Non è che ti fai l’appello per verificare di essere presente a te stesso

Si è visto, sentito, letto delle imprese di quello che, alla chiamata in Senato per votare, è arrivato in ritardo tal da obbligare a controllare anche il VAR per delle verifiche.

Non voglio parlare di ciò ma di quelle volte che ci si è trovati assenti quando si doveva rispondere invece Presente.

Tipico era, ricordo ai tempi dell’università, durante gli esami assentarsi un attimo per andare in bagno dopo ore di attesa per il proprio turno e, proprio in quel momento, veder chiamato il proprio nome dal docente.

Una volta, invece, al liceo ero assente a una chiamata ma in modo intenzionale. Volevo saltare l’ora di chimica, così insieme ad altri due perdigiorno mi rifugiai in bagno prima dell’arrivo del professore. Lui non controllava mai il registro di classe ma faceva semplicemente l’appello dal suo registro docente. Tranne quella volta dove invece tenne una reale conta. Ci vennero a chiamare in bagno e, visto scoperto il nostro gioco, pensai bene di entrare in classe in modo teatrale, fingendo un grave malessere interiore, interno, intestino per la precisione, che mi obbligava a malincuore a non stare in classe.

Purtroppo le mie doti attoriali non vennero né riconosciute né apprezzate.

Qualche anno fa ero assente a una visita prenotata alla cupola del Reichstag. Mi presentai alla stessa ora ma del giorno dopo. All’ingresso però la guardia fu gentile a lasciarmi entrare lo stesso.

È stato un episodio più unico che raro, perché in genere quando si tratta di viaggi sono sempre preciso e puntuale. Uno dei pochi vantaggi di avere l’ansia è di godere di ottime doti organizzative.

Meno fortuna hanno avuto varie persone che conosco, che potrebbero raccontare storie di voli persi per essersi presentati alla stessa ora del giorno sbagliato. Dopo la data del volo, ovviamente.

L’importanza di farsi trovare pronti si riverbera in vari aspetti della vita.

Rammento quella volta, diversi anni fa, in cui ero in un locale di cui conoscevo di vista una delle bariste. Andai al bancone a prendere per me un bicchiere di veleno o di benzina – quando si è negli anni ’20 della propria vita non si va molto per il sottile su cosa si beve – da portare al tavolo dove ero con degli amici. La barista, quella che conoscevo, dopo avermi servito e avuto i soldi, mi fa:

– Bevi solo?
– No no mi aspettano al tavolo
dico mentre me ne sto andando
– Ah…sennò bevevo io con te…
ha fatto lei

Ma io me ne ero già andato.

Arrivato al tavolo, a tempo ormai scaduto, ho realizzato: sono tornato indietro ma era impegnata e non ho avuto più modo di riparlarci quella sera.

Meno male che non lavoro al Senato sennò quante occasioni mi perderei!

Non è che se rinunci al voto allora ci fai una croce su

Come i più attenti di voi sapranno, quest’anno si vota. Ma soltanto i più attenti dei più attenti conoscono alcuni retroscena e alcune curiosità sulla democrazia e le elezioni.

Questo post è quindi per i poco attenti: prestate attenzione.

Cose che non sapevi sulla democrazia e le elezioni

– Le prime elezioni della storia si tennero nel Neolitico Superiore. Si scontravano Grumboltz lo Sventramammut, che proponeva più tagli di peluria facciale per le donne, e Gurumptsz Dentomarcio, che prometteva 80 schegge di selce al mese per tutti.

– Presso i Maya il vincitore della tornata elettorale veniva poi fatto a pezzi e mangiato. Molto frequenti quindi gli stalli politici e gli inciuci.

– Nell’Antica Atene gli Arconti (i magistrati supremi) venivano eletti per estrazione a sorte. Grande festa nelle tabaccherie che vendevano i biglietti vincenti.

– La contestazione sul sistema di voto adottato dagli Stati Generali a Versailles nel 1789 segnò l’inizio della Rivoluzione Francese: i deputati del Terzo Stato, in segno di protesta, si riunirono nella palestra dove si giocava allo sport della pallacorda e siglarono il famoso Giuramento della Pallacorda. Pochi sanno che prima di confermare la loro decisione decisero di controllarla col VAR.

Un deputato del Terzo Stato nella sala della pallacorda impegnato nelle proprie valutazioni

– Nelle prossime elezioni, per venire incontro alle esigenze dei più populisti, al seggio si potrà scegliere se prendere la classica scheda o una rosetta dove infilare la fetta di salame.

– La matita va ciucciata per non far cancellare il proprio voto. Inoltre ricordate che le piace sentirsi dire quanto è grossa e che voi non avete mai visto una matitona così.

– Prima di proclamare il vincitore delle elezioni bisognerà attendere il giudizio di Alessandro Borghese che potrebbe anche ribaltare il risultato.

– Da quest’anno, con la crocetta sulla scheda oltre a votare si esprimerà il proprio consenso all’utilizzo dei cookie.

– I bookmakers inglesi hanno diffuso le quote per la maratona di Mentana:

1.00 – Mentana che si prende gioco di un collaboratore collegato da una sede di partito
1.00 – Mentana che si prende gioco del sondaggista Fabrizio Masia
3.75 – Fabrizio Masia che in diretta perde la maschera di cerone e botulino che indossa mostrando il volto di Teschio Rosso
10.00 – Mentana provato dall’ennesima maratona si accascia al suolo, sfinito, in diretta; due giudici lo aiutano a rialzarsi e questo provocherà la squalifica del programma e l’annullamento delle elezioni.

Fabrizio Masia che ostenta una impeccabile calma nonostante il bullismo di Enrico Mentana