Di bachi e altri misfatti

Cassandra,
da oggi ti chiamo così, perché dicesti di averlo previsto perché te l’aspettavi ma io non ci credevo.

Debbo ora dire che mi sento diverso. Potrò sembrare ipocrita dopo così poco tempo ma è così che va.

Sarà che forse mi ricorda te, ma non ne son certo. Magari è pareidolìa. Hai presente? Come quando guardi un drago e ci vedi una nuvola. O forse era il contrario. Io comunque vedo questa farfalla e trovo che somigli alle nubi delle tue preoccupazioni e al sereno del tuo sorriso. Ma forse mi inganno, è tutto un delirio meteorologico, molto meteoropatico e poco logico.

Che poi io non l’ho manco capita ‘sta cosa delle farfalle, quelle nello stomaco intendo. Qualcuno le ha mai ingoiate e sa come ci si sente dopo? Io in ogni caso non le percepisco, sono ancora dei bachi, bachi da seta, mi stanno chiudendo l’esofago filo dopo filo e temo di finirne strozzato.

Cassandra,
dimmi che non l’avevi previsto.