Non è che il cinefilo ami la Domopak perché produce buone pellicole

Non vado molto al cinema, inteso come multisala. Soprattutto da quando ho maturato la convinzione che molte cose in circolazione non valgano il denaro speso.


Fatta eccezione per i nuovi film di Star Wars.


Che, detto per inciso, sono una mossa per cavar denaro.


Preferisco le piccole sale e le proiezioni riservate a pochi appassionati.

Ho così dimenticato, fino a ieri, come sia trovarsi al cinema in una grande sala piena di ragazzini. Che siano tanti o pochi inoltre fa poca differenza: 3 ragazzini o 50 producono la medesima quantità di rumore e lo stesso livello di fastidio negli altri spettatori.

Mi sono reso conto che l’irritazione in questi frangenti è una cosa abbastanza comune e che quella dei ragazzini al cinema sia una vera e propria piaga sociale sottovalutata dai media e dalla politica. Anzi, i poteri forti ci raccontano una realtà distorta: parlano da anni di bassa natalità nel nostro Paese, allora com’è che dovunque mi giri io trovi ragazzini?

Ho pensato quindi a una lista di soluzioni per ovviare al problema del fastidio prodotti dai ragazzini al cinema.

1) Dedicarsi a generi alternativi che – inspiegabilmente – non incontrano il favore del pubblico dei giovanissimi e quindi azzerano il rischio di aver a che fare con loro. Ad esempio, andare a vedere solo produzioni di nicchia di registi uzbeki che con un piano sequenza di 3 ore raccontano la malinconia delle notti nel deserto del Kyzyl Kum mentre un passero giace stecchito sotto l’ombra che una roccia proietta alla luce lunare e il protagonista un umile coltivatore di capre e allevatore di cavoli si suicida per non assistere più al dolore della figlia con le adenoidi.

2) Creare nei cinema sale apposite per under 18 dove poterli confinare coi loro simili.

3) Istituire la “Tessera dello spettatore”: chi viene sorpreso a dar fastidio verrà squalificato e gli verrà proibito di andare al cinema per un determinato periodo di tempo.

4) Aggiungere sedativi alla bibite servite ai ragazzini al bar del cinema. Potenti sedativi.

5) Distribuire occhialini 3D che oscurano la visuale quando chi li indossa disturba.

6) Installare poltrone intelligenti che al primo segnale di intemperanza infilino un calzino sudato – di quelli di spugna che si impregnano bene e fanno da terreno di coltura di batteri – nella bocca del disturbatore.

Nella prossima occasione parlerò dei rimedi contro quelli che, siano giovani o adulti, tirano fuori il cellulare durante la proiezione. +++SPOILER: un cecchino appostato in sala che fredda il telefono appena si illumina! Quello che succede è incredibile!+++

Non è che forse “figli di buona famiglia” vada inteso come “figli di buona donna”?

È notizia di ieri che sono state arrestate 5 bestie per aver violentato una ragazza.

I commenti al fatto di cronaca erano che fossero “Cinque ragazzi normali”.


Un po’ vaga e lacunosa come definizione. Andrebbe spiegato come invece violenta una donna un ragazzo anormale. I media avrebbero il dovere di informare riguardo ciò, cosicché si possa poi riconoscere un anormale a prima vista.


Il TG Regionale si è spinto oltre, definendoli “Insospettabili” e “Di famiglie bene”.

Mi interrogo sempre su cosa sia una famiglia bene. Ho chiesto a Madre:

– Madre, noi siamo una famiglia bene?
– Tuo padre bestemmia da quando apre gli occhi fino alla sera quando li chiude, secondo te?

Il Sindaco del Comune dove è avvenuto il fatto, intervistato, ha detto di essere scioccato, la loro “È una comunità bene”.

Qui le cose cominciano a complicarsi: non è ben chiaro come qualificare una comunità bene e se per caso esista una sorta di Denominazione di Origine Controllata per distinguerle dalle finte comunità bene Made in China.

Per fortuna il Primo Cittadino ha poi aggiunto che “[È una comunità] di gente che lavora”, che è invece una esauriente specificazione.

Sono passato quindi a farmi un piccolo esame di coscienza: non ero neanche preparato, quindi sono andato giusto a tentarlo.

