Non è che serva il soccorso alpino per una valanga di chiacchiere

Salve, sono Gintoki. Forse vi ricorderete di me per esperienze come Non è che l’albergatore abbia un fucile di precisione per fare il checkin, in cui raccontavo di come mi cimentavo nel gestire un B&b per un’amica in vacanza.

Questo fine settimana le sto dando di nuovo una mano in sua assenza. Oggi mi sono presentato al B&b e dentro vi ho trovato la madre del proprietario – che era lì per aspettare il tecnico della lavatrice – che parlava con un ospite già presente.

“Parlava” non rende l’idea. Diciamo che subiva una valanga di chiacchiere da questo ragazzo. Appena sono arrivato io lei ne ha approfittato per andare al bar dicendo “Sto via solo 2 minuti”.

È tornata dopo mezz’ora.

Mezz’ora in cui il tizio mi ha fatto fumare le orecchie fino a che non sono arrivati gli ospiti che attendevo. Se durante il suo flusso logorroico io lo interrompevo per rispondere al telefono, lui poi riprendeva dallo stesso punto esatto in cui l’avevo lasciato. Forse da piccolo ha ingoiato un registratore e quindi ora riesce a stoppare a comando e riprendere da quel punto.

Invidio un po’ le persone così. Esauriscono gli altri ma loro non se ne curano affatto. Probabilmente è perché non concepiscono l’idea di fare una normale conversazione: loro recitano dei monologhi. L’interlocutore serve solo come spalla.

Il logorroico non so come nasca. Se è stato un trauma infantile a renderli così o meno: forse hanno taciuto o sono stati costretti a farlo per tutta l’infanzia e l’adolescenza e oggi hanno un surplus di parole da spendere.

Oppure sono stati morsi da un politico radioattivo e ora vivono in un comizio costante. Non ho idea.

In tanti anni di vita non ho ancora trovato il modo di spegnerli. Il modo civile, intendo.

Credo che una botta in testa sia passibile di reato.

Mentre montava un letto IKEA si chiedeva quale fosse il senso della vite

In settimana in Casa Romana abbiamo avuto ospiti. I preparativi sono iniziati lunedì mattina, quando nel rientrare ho trovato Coinquilino intento a tentare di montare un vecchio letto IKEA in Stanza Inutilizzata (la cui funzione attuale era quella di ospitare un armadio vuoto e un router, il che mi aveva creato molte aspettative su questo appartamento quando sono andato a visitarlo, persino il router ha una stanza tutta per sé!).

Mi ha spiegato che attendeva un’ospite, una sua vecchia amica, e ne approfittava per riadattare S.I. in una stanza degli ospiti. Purtroppo, del letto erano andate disperse alcune viti: il servizievole customer care del supermercato dell’arredamento svedese si era impegnato a spedirle, ma non sarebbero arrivate in tempo.

Così, il giorno dopo, Coinquilino ha comprato un altro letto sempre dal summenzionato negozio.

Sì, avete letto bene. Ha preferito comprare un altro letto per risolvere il problema della viti.
Provate a farlo a casa vostra: invece di cambiare le lampadine, cambiate lampadario. Invece di cambiare i pneumatici dell’auto, compratene un’altra. Invece di cambiare il pannolino al bambino, fatene un altro!

Mercoledì, invece, per tutto il giorno ha pulito casa da cima a fondo, in vista dell’arrivo in serata della importante ospite.

Mi ha colpito un dettaglio: nella stanza degli ospiti Coinquilino aveva posto sulla libreria una foto di almeno 20 anni prima, in cui lui, giuovinotto, sedeva a torso nudo e col nero capello (col ciuffo da Tom Cruise in “Il socio”) su una barca di legno spiaggiata.

Mi sono quindi fatto un film mentale su questa ospite, aspettandomi un’avvenente ed elegante signora sulla quale Coinquilino volesse far colpo.

Sono anch’io una vittima dei giudizi affrettati, confesso. Perché son rimasto un po’ deluso quando ho visto Ospite: una donna tedesca dai capelli biondo pagliericcio appassionata di bici e dal viso cotto e rinsecchito dal sole.

Il giorno dopo mi incontrano in cucina, mentre stavo cuocendo dei fagioli da mettere da parte per congelarli.

– Ah, i tuoi soliti fagioli!
esclama Coinquilino

Calma.
Che vuol dire “soliti”? Li mangio due volte a settimana perché carne non ne mangio se non nel week end, problemi?

– Ma, volevo chiederti – prosegue – sono speciali? Perché vedo li metti sempre in ammollo per ore, come si spiega?

Calma#2.
Capisco che il tuo regime alimentare sia fatto di scatolette e Saikebon, ma non dirmi che non sai che i fagioli secchi si mettono in ammollo. Li avrai visti in vita tua, almeno da bambino!…O a casa avevate il maggiordomo?

Avrei voluto rispondergli “sì, sono fagioli magici”, ma pareva brutto.

Intanto ospite si era avvicinata guardando fisso nella pentola, per poi chiedermi quanto li facessi cuocere.

– Due ore.
– Due ore addirittura!?
– Sì.

L’ho perdonata perché era ospite e tedesca. Credo avrebbe gradito maggiori rivelazioni culinarie, ma dato che le mie attenzioni erano dedicate solo e soltanto alla pentola, dopo essere stata un paio di minuti a osservare ha ritenuto poi più produttivo andare in giardino a contemplare una peonia.

Dedicata a Ospite: