Per questo post dovrei aspettare qualche mese, ma mi è venuto in mente ora e quindi nasce prematuro (ma sano e in forma).
Hai 30anni ma a calcetto riesci a reggere lo scatto di un 18enne e stargli dietro.
Hai 30anni e indossi magliette che avresti voluto a 15anni ma non avevi. Grazie internet.
Per la curiosità: la marca è Akumu Ink, non si riesce a leggere la targhetta (dlin dlon: sponsor time).
Hai trent’anni e, ok, ammettiamolo che ora preferisci i concerti dove ci si può sedere. Però pogare non ti ha ancora stancato.
Hai 30anni e reggi l’alcool ancora bene, anzi molto meglio.
Forse non è una cosa positiva.
Hai 30anni e una barba vera e non peli sparsi arruffati.
Peccato solo sulle guance siano ancora come le zolle di un campo da calcio di periferia
Hai 30anni e ti senti più attraente di quando eri adolescente. Non era difficile, bastava togliere gli occhiali e usare meglio il sapone.
Scherzo.
Stai bene pure con gli occhiali.
Hai 30anni e letto molti più libri.
Hai 30anni e visto posti che non avevi visto e non pensavi l’avresti fatto.
Hai 30anni e continui a essere ansioso, ma ora lo gestisci meglio.
Hai 30anni e assaggiato un sacco di cucine (e anche qualche lavatrice e dei complementi d’arredo, ah ah…ah. Ok) e mangiato cibi che da adolescente non ti piacevano.
Hai 30anni ma te ne danno qualcuno di meno, mentre a 17 invece te ne davano di più.
Hai 30anni e sei fuori dal tunnel del divertimento: non ti devi giustificare se ti senti stanco o se non ti va di fare qualcosa, puoi sempre dire che hai bisogno di meditare e di riflettere, magari restando a casa con un tè e un film di Tarkovskij (fa’ niente che poi sia Playstation e Dragon Ball, è il principio!).
Hai 30anni e una minore esigenza di dormire più ore di seguito. In compenso di giorno ti addormenti in treno, sulla metro, in aereo, in auto (quando guidano gli altri). Questa si chiama ottimizzazione del sonno, è una scienza (ecco, penzate, la scienza…).
Hai 30anni e tutti dicevano che il tuo metabolismo sarebbe rallentato e avresti cominciato a ingrassare. Invece sei ancora magro come a 18.
Hai 30anni e, tutto sommato, lavori o hai lavorato. Meglio rispetto ai tempi in cui, come un piccolo scrivano fiorentino, su una piccola scrivania illuminata dalla fioca luce di una lampada a risparmio energetico comprata al Bricocenter (dlin dlon: sponsor time) rimanevi chinato fino alle 2:00 sulle 1050 pagine del libro per l’esame di Storia della blablaologia dall’Età dei Lumi all’era delle luminarie.
Hai 30anni e non ti fai prendere più in giro da una farmacista (si veda post precedente), ma magari esclami “Ehi, che dici, li andiamo a provare insieme (alzando e abbassando le sopracciglia in preda a un tic isterico)?”.
Ah. No. Questa era solo una fantasia erotica.
Oh, tutto sommato non mi sento poi così malaccio. Metterò questo post nei preferiti per rileggerlo nei momenti di sconforto.
Di recente una persona, mentre le parlavo degli esaurimenti nervosi dei miei coetanei, ha detto “No, non voglio arrivare a trent’anni così, io spero si guarisca”.
Io dico arrivaci, invece. Ci si diverte 😀