È da tempo che io infatti vorrei commettere un reato.


Credo che ognuno nel proprio bagaglio di esperienze debba averne uno, per vantarsi con gli amici al pub o per usarlo come arma politica invocando una persecuzione giudiziaria.


Non sono orientato su cose turpi e/o aberranti e/o violente.
Penso più a un qualcosa di artistico, come una rapina in banca o in appartamento degna di Lupin o Diabolik.

Ma prima di fare questo passo, devo pormi una domanda: avrei i requisiti giusti per non essere poi etichettato come un criminale della peggior specie, bensì come “Un ragazzo normale”, “Un insospettabile”, “Uno come tanti che vuol bene alla mamma e sognava di fare l’astronauta il calciatore”?


Credo gli astronauti come popolarità siano un po’ in ribasso, basti guardare gli insulti su internet a Samantha Cristoforetti, il fatto che andare nello spazio costa soldi quando invece potremmo investirli in tangenti sulla Terra, o le questioni sul fatto che il Mondo sia piatto e il cielo una cupola chiusa.


1) Innanzitutto c’è il problema di ottenere il riconoscimento di “famiglia bene”. Dovrò informarmi se c’è un ente preposto a tale scopo.

2) C’è la questione del salutare i vicini tutti i giorni, che sembra sia importante. Io rispetto l’obbligo in parte: c’è una famiglia, che abita nel palazzo di fronte casa, con cui ci si ignora in modo freddo come tra blocchi geopolitici sotto Cortina di ferro. C’è poi la vicina nella casa di fianco, che semplicemente se ti vede fugge via.
Costoro potrebbero costituire un problema e danneggiare la mia immagine nel caso venissero intervistati dalle telecamere di Barbara D’Urso.

3) Il lavoro è il vero nodo spinoso. Nel mio curriculum ci sono dei buchi temporali tra le varie esperienze. Potrei dare la colpa alla congiuntura economica, al governo, alle scie chimiche, a tante cose: ma il messaggio che passerà all’opinione pubblica – e io l’opinione pubblica la osservo bene e so come ragiona – sarà che io non ero un gran lavoratore perché non lavoravo sempre.
Dovrei forse mentire sul cv, allungare qualche esperienza, aggiungerne un’altra qua e là.

4) È necessario assumere un’aria rispettabile ed eliminare qualsiasi oggetto personale che possa essere utilizzato per fornire interpretazioni sulla propria personalità a qualche opinionista: come ad esempio le mie fantastiche camicie che, come dimostra il seguente reperto fotografico, vengono anche copiate:


Io son quello di destra e la risposta è no, io e l’altro tizio non ci eravamo messi d’accordo.


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Mi sono quindi reso conto che è veramente difficile oggigiorno riuscire a passare per un criminale insospettabile. Quindi almeno per il momento il crimine dovrà fare a meno di me.

Tanto sembra che in giro ci siano tanti ragazzi perbene pronti a prendere il mio posto.

Nuovissimo dizionario di luoghi comuni, frasi fatte e retorica (K-Z)

Parte I: A-J

K

Kurt Cobain = icona di una generazione.

L

Laurea = pezzo di carta che ormai non serve a niente, meglio un diploma.
Libro = 1) ormai chiunque ne scrive uno; 2) non giudicarlo dalla copertina.
Londra = 1) costa tutto troppo caro; 2) ci si reca per fare il cameriere.

M

Magro = un individuo dal metabolismo accelerato.
Maltempo = divide in due la Penisola.
Mamma
= 1) gli italiani vi sono troppo attaccati; 2) cucina meglio della fidanzata.
Marxismo = è stato applicato male.
Marzo = un mese conosciuto per la sua follia.
Metal = 1) musica di estrema destra; 2) rumore.
Milanesi = popolo che pensa solo al lavoro e ai soldi.
Moderati = quelli che prevalgono sempre.

N

Napoletani = 1) calorosi; 2) generosi; 3) sanno arrangiarsi; 4) imbroglioni.
Natale = quest’anno sarà all’insegna del risparmio.
Nero (colore) = va bene su tutto.
Nervosa = una donna evidentemente con le mestruazioni. Se non le ha, vuol dire allora che non fa sesso (v. Acida).

