Brutte Strisce #9

Questa striscia è la nona! E quindi va in dedica a un personaggio famoso per una…nona! Vediamo chi indovina chi sia! Attenzione: nella striscia è presente un indizio fondamentale e risolutore!

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Avete indovinato?

Ma sì, si tratta del Principe della risata, Totò!
A Ponte di Nona (Roma), infatti, sono state girate alcune scene (quelle in esterno) di Totò, Peppino e la Malafemmina. Nel film, il nipote dei due si innamora di una ballerina e tutti sanno che le ballerine hanno spesso problemi all’anca! Complimenti a chi ha indovinato!


A una occhiata superficiale la prospettiva potrebbe sembrare che presenti degli errori. Ma ciò è errato! Non è prospettiva, i due si trovano in una casa come quelle dei luna park o dei musei della scienza!


Non è che per uno schiaffo il maiale porga l’altro guanciale

Come accennavo nel precedente post, CR è tornata ad avere paturnie sentimentali. Questa è la conversazione che abbiamo avuto venerdì.

G: Ciao!
CR: Ciao Gintoki!
G: Allora, l’Ingrugnito ha trovato finalmente casa, eh?
CR: Lasciamo stare, sono due giorni che non ci parliamo.


(nel frattempo, all’interno della mia testa)
COMANDO 1 A SQUADRA ALPHA: RITIRARSI, È UNA TRAPPOLA! RIPETO, RITIRARSI!


G: Congratulazioni! Avete trovato il segreto per una coppia felice. Ora non vi resta che non parlarvi per i prossimi 30 anni almeno e starete benissimo insieme come tante coppie sposate.


COMANDO 1 A SQUADRA ALPHA: OTTIMA MANOVRA DIVERSIVA


G: Comunque, come mai? Cosa è successo?


SQUADRA ALPHA! NON IN QUELLA DIREZIONE! RISPONDETE!


CR: Lui mi fa innervorsire. Va bene io sono fatta in un certo modo e sono pure cagacazzo, ma non è possibile che…


COMANDANTE, LA SQUADRA ALPHA È CADUTA NELL’IMBOSCATA


CR: …ogni volta debba sempre dirgli cosa fare o cosa non fare. Non capisco perché gli uomini debbano essere così immaturi.
G: Beh, ma non siamo tutti così, dai. Ti invito a correggere quest’affermazione o ti terrò il muso tutto il giorno.
CR: Per esempio, è mai possibile che finalmente trova una casa che gli va a genio e la prima cosa che fa è chiamare gli amici per farli venire a vedere? Stavamo ancora parlando con la proprietaria, manco aveva messo piede che deve chiamare i compagni suoi? Ti pare?
G: Molto scortese. Poteva almeno organizzarsi prima per accoglierli con bibite e qualche salatino invece che a mani vuote.
CR: E poi uno dei due amici viene col cane. E lui senza problemi fa: Sì sì entra, entra.
G: Mah, a casa mia se mi garantisce che è pulito e non sporca, il cane può anche lasciar entrar dentro l’amico per non lasciarlo fuori.
CR: E poi quando finalmente gli amici hanno detto che la casa è un buon affare, lui si è convinto. Quando lo dicevo io sembrava che non mi ascoltasse nemmeno. Ti pare giusto che uno non ti dia retta quando parli?
G: Scusa ero distratto a togliermi del cerume dall’orecchio e non ti stavo seguendo.
CR: Ma poi non è solo questo, io mi sono scocciata di dover stare sempre a riprenderlo, come con un bambino. Non voglio trovarmi, se avremo un figlio, a doverne poi gestire due.
G: Vedila così, se avrete un figlio avrai già un buon allenamento alle spalle. Sai quanta ansia da madre e quanto Xanax potresti risparmiarti?
CR: E poi un’altra cosa che mi irrita è che si giri sempre a guardare le altre. Sai che dice lui? Eh ma noi maschi siamo bestie, che ci vuoi fare. Non so più come farglielo capire che mi dà fastidio. Ho provato a fare finta di niente, a prenderla sul ridere, ad arrabbiarmi.
L’ho preso pure a schiaffi!
G: No, questo non va bene. Potrebbe crearti problemi con la Protezione Animali.
CR: Pure domenica scorsa, stavamo a pranzo dai miei parenti e lui che commentava mia nipote di 19 anni.
G: Ha un futuro da Presidente del Consiglio.
CR: Sai cosa mi preoccupa? In lui vedo gli stessi atteggiamenti di mio padre.
G: C’era uno psicanalista austriaco che ti avrebbe trovata interessante.
CR: E comunque io sono stanca.
G: Sapessi io.
CR: Come dici?
G: Che comprendo la tua frustrazione e il tuo scoramento.
CR: Comunque, tu come stai?
G: Ho la colite. Mi piglia sempre quando sto nervoso.
CR: Eh sta girando questa influenza.
G: Già, è veramente brutto quando parli e non ti ascoltano.

Il biografo parentale

Capita a uomini e donne, superata una certa età (che identificherei dopo i 45-50), di trovarsi propensi a parlare con conoscenti, semiconoscenti e anche perfetti sconosciuti delle imprese del proprio parentado.

I più lo fanno con i figli, per elencare le qualità e le doti della propria progenie, col petto gonfio di orgoglio genitoriale e un po’ di catarro stantio nei bronchi.

In genere la trappola scatta in questo modo: il biografo parte con la domanda, all’apparenza pacifica ed educata, E tu che stai facendo adesso?

La vittima risponde, ma il biografo non è interessato né sta seguendo il discorso: è già pronto a partire con Mio figlio invece sta facendo questo questo e quest’altro ancora…

Se ciò può esser ancora comprensibile da parte di chi ci tiene a mettere in mostra i successi dei figli, resta oscuro il motivo perché l’elenco di traguardi raggiunti debba essere esteso anche al parentado. Esistono individui che ci tengono a farti sapere che Il nipote del cugino di mia cognata si è aperto una ditta di spurghi e clisteri, mentre poi tengo* un altro nipote figlio di un fratello acquisito in prestito che mò se ne è andato a Como perché la moglie aveva fatto il concorso per vigile urbano a Roma poi lui si è messo in aspettativa e lei ha chiesto bla bla bla
* dialettalismo. Qui si usa il verbo tenere in sostituzione di avere, probabilmente un lascito linguistico della dominazione spagnola nei secoli passati.

Il malcapitato tenterà di sottrarsi alla valanga di chiacchiere approfittando del momento in cui l’interlocutore respira, per congedarsi con una frase di circostanza o un Va bene… stiracchiato, inclinando il corpo leggermente di lato per lasciar intendere di essere pronto a mettersi in cammino. L’intera sequenza deve essere attuata in modo veloce, prima che il biografo riattacchi col racconto.

L’altra domanda trappola è la classica E tu sei fidanzato?, che anche in questo caso serve a introdurre il racconto dei matrimoni, passati, presenti e progettati, nella famiglia di chi ha posto la domanda.

Vorrei attuare un esperimento sociologico: al prossimo che domanderà Che stai facendo? Sei fidanzato? rispondere con qualcosa di stravagante e inusitato, del tipo
– Mi sono arruolato nei peshmerga curdi per combattere l’ISIS e il mese prossimo mi sposo con una tatuatrice di ani dedita alla stregoneria per corrispondenza

In questo modo si potrebbe capire se l’interlocutore ascolta o meno ciò che uno dice; in caso affermativo, quantomeno lo si sarebbe disorientato/sconvolto e quindi messo a tacere e si potrebbe proseguire per la propria strada, fischiettando.