Non è che un chimico faccia il passaporto per esplorare gli stati della materia

Ci sono due categorie di persone che non amo.

I primi sono quegli italiani che non hanno mai viaggiato oltre la cinta muraria del loro cranio e che pensano che all’estero siano tutti merde perché secondo loro lì odiano l’Italia e gli Italiani solo per invidia nei nostri confronti e quegli italiani che se ne vanno all’estero sono dei falliti che scappano perché hanno fallito in Italia.

I secondi sono quegli italiani che sono andati a vivere all’estero e dicono che l’Italia è una merda e quelli che ci restano sono dei poveri fessi.

Conosco un tale che ha vissuto la prima fase e ora vive la seconda.

Durante la prima fase, sosteneva che appunto all’estero ce l’avessero con noi e ci odiassero per partito perso.

Durante l’attuale seconda fase, iniziata da quando si è trasferito all’estero, sostiene che l’Italia sia un Paese finito mentre lì dove vive funziona tutto ed è tutta un’altra mentalità.

Durante la prima fase dovetti oscurarlo da fb perché avevo la home intasata di suoi reportage in diretta mentre si trovava tra il pubblico di un programma della De Filippi o mentre commentava in diretta le puntate del Grande Fratello.

In questa seconda fase racconta che nei programmi pomeridiani nel Paese dove vive parlano della Brexit, mentre nei programmi pomeridiani in Italia del rapporto tra Al Bano e Romina.

Apro una parentesi: ho smesso da anni di occuparmi di cosa la gente guardi e di giudicarla per ciò. Ognuno si sceglie le forme di intrattenimento che trova più congeniali. Inveire indignandosi per il degrado culturale del Paese perché la gente guarda la De Filippi lo trovo abbastanza ridicolo. Piuttosto, mi porrei la domanda su che contributo io stia dando al progresso culturale del Paese e quale è il mio impegno in tal senso, oltre allo spreco di energie nell’indignarmi e considerare degli imbecilli quelli che si rifugiano in certi intrattenimenti.

Però sono contento se il tale che conosco è passato dai reality alla realtà.

Sul manicheismo che porta, che ci si trovi da un lato o dall’altro, a considerare gli altri dalla parte opposta delle merde, invece, non mi trovo d’accordo.

Mi ritengo una persona giusta ed equilibrata. E quindi sono dell’idea che su questo Pianeta siamo tutti quanti delle merde.

Reality, sciò!

Secondo me il mondo della televisione avrebbe bisogno di una rinfrescata. Fulminato da questa intuizione mentre scendevo dall’auto (o forse stavo prendevo la scossa toccando la portiera), ho deciso che da grande sarò un autore televisivo e ho quindi buttato giù (dal balcone) alcune idee che sarebbero redditizie perché tanto la gente vuole solo vedere altra gente che si rende ridicola dietro una telecamera. Pertanto, queste che seguono sono delle proposte per dei Reality, sciò! che le grandi e pure le piccole emittenti, dimostrando scarsa lungimiranza, hanno invece purtroppo scartato. Spero in un prossimo futuro di veder invece realizzati questi programmi.

Uomini e Gomme
Il trono di preferito dalle automobiliste è conteso da degli abili gommisti, cui si rivolgeranno delle casalinghe disperate e appiedate da forature improvvise. Tra i belli della prima stagione troviamo Ciro o’ malament e Masto (trad. padrone, capo) Michele, che all’età di 70anni fuma ancora il sigaro come quando aveva 10 anni.

La palpa
Un gruppo di concorrenti viaggerà tutti i giorni sugli autobus urbani nelle ore di punta. Tra di loro si nasconde un doppiogiochista: un maniaco che fingendosi normale passeggero sale invece sui mezzi per toccare sederi femminili di nascosto. Scopo del gioco è individuare la talpa, cioè il palpeggiatore, menarlo di botte ed esporlo seminudo al pubblico ludibrio e alle deiezioni dei piccioni in piazza.

Il Grande Fardello
Chiusi in una cava di marmo (la famosa cava del Grande Fardello), 10 concorrenti sposteranno dei lastroni di marmo unicamente con la forza delle proprie braccia, 10 ore al giorno sabato e domeniche comprese. I partecipanti potranno nominare altri concorrenti da eliminare e sarà il pubblico a decidere quali: chi riceve i voti negativi, dovrà portare anche le lastre di marmo dei concorrenti dai quali è stato nominato, finché non stramazza al suolo. Vince chi resta vivo.

Ah! Mici!
I più bei micioni e gattini d’Italia si sfidano in gare di miagolii, giochi col gomitolo e tanto altro ancora, sotto l’occhio vigile e attento di Maria de Filippi.
Purtroppo il talent sciò non è mai partito perché è impossibile far fare a un gatto qualcosa a comando.

I partecipanti della prima edizione di Ah! Mici! che appena dopo la presentazione del programma si sono acciambellati e hanno dormito una 50ina di ore.

Italia’s Goat Talent
Tre pastori fungono da giudici per esaminare le performance delle migliori caprette nostrane. La trasmissione non andrà mai in onda perché il pubblico in studio si lamenta della puzza. Dei pastori.

L’isola dei fallosi
Chi sono i vip più gettonati? I calciatori! Quindi perché non un reality su giocatori ormai sul viale del tramonto o dimenticati, ma diventati famosi per la loro capacità nel centrare le gambe avversarie invece del pallone? Sull’isola dei fallosi i più abili (?) macellai dei campi da gioco si cimenteranno in varie prove, sempre a tema calcistico. Vince chi prende meno cartellini dall’arbitro. Il gioco è stato bocciato perché giudicato di scarsa longevità: dopo un quarto d’ora sarebbero già tutti quanti espulsi.

L’olandese De Jong, uno dei possibili candidati all’Isola dei Fallosi

La pula e il secchione
Un gruppo di nerd deve riuscire a conquistare la simpatia dei poliziotti durante un G8, convincendoli a posare i manganelli per prendere in mano dei libri ed erudirsi. Dal canto loro, i secchioni dovranno evitare di peggiorare le loro già scarse condizioni fisiche sfuggendo a cariche, manganellate e pestaggi.

X Tractor
Ambientato nelle campagne della bassa-alta Val Pusterlenga di Vergate sul Membro, dei nullafacenti che si credono artisti verranno inseriti in un progetto di recupero intitolato “Braccia riportate all’agricoltura”. Il tutto si è arenato a causa di un incidente con Morgan, che, fatto di crack, si è voluto mettere alla guida di un trattore.