O

Odissea = esperienza faticosa che tutti vivono almeno una volta, meglio se Vera e propria (vedi): Una vera e propria O..
Offesa = una cosa che nessuno mai vuole arrecare: introdurre un discorso offensivo premettendo che è senza o..
Ora legale = fa perdere un’ora di sonno.

P

Pane = bisognerebbe mangiare senza.
Panettiere = nessuno vuole più farlo, eppure è un lavoro pagato migliaia di euro al mese.
Politica = magna magna (v. Politici).
Politici = individui tutti uguali. Rammentare che anche una volta rubavano ma almeno c’era possibilità per tutti di campare, ora rubano solo per loro stessi.
Popolo della rete = entità dai contorni vaghi e indefiniti che di mestiere “insorge” o “si mobilita” o, ancora, “si scatena”.
Postmodernismo = corrente culturale ignota ai più ma che bisogna dire di apprezzare o ispirarvisi. Dichiarare di leggere D. F. Wallace e Don DeLillo.

R

Rabbia = partner storica di Sgomento, col quale si accompagna sempre.
Raccolta differenziata = una cosa inutile tanto mischiano di nuovo tutto insieme.
Rasatura = 1) radersi a zero fa ricrescere i capelli più forti; 2) depilarsi col rasoio fa ricrescere i peli più duri e numerosi.
Responsabilità = sempre da assumere.
Riforme = in Italia ce ne sarebbe bisogno.

S

San Valentino = festa commerciale dei produttori di regali e cioccolata. Ricordare che si dovrebbe festeggiare S. V. tutto l’anno e non ridursi a un giorno.
Sanremo (festival) = 1) non rappresenta la canzone italiana; 2) si spendono troppi soldi per organizzarlo. Dire che non lo si guarda, con sobrio sussiego.
Scandinavia = terre dell’estremo Nord Europa piene di belle donne, dove il welfare funziona, dove si viene pagati anche se non si lavora e dove i giovani si suicidano.
Schiaffo = una volta quando si tornava a casa dicendo di aver preso uno schiaffo dall’insegnante, se ne riceveva un altro da un genitore.
Serie (tv) = 1) hanno superato il cinema; 2) sono i nuovi romanzi.
Sesso = 1) uomini e donne ci pensano in modo diverso; 2) uomini e donne ci pensano allo stesso modo ma le donne non lo danno a vedere; 3) ce ne è troppo sui media.
Sgomento = vedi Rabbia.
Simpatico/a = uomo o donna non attraente.
Solidarietà = in caso di calamità naturali (v. Emergenza), è una gara.
Strumentalizzazioni = bisogna evitarle.
Svizzera = Paese dove non si trova una carta per terra in strada.

T

Televisione = nessuno la guarda, c’è solo spazzatura. Far notare che le poche cose interessanti vengono trasmesse a orari improbabili.
Tradimento = l’uomo tradisce per sesso, la donna per amore.
Tragedia = una cosa che si sfiora.

U

Umidità = è quella che crea quella cosa chiamata caldo percepito.
Uomini = 1) non ce ne sono più di veri; 2) sono tutti uguali.

V

Vacanza = 1) una cosa che provoca lo stress da rientro; 2) non durano mai abbastanza; 3) lamentarsi di aver trovato troppi italiani.
Valori
= oggetti scomparsi accostabili a qualunque discorso: I giovani non hanno più valori, La politica non ha più valori, Lo sport non ha più valori. Dolersene.
Venduto = cantante o gruppo che cambia o innova il proprio genere musicale.
Vero e proprio = rafforzativo pleonastico adattabile a qualsiasi uso: Un v. e p. arsenale, Un v. e p. incubo, Un v. e p. giro di tangenti.
Vino = bevanda dal sapore fruttato.
Visibilità = forma di retribuzione molto in voga.
Voltaire = un tizio noto per essere morto per le opinioni altrui.

W

Whisky = bevanda torbata. Affermare di ritrovare sentori di legno affumicato cercando con lo sguardo qualcuno che annuisca.

 Si accettano suggerimenti per altre voci 😀