Non è che gli acari sarebbero pessimi pugili solo perché vanno sempre al tappeto

Visto il buon successo che la scorsa settimana ha avuto la pubblicazione del racconto della scrittrice transizionale Lira Trap, mi sono messo alla ricerca di altre sue opere.

Ricordo che l’artista scrive solo su rotoli di carta igienica che abbandona nei bagni pubblici. Ho girato quindi i peggiori bagni di Terracina, che vi assicuro sono proprio i peggiori, ho visto cose che neanche Mark Renton in crisi d’astinenza avrebbe voluto vedere, senza costrutto.

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Pensavo che Lira Trap avesse abbandonato l’attività letteraria.

Poi invece nella mia buca delle lettere ho trovato un fagottino di carta igienica. Non so come lei abbia recuperato il mio indirizzo, in ogni caso sulla carta c’era un ringraziamento per me e dei complimenti per il blog. Ha detto che andrebbe benissimo per pulirsi il sedere. In allegato c’era il racconto che vado ora a condividere con voi e una presentazione scritta in terza persona (o forse da una terza persona, visto lo stile stranamente senza errori):

Lira Trap venera la penetrazione rettale elevata al rango definitivo di nuova penetrazione vaginale; nello stesso tempo è impegnata a raggiungere per via chirurgica e omeopatica uno stadio che trascende genere, identità e biologia uomo-donna per poter compiere un atto di auto-penetrazione pene-vagina-retto, relegando il sesso interpersonale alla dimensione di semplice forma onanistica e porre fine al dibattito omo-etero-bisex-pansex.

Lira Trap ci sta forse prendendo in giro? Che cosa vuole dimostrare: che quella che credevamo fosse masturbazione era in realtà sesso completo e che quello che crediamo sesso, cioè i rapporti con le altre persone, è una masturbazione?

Non sta forse andando troppo oltre? Ai postumi della sbronza l’ardua sentenza. Io faccio solo da portavoce visto che sembra io ora sia stato riconosciuto come tale. A voi l’opera:

Homo homini anus

Il direttore quella mattina mi aveva convocata. Ero emozzionata, da un pò di tempo avevo puntato su di lui i miei occhi. Non era tanto belloccio, 50 anni, un pò di pancetta, pelato e coi baffoni. Non era un modello però era direttore e io volevo essere sottomessiata da un direttore perché a me mi mancava nella mia collezzione.

– Posso?
– Venghi, Trap. E chiuda la porta.

Il suo tono gelido e severo già mi rendeva umidiccia nell’intimo.

– Trap, il suo rendimento peggiora di giorno in giorno. Guardi questo report: è incomprensibile. Numeri a caso, grafici senza riferimenti…ma dove ha la testa?

E mentre lo dice sbatte i fogli sulla scrivania e alquni volano per terra.

Mi chino a raccoglierli facendo a posta a dargli le spalle mostrandogli il mio sedere tondo. Avevo proprio quel giorno una minigonna stretta e perdevo tempo coi fogli per mostrargli lo spettacolo sperando gli venisse duro. Però lui non dava reazzioni. Mi giro e lo trovo distratto a guardare il computer. Mi incazzo. Non faccio mica gli spettacolini per essere ignorata.

– Direttore! O lei mi incula o la denuncio dicendo che mi ha inculata!
– Ma cosa dice, Trap? È impazzita?
– Sono seria. Guardi, questo è il numero del mio sindacalista. E né lui né il sindacato intero si è mai rifiutato di incularmi. Che faccio, lo chiamo per denunciarla?

E mi giro sollevando la gonna e abbasando il perizzoma mostrandogli il mio buchetto già lubrificato. La mattina non esco di casa se non l’ho cremato bene perchè non si sa mai, metti che ti arriva qualche sodommia a sorpresa meglio farsi trovare pronte.

– Allora, direttore…che cosa dice?
Gli dico voglittiosa mentre gli dimeno davanti il fondoschiena.

