Non è che abbondi col risotto perché il riso fa buon sangue

Sono andato a farmi un prelievo di sangue. Il medico, mentre eseguiva l’operazione, mi raccontava che a San Valentino ha effettuato un sacco di prelievi a coppie (di persone unite in una relazione, quindi no parenti) che quel giorno sono venute a farsi le analisi.

Proprio così: prelievi di coppia a San Valentino.

C’è un significato dietro tutto questo? Tipo “Legati per il sangue”? Io e Te tre ml sopra le cellule? “Amore, per te butterei il sangue”? “Sei un mito-condrio per me”?

Per carità, magari ci sta che se due persone devono farsi le analisi magari preferiscano andare assieme. Oppure, che si possa trattare di analisi preventive per escludere malattie veneree (non ci vedrei nulla di strano). Ma proprio a San Valentino? Sto immaginando il laboratorio diagnostico che effettua delle promozioni: Valentine’s day; sconto di coppia Paghi 1 e Prelevi 2, e via dicendo.

Poi parlo io che sono andato lì il giorno dopo il mio compleanno: sia all’accettazione, sia nella sala prelievi, mi hanno riso in faccia per il bel modo secondo loro di festeggiare. Il dottore, ridendo, voleva anche regalarmi la campana (o si chiama camicia?) per il prelievo incrostata internamente di sangue, come ricordo.

Direi nel loro caso quindi che il sangue fa buon riso.

Il Vocaboletano – #5 – Fareniello

Ridendo e scherzando siamo arrivati alla quinta puntata del corso di napoletano facile, tenuto da me e crisalide77. Vi ricordiamo che la versione che trovate in edicola è priva di olio di palma, di glutine, di grassi insaturi, di glutammato e di proteine animali. Però è radioattiva perché stampata su fogli di amianto.


Ieri era San Valentino per chi non se ne fosse accorto: spero che, durante la giornata, nessuna fanciulla sia stata importunata da chi sperava di far conquiste amorose con modi stucchevoli. In una sola parola: da un fareniello.

Si definisce in questo modo il bellimbusto che si profonde in smancerie, fa mille pose e moine per apparir simpatico a tutti i costi, ottenendo al contrario di risultar sgradevole. Cascamorto lezioso e untuoso, il fareniello crede di essere intrigante e supera ogni limite di decenza. Interessato solo ad apparire, si piace e si compiace unicamente di sé stesso.

Origini
La storia dietro il termine risale al Teatro di prosa del ‘700.

Nelle rappresentazioni teatrali tra le figure più comuni in scena c’era quella dell’amatore, del seduttore brillante, del Don Giovanni di turno. Tale ruolo era affidato a giovani di bell’aspetto e intraprendenti. Considerando però che la carriera di un attore non si esaurisce nella giovinezza, per continuare a calcare le scene in quel ruolo c’era chi si truccava per non mostrare i segni del tempo.

Dato che i laboratori Collistar non erano ancora aperti a quel tempo, per apparire giovane l’attore si spalmava in faccia un impiastro casalingo a base di farina. Una farinata. Più passava il tempo e più farina occorreva gettar in faccia con la cazzuola, esasperando anche gli atteggiamenti per sembrar giovanili. Il risultato era caricaturale e ridicolo, tipico di una persona che vuol apparire e sembrare ciò che non è.

Proprio come fa un fareniello di oggi.

Nel linguaggio comune ci si è spostati dai palchi alla strada, dove i moderni damerini continuano a mettere in scena le mosse del fareniello. Non è raro inoltre essere bonariamente canzonati dagli amici quando ci si appresta ad approcciare una donna, al suon di “vai a fare un po’ il fareniello?”.

Perché il fareniello, da buon attore, abbisogna sempre di un pubblico.


Un piccolo aneddoto: anno 2005, tra i banchi dell’università ricordo uno studente che amava mettersi in mostra e che voleva sembrare acculturato snocciolando curiosità storiche. Era alto un metro e sessanta ma quando si esibiva nelle sue smanciose pose sembrava crescere di venti centimetri in altezza. A un certo punto ha raccontato, alla ragazza con cui faceva il brillante, le origini del termine fareniello. Lì ho temuto si stesse per aprire un paradosso spazio-temporale e che un buco nero ci avrebbe risucchiati: un fareniello che racconta del fareniello è un vero corto circuito.