Non è che il negoziante erotomane metta un cartello con scritto “Porno subito”

L’estate ormai si va approssimando ed è tempo di temi più futili (non che nel resto dell’anno ci sia tutta questa serietà…).

Ho pensato a quale argomento dedicarmi.

– Imprenditore si lamenta che non trova personale da pagare a un calcio nel sedere all’ora?
– A 30 anni molla tutto e sceglie di girare il mondo in monopattino e non lavorare più?
– I benefici del sesso in terza età?


Sono tutti plausibili argomenti di articoli di rilevanti testate giornalistiche italiane (che potrebbero anche averli già pubblicati mentre scrivo).


No, devo distinguermi. Quale materia oggi è un po’ in declino perché se ne parla sempre di meno?

Ma certo: il porno!

Diciamo la verità: sono lontani gli anni d’oro dell’industria della pornografia. Ormai la realtà è più pornografica di qualsiasi finzione, poi con tutto questo food porn, cronaca nera porn, instagrammi, ormai non si capisce più nulla signora mia. Che ne è del buon vecchio sano porno di una volta, quello fatto secondo ricetta originale? Vecchiume, ecco cosa! Bisogna rinnovarsi, reinventarsi.

Ho deciso quindi di fornire una serie di suggerimenti per rivitalizzare il settore, introducendo nuove categorie che potrebbero piacere ai giovani e anche a lei, signora mia che tempi.

Categoria Gasoline cuckolding
Automobilista succube si presenta al distributore e vede con sconcerto che il prezzo al litro supera i 2 euro e 20. Mentre mette 5 euro giusto per riuscire a tornare sino a casa con quelle poche gocce arriva un BMW X6 grosso quanto un carro armato che invece chiede il pieno. L’automobilista cuckold osserva la pompa che va forte e gode nel sentirsi umiliato al confronto.

Categoria Depp fake
Porno dove tutti i personaggi hanno la faccia di Johnny Depp.

Categoria Sex with tampons
Video di gente che si infila tamponi per Covid nel naso.

Categoria Vintage Vaccination Voyeurism
Porno d’epoca di gente che si faceva fotografare mentre facevano il vaccino Covid. Spoiler: nel finale fanno anche il gesto di “tutto bene” col pollice guardando verso la camera.

Categoria Famous Solo Masturbation
Personaggio famoso in un video social si racconta parlando di quanto sia difficile la propria vita e gode internamente a ogni like ricevuto. A richiesta anche private show (accesso a pagamento) con finte lacrime a un tot a goccia.

Categoria Vero Musk etero bianco
Elon Musk che annuncia di voler fare cose e il pubblico gode nel sentirle, anche se si tratta di una cagata (sottocategoria shitting?).

Categoria Dirty Talking Commenting Online Pensando che a Qualcun Freghi Something
Utenti furiosi scrivono online cose aggressive e cariche d’odio sopravvalutando la propria importanza nel mondo e la rilevanza di quel che pensano e si provocano una grande eccitazione facendo ciò; grande orgasmo finale mentre premono il tasto invio.

Categoria Powerful Crazy Man
Capi di Stato privi di inibizioni con grande senso dell’esibizionismo mostrano i propri bei big missiloni al Mondo. Sottocategorie: Russian, Asian, American.

Categoria Paranoia Gender LGBTI
Persona che si trova accerchiata da una lobby LGBTI che vuole imporgli la dittatura della teoria del gender ma in realtà se lo sta immaginando tutto nella propria testa solo che non se ne rende conto e nella propria immaginazione sta vivendo una gigantesca orgia.

Categoria Faxe taxi goes to Terni (con partecipazione di Santi, Madonne e Gesù)
Come da categoria:

Non è che imposti dei programmi di allenamento per esercitare la libertà

Mi trovavo con un automobilista a discutere di terza corsia autostradale.

Convenivamo sul fatto che ci sono individui che invece di starsene sulla destra tendono a viaggiare in terza anche quando non sono in fase di sorpasso, rallentando chi sopraggiunge.

