Non è che la tua lettera sia un’ospite non gradita perché è imbucata

Caro Babbo Natale,

sarà dagli anni ’90 che non ti scrivo. Da quella volta che in quel centro commerciale mi dicesti Mandami una Letterina! – indicando degli schermi tv con dei culi ballanti in un programma di Gerry Scotti – facendo una grassa risata che non era il tuo Oh Oh Oh ma più un Ahr Ahr Ahr come Pietro Gambadilegno. A ripensarci credo non fossi comunque tu ma un tuo scalcagnato imitatore.

In ogni caso, non ti ho più scritto non per raggiunti limiti di età ma perché tutto sommato adesso possiamo dircelo con tutta franchezza: TU NON ESISTI.

Solo che poi in tutti questi anni tante cose che uno diceva No, impossibile, c’è un limite poi si sono concretizzate.

E quindi mi son detto: vuoi vedere mai che gira e rigira si scopre che esisti pure tu? In tal caso, come prova della tua esistenza ti chiedi di portarmi sotto l’albero:

  • Un castello per aria: così potrei smettere di farne io, avendone già uno pronto.
  • Una carta di “credilo”. Tutte le volte che mi sento a torto messo in dubbio o quando ho bisogno di un po’ di autorevolezza, un po’ di “credilo” farebbe comodo. Prometto di usarla con parsimonia e per giusta causa e di non abusare del “credilo” per smerciare bugie e falsità.
  • Un orologio che funzioni col-pendolo. Cioè che per ricaricarlo devi prenderlo a pugni o calci. Un utile promemoria per ricordare la sveglia e per scaricare lo stress.
  • Delle tende da sòle: per ripararmici quando mi tirano fregature.
  • Un cappello introduttivo. Un copricapo utile per presentarmi e farmi da preambolo.
  • Una sedia a gongolo: una sedia che ondeggia dando soddisfazione e compiacimento.
  • Un acquario pieno di carpe-diem per essere sempre pronti a godersi l’oggi.

Sono un po’ di cose ma è per gli arretrati di tutti gli anni in cui non ci siamo sentiti.

Se non esisti non potrai portarmi nulla di tutto ciò, ma non preoccuparti. Fa niente e amici come prima. Facciamo che anche quest’anno mi faccio da solo un regalo che può tornare utile a chi mi sta vicino: cercare di essere una persona migliore rispetto all’anno precedente.