Non è che a Siena si senta puzza di Chiusi

Piove. Sembra inverno. Un po’ egoisticamente non me ne dispiace, tanto mi sono rintanato in casa negli ultimi giorni dovendo studiar delle carte. C’era chi sognava di andar già in spiaggia, in questi giorni. Ci saranno altre opportunità, non disperate.

Mi piace l’odore della pioggia.
Non mi piace l’odore di calzino bagnato.

Stasera rimetto dei vestiti invernali. Puzzano di chiuso.
Non mi piace la puzza del chiuso.
A meno che non sia l’odore di chiuso di un’auto nuova.

Da quando ho cambiato auto ho apprezzato di più l’odore del gpl. Quando il benzinaio stacca la pompa, che fa quel tipico sbuffo, si leva nell’aria qualche molecola di quello che credo sia etantiolo.

Parlando di odore di gas mi viene sempre in mente questo episodio di Friends in cui Ross prova a flirtare con la ragazza che consegna le pizze.

 

Gli anni ’90 hanno un po’ esagerato nel propagandare l’immagine del maschio imbranato che suscita simpatia. Credetemi, non è tanto simpatico. E io ne so qualcosa perché avrò esasperato tante persone con i miei atti goffi.

A volte vorrei chiedere scusa a tutti quelli che avrò fatto sbuffare o alzare gli occhi al cielo.

A volte mi chiedo invece se si ricordino queste cose che ricordo io e giungo alla conclusione che probabilmente non è così.

Allora prendo quei ricordi, li sbatto un po’ per togliere la puzza di chiuso e poi li ripongo di nuovo.


Non ho nulla contro Chiusi, bellissima città che ho visitato due volte – la prima volta, tra l’altro, andando via scordandomi di pagare l’albergo – il titolo era solo un gioco di parole.