Lui però si sentiva legittimato, per metter loro pressione, a incollarvisi al sedere a una distanza minima senza attendere che si spostino. La sua libertà di sfrecciare in terza corsia gaio e gaudente come rondone in volo non può – secondo lui – venire limitata dal rondinello impacciato davanti.

Io constatavo che se è vero che costoro sbagliano a occupare la corsia, sbaglia anche lui a non rispettare una cosa molto semplice nel Codice della strada chiamata distanza di sicurezza. Inoltre, se lui invoca la pista libera in nome della libertà, anche il tizio che occupa la corsia sta molto probabilmente esercitando la propria di libertà di fare come gli pare in barba al Codice, magari perché il suo psicoterapeuta gli ha detto di lavorare sull’autostima e mettersi in terza invece che sulla destra gli giova all’ego. Non si può pretendere libertà soltanto per sé stessi.

La libertà è un concetto che viene spesso travisato. Lo si ritiene assoluto e insindacabile. Ci si dimentica che la propria di libertà finisce dove comincia quella degli altri.

Restando in tema automobilistico, ricordo che quando venne introdotto l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza ci furono molti mugugni. All’epoca sentivo dire da qualche adulto “Ma sarò libero di fare come mi pare, se non le allaccio e muoio saranno magari fatti miei?”.

No, purtroppo non sono soltanto fatti tuoi. Perché se voli via dal parabrezza a causa di un tamponamento e devono portarti all’ospedale perché ti sei rotto in tanti pezzetti, sei un problema per la Sanità che si ritroverà a occupare i Pronto Soccorso con gente come te che si ritiene libera di poter volare dal parabrezza perché ritiene appunto di non dover rendere conto delle cinture di sicurezza.

È un po’ lo stesso discorso che vale per i no vax. Non possono appellarsi alla libertà di morire come gli pare quando la loro libertà di morte investe la sfera pubblica.

A me, per parlar di libertà, piacerebbe poter andare in giro col pene all’aria, senza pantaloni né boxer. Innanzitutto ne gioverebbe la salute: una delle maggiori cause di infertilità maschile è la costrizione degli organi negli indumenti, accompagnata a un’innalzamento della temperatura di quella zona. C’è un motivo se le gonadi maschili non si trovano all’interno del corpo ma all’esterno: per stare al fresco perché il calore nuoce a ciò che contengono.

E poi, a prescindere dalla salute, sarò appunto libero di vestirmi o non vestirmi come mi pare? Perché devo esser costretto a foraggiare col mio danaro la lobby del pantalone? E questa cosa delle mutande, non sarà anche un po’ sessista? Mi devo coprire perché sennò mi si vede il sesso, quindi mi state dicendo che non vedete la persona ma solo il suo sesso e perciò devo nasconderlo? Ma questa è una dittatura, non è democrazia! Dov’è la libertà?

È chiaro che il mio esercizio di libertà cozzerebbe con la libertà delle altre persone di non vedere offeso il loro senso del pudore.

Allora così non se ne esce se ognuno, egoisticamente, vuole appellarsi al fare come gli pare.

La soluzione è trovare dei compromessi.

Ad esempio, che mi sia concesso di mostrare il pene ai no vax.

Non è che il motto dell’autista sia “Che Dio tassista”

Leggendo il bel post di Zeus in cui racconta della sua trasferta in terra siciliana, mi è rimasto impresso quanto lui sia rimasto colpito dall’uso non convenzionale del clacson che si fa al Sud.

In effetti mi stupisco io di quanto gli altri si stupiscano. Poi realizzo che, in effetti, dal Centro in su fino al Circolo Polare Artico, non sanno.

Il clacson, nel Meridione, non è un semplice segnalatore acustico. È uno strumento polifunzionale. Non so se siamo stati noi a introdurre questa feature nelle nostre automobili o sono state le case automobilistiche a pensare a questa innovazione solo per noi, magari come test prima di estenderla a tutti.

1) È un mezzo di comunicazione.
Con il clacson si può salutare un conoscente, un amico in strada.

