscio nelle aiuole.

“Molto forte, incredibilmente micino” a breve in tutte le migliori librerie

28 Pensieri su &Idquo;Non è che un musicista di un libro sia interessato solo alle note

  1. Quel servizio, che uno cresciuto in un clima di dignitosa omertà come me non esita a definire una merda, avrebbe dignità se il re-censore lasciasse nome cognome e indirizzo della ditta in cui esercita la propria professione. Se vieni a pisciarmi sul tappeto vorrei avere la stessa possibilità.

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  2. Anche per me leggere è un’esperienza sensoriale… nel senso che a distanza di tempo ne ricordo solo il senso e la sensazione che mi ha lasciato. Ma mi pareva di ricordare che a te non accadesse! Vuol dire che a distanza di tempo rielaboro anche i ricordi a quanto pare 😆

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  3. Le recensioni negative spesse volte sono il frutto della furbizia degli stessi clienti. Ne hl letto una tempo fa dove una tizia lamentava il servizio di un B&B. Diceva che le camere erano troppo piccole e che i prezzi elevati (sul sito i prezzi erano ragionevolissimi). Risponde quindi il titolare del B&B scusandosi, ma anche sottolineando come lei, furbescamente, AVESSE PRENOTATO PER DUE PERSONE E SI FOSSE PRESENTATA CON 4 TIZI, il che lei pensava che con il supplemento dei letti in più avrebbe pagato pochissimo rispetto ad una quattro persone. Come a dire che voglio fregare il proprietario senza rendermi conto che frego me stessa. La camera per due prenotata era piccola ed ovviamente aggiungere due letti significava rimpicciolirla ulteriormente.

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  4. Io mi affido molto a quel sito e devo dire che a dispetto di quel che viene detto lo trovo affidabile, nelle volte in cui il punteggio era sotto a 3 e mezzo e ho voluto comunque provare l’esperienza in quel locale non è mai stata piacevole. C’è da dire che è attendibile solo quando c’è un certo numero di recensioni e io mi leggo tutte le ultime recensioni e cerco di capire le ragioni per cui uno si è trovato bene o male. Cerco di lasciare il più informazioni possibili nelle mie recensioni, e le recensioni negative cerco di renderle costruttive. In un caso in cui non avevo lasciato una recensione proprio positiva , se non erro un 3 stelle avevo elencato tutte le problematiche avute (attesa interminabile, cameriera scortese, metà menù non presente niente pane …) abbiamo però detto che quando siamo riusciti ad avere del cibo era buono, il titolare della ristorante ci ha risposto scusandosi e specificando che quella sera avevano avuto parecchi intoppi e ci ha chiesto di dargli un Altra possibilità e così abbiamo fatto lasciando un recensione decisamente migliore

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    • Non contesto tripadvisor, anzi, soprattutto quando devo prenotare alberghi faccio sempre un check sul sito a controllare. In genere tendo a non dare peso a una singola recensione molto negativa, per non dire stroncante: è mai possibile che su 300 commenti che vanno dal buono all’ottimo uno solo l’abbia trovato pessimo? O gli è capitata una giornata storta oppure c’è qualcosa sotto.

      Certo, anche quelle troppo positive potrebbero esser false (c’è un mercato nero di questo tipo), però io me le leggo, controllo e vedo se son costruttive. Se noto elementi comuni – del tipo qua e là accenni alla rumorosità delle stanze per via delle pareti sottili – allora penso Ok, questo mi sembra veritiero.

      Ho deciso di non lasciare commenti negativi per quelle che possono essere piccolezze o episodi fortuiti (ma che se riportati possono esser dannose): non scriverò che in un pub la cameriera si è scordata la mia birra e gliel’ho dovuto dire due volte, magari è capitato quella sera perché il locale era affollato, magari lei era in prova ed era il primo giorno, magari non era manco colpa sua ma di chi al bancone doveva preparare le birre.

      Poi se la cosa diventa sistematica, oppure per cenare trascorre un’ora dall’ordinazione e vedi anche che pure gli altri tavoli soffrono disagi di questo tipo, allora forse il posto è disorganizzato pur essendo aperto da molto e quindi sì, ci può stare un commento non positivo.

      Ma la pistola carica in mano, no.

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  5. beh secondo me l’arte deve emozionare, quindi se non ricordi il libro, ma le emozioni che ti ha dato, ha funzionato 😉

    Ma la signora il cane non poteva pisciarlo in un grande prato? così perdeve pure il tempo per andarci e non ne aveva più per recensire ad minichiam…
    Riguardo le polpette: c’è chi le preferisce macinate più grosse (o spesse che dir si voglia). Ma anche lì… vabbè, hai capito

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    • Sì ma mi sembran questioni di puntiglio veramente ridicolo: primo perché non è che quando mangi fuori devi trovar per forza tutto preparato secondo come lo prepari a casa tua – a meno che non parliamo di ricette standard, ma qui parliamo di polpette! -, secondo perché costei non credo fosse un giudice di Masterchef.

      In centro città un praticello è pressocché inesistente: bontà sua pisciarlo nelle aiuole, perché c’è chi bellamente lascia l’animale scaricarsi sui muri delle abitazioni. Però, cacchio, ci sono aiuole ogni dieci metri!

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  6. L’odore di cane pisciato nell’aiuola è terribile.
    Fossi un mio collega ti renderei un martire (per il cane pisciato…), ma visto che sei tu, metto un Tripadvisor negativo al locale 😀

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Si accettano miagolii

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