Non è che non sai dire il plurale di ‘belga’ e allora dici che hai un amico belga anzi due

Anni fa avevo una sorta di mito del Nord Europa.

Città con larghi viali alberati, spazi verdi, ciclabili ovunque, trasporti efficienti, bar con caffè biologici imbevibili e dentro un tizio col cappellino di lana anche a luglio e le cuffie JBL con lo sguardo concentrato su un IMac che finge di stare inventando la prossima applicazione di successo mentre beve un matcha latte biodinamico.

Ho visto diverse città, sempre da turista. L’opinione di un turista penso come inutilità sia seconda solo a quella di chi passa davanti un ristorante e, trovandolo chiuso, mette una cattiva recensione su Tripadvisor.

Adesso sarà che sento di invecchiare ma credo che non baratterei il Mediterraneo, con il suo stile di vita, le persone, le abitudini alimentari, con nient’altro. Ricordo una volta a Reykjavík una estemporanea conversazione alla fermata dell’autobus con un ragazzo originario dell’Albania e che lavorava nella città islandese. Mi disse, rassegnato: “Sì, qui lavoro, pagano bene – ma costa tutto caro – ma non si vive come da noi al Sud”.

Poi magari avrò incontrato l’unica persona insoddisfatta dell’isola.

Sinceramente non ho mai amato i confronti: stabilire dove e cosa sia meglio è soprattutto questione di carattere ed aspirazioni, a mio avviso. Parlo sempre però di luoghi al di sopra di un certo standard in grado di garantire il soddisfacimento di necessità primarie: poi, come dicevo, dipende da come è fatta una persona e cosa va cercando.

Succede poi alla fine che ognuno guarda al proprio giardinetto (che può coincidere come estensione a qualsiasi cosa: a un giardino, a un paesello, a una città, a una metropoli e così via) e poi lo confronti con i giardinetti altrui, con il loro bel carico di storture e luoghi comuni.


Ho detto giardinetti e non cespuglietti (che andavano più di moda negli anni ottanta).


Tutte queste riflessioni mi sono venute in una birreria a Bruxelles, mentre per accompagnare il litro e mezzo di trappista che avrei bevuto (e il mal di testa conseguente) avevo chiesto un salamino a fette.

Me l’hanno portato. Cosparso di origano.

Chi è che mette dell’origano su un insaccato? Questi nordici sono proprio dei barbari!

La foto è puramente decorativa: l’episodio increscioso non è avvenuto da Moeder Lambic (sempre una garanzia in fatto di birre)