Lui allora non resiste e mi prende da dietro perchè in fondo gli uomini li conosco e a un buco non sanno mai dire no. Sentivo che aveva proprio un bel fallo mentre mi prendeva. Volevo gridare di piacere ma non potevo farmi sentire dal resto dei dipendenti fuori e allora buttavo la faccia sul tappeto mordendolo per trattenermi. Solo che il tappeto era parecchio sporco e una palla di polvere mi ha fatto tossire fino a che ho vomitato mentre lui mi stava ancora sottomizzando.

– Ma che schifo!
– Direttore, la prego…non smetta…voglio che mi farcisca del suo piacere cremoso…BLUOARGGGH
– Dio santo…ma che ha mangiato?…Si ricomponghi e se ne vadi!

E dopo averlo detto il suo volto si era corrucciato mentre si guardava in basso. L’ho guardato anche io: il suo glande si era fatto tutto rosso e pulsante e lui diceva che gli bruciava forte.

Istintivamente prendo dalla borsetta una bottiglina per versargliela sopra e aiutarlo ma lui urla e gli scappa una bestemmia. Pensavo che l’acetone funzionasse come disinfettante ma forse non è così.

Il grido richiama dei dipendenti che entrano nell’ufficio e trovano il direttore col coso in mano che li guarda rosso in viso. Loro poi notano me che nel frattempo mi ero risistemata e poi notano la chiazza del mio vomito. Io faccio spalline come a dire di non saper niente e poi scappo via a casa perché non ce la facevo più, mi dovevo masturbare selvaggia come una mangusta pensando che gli altri avevano visto una cosa intima come il mio vomito. Poi il pensiero del direttore che mi inculava e il suo cazzo pulsante sul quale ora ci saranno i miei batteri che lo stanno ancora facendo bruciare dal dolore mi inebriava ancora di più. E proprio pensando al dolore ho acceso youtube e mi sono guardata quando Fantozzi sale sulla bici senza sellino e proprio lì ho scuirtato come sempre immaginando di essere posseduta da una bicicletta coi baffoni come il direttore. Perchè è bello andare in bici sul bagnato specialmente se il bagnato è scuirt.

Alla prossima, monellacci
La vostra Lira Trap

Due note a margine: la prima è che Lira Trap sembra porsi come scrittrice indipendente da qualsiasi opera creata sinora ma poi ama gli omaggi e le strizzate d’occhio. Questa avventura – non sappiamo se vera o meno – si rifà evidentemente a Paolo Villaggio.

La seconda annotazione è che Lira Trap è una scrittrice politica. Quello che abbiamo letto è chiaramente un racconto politico e io mi chiedo se sia l’inizio di un nuovo filone narrativo – l’eros politico – nella sua storia letteraria o sia anche questa una strizzata d’occhio. Magari per adescare qualche giovane pseudo attivista iscritto a Scienze Politiche attratto da facili avventure socialmente impegnate.

10 Pensieri su &Idquo;Non è che gli acari sarebbero pessimi pugili solo perché vanno sempre al tappeto

  1. Che ci sia un messaggio politico è indubbio: lei vuole sovvertire l’ordine delle cose: io eterno automasrurbatore vergine, mi ritrovo di colpo non più vergine. Viceversa i non vergini diventano solo masturbatori.
    In fondo Trapp scopa solo quando si masturba e quando scopa lo prende solo nel culo.
    Si può dire «prende»?

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  2. E’ una denuncia sociale verso gli abusi d’ufficio, contro il mobbing, contro i potenti che sfruttano i deboli, e soprattutto contro le donne delle pulizie che rubano lo stipendio e non puliscono i tappeti!

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  3. Un articolo che c’è tutto, oh!

    Articolo peraltro attualissimo, considerati i recenti scandali sessuali internazionali. La Trap, autrice intrepida e brutalmente onesta, ci offre uno sguardo intimo sulle torbide relazioni del nostro mondo. Una vera guerrigliera anale.

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Si accettano miagolii

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