Si può anche comunicare con un altro automobilista:

– Bee beep!
– Beep bee!
– Blet-blet (un terzo che si intromette)

Attenzione, non mi riferisco alla clacsonata rabbiosa in risposta a una manovra scorretta: quello che ho citato è un vero e proprio scambio di battute amichevole. Ho visto fare lunghe conversazioni a colpi di linguaggio morse-clacsonico.

2) Serve a mettere in moto i veicoli
Fermi al semaforo, un colpo di clacson prima che scatti il verde farà avviare il veicolo che vi precede. Il clacson infatti, tramite un sistema “remote control” – che non è né infrarossi né bluetooth ma una tecnologia segreta – che si attiva solo ai semafori con le auto ferme, è in grado di collegarsi al motore dell’auto davanti e stimolarne la ripartenza.

3) Permette di superare gli incroci in sicurezza
Al Sud non è necessario rallentare agli incroci. Questo permette di tagliare i tempi morti delle frenate.
Avvicinandosi a un incrocio, l’automobilista potrà superarlo mantenendo la propria velocità semplicemente dando due colpi di clacson.

4) Funge da campanello
Un colpo di clacson sotto casa della persona con la quale si ha appuntamento la farà accorrere al balcone o alla finestra, evitando di scendere dall’auto. Molto pratico quando non si trova parcheggio e/o quando il citofono non funziona.

5) Strumento di corteggiamento
Il giuovine gaudente motorizzato, tramite segnalazione acustica può richiamare l’attenzione di una fanciulla per la quale prova interesse e farle pervenire, in codice sonoro – i dolci e romantici versi di poesia che ella gli ispira.
Questa funzionalità è purtroppo utilizzata a sproposito e in malo modo, rovinandone il romanticismo.

Dopo aver illustrato le funzionalità del clacson del Meridione, debbo però fare una doverosa precisazione: fino a che tale innovazione non verrà estesa a tutte le automobili in circolazione, non è prudente tentare di utilizzarla al di fuori del Sud Italia. 

Blet-blet.

Anche se fai il parrucchiere non è detto tu ci sappia fare con la frizione

Salve, sono Gintoki.
Forse vi ricorderete di me per post come “Il tifo è una brutta malattia“, oppure “Studio culturale sul popolo delle trentenni“, o ancora “Animali da concerto“.

Oggi prenderemo in esame una specie diffusa in qualunque parte del globo: l’automobilista.

Esistono diversi generi di automobilista, ognuna con caratteristiche diverse.

Il cappellaio matto – Tutti ne incontrano uno, prima o poi. Il motivo per cui un individuo senta il bisogno di tenere il cappello in testa anche all’interno del veicolo, è ignoto. Pare che alcune persone ingiuste e tendenziose dicano che un simile guidatore sia un imbranato: ebbene, è sbagliato. Non sono ingiuste e tendenziose. L’uomo col cappello è una fonte di perdite di tempo incommensurabili. Con la sua 127 color verde carroarmato dell’Unione Sovietica viaggia veloce quanto un piccione che accelera il passo. Come il tonno, è insuperabile: guida a centrostrada rendendo impossibile il sorpasso. Dopo aver svoltato, dimentica immancabilmente la freccia inserita. Attenzione alla combo: uomo col cappello + donna col cappello di fianco: ne sono stati avvistati esemplari sulle strade.

Il finto distratto – Quello che da lontano vede una colonna di auto e, con molta nonchalance, le sorpassa tutte fingendo di dover andare a sinistra/destra. Poi, con l’aria di chi casca dal pero, mette la freccia per rientrare avanti perché, oh cielo, si è accorto di essersi sbagliato.

Il segugio – Il segugio è colui che quando ha un’altra auto davanti sente l’irrefrenabile bisogno di stargli addosso, come a volergli annusare il sedere. È ancora ignoto il motivo di tale comportamento: è possibile che il guidatore-cane riconosca le altre vetture non a vista ma dal tubo di scappamento. L’ipotesi non è ancora confermata.

Vittorio Sgarbi – Guidare lo rende leggermente nervoso, tanto da costringerlo a proferire improperi e contumelie verso gli altri automobilisti a ogni minimo fastidio. Quando qualcