Non è che il giocatore di poker per fare il galante regali Fiori

Lo studio ti accoglie con dei colori molto neutri e opachi. Bianco, beige, sabbia. Guano. C’è una musica plin plon ovattata in diffusione. Un profumatore d’ambiente in un angolo in basso a destra sparge una fragranza floreale. Di fronte, un vaso con dei veri fiori finti.

Non ho mai capito – e mi fa strano anche un po’ – l’esposizione di fiori di plastica. Secondo me chi li usa per decorarci ambienti è un po’ psicopatico.


Ora son sicuro che tra chi mi legge ci sarà qualcuno che ha fiori di plastica in casa; mi piacerebbe dire No guardate non parlo di voi ma in realtà forse sto parlando proprio di voi: è ora che qualcuno vi dica la verità sui fiori di plastica, mi spiace.


Si dirà che i fiori veri hanno durata breve: fa nulla. Trovo abbia più senso e una certa sua bellezza una rosa secca che una finta. Senza contare che il suo smaltimento non produce rifiuti.

Non è che io voglia fare il Decadente con l’immagine del fiore appassito o che io sia un patito del rigorosamente tutto bio-natural-organic-verde-rotoliamoci nel muschio e facciamo l’amore con le piante.


Questo mi riporta alla mente quella ragazza inglese – storia vera – che afferma di essere innamorata di un albero e di farci anche del soddisfacente sesso. E si tratta di un caso non isolato.

Ora, io mi chiedo perché ciò non sia considerato violenza: se un albero è un essere vivente e se tagliarlo, bruciarlo, vandalizzarlo è reato, perché non lo è anche farci all’amore?

Ma soprattutto, tecnicamente, non è un po’ scomodo, irritante, se non doloroso, averci dei rapporti sessuali, che sia per sfregamento o per penetrazione?

Poi per carità, ognuno dei propri orifizi ne fa l’uso che ritiene opportuno: e questo mi riporta alla mente un’altra storia – poi la chiudo qui perché questo post non parla di abitudini sessuali -, quella di un tizio negli US che un giorno del 2005 decise di farsi sodomizzare da un cavallo, mentre un amico lo riprendeva con la videocamera. La storia non finì bene: il buontempone morì dissanguato. O lacerato. O entrambe le cose. Ma il risvolto “positivo” è che ha dato il via al dibattito per una legge contro gli abusi sessuali sugli animali.

Quindi chissà che non si arrivi a una regolamentazione anche per il sesso con le piante.


La mia è più una constatazione estetica: quelle corolle impolverate – perché essendo fatte per durare ovviamente la loro funzione alla fine diventa quella di pratici raccogli polvere da soggiorno – coi bordi zigrinati le trovo veramente brutte.

E anche un po’ ingannevoli perché da lontano ti sembrano fiori veri poi ti avvicini e scopri la realtà: da qui deriva la mia tesi della psicopatia dell’esporli. Chi li acquista lo fa infatti per far sembrare la casa decorata da fiori veri – sennò non li sceglierebbe con cura scartando quelli dozzinali che sembrano ritagliati con delle vecchie forbici – producendosi in un inganno e incurante poi del fatto che poi tale inganno verrà irrimediabilmente scoperto, anzi, dando a qualcuno anche l’idea di comprarli a sua volta, perché il kitsch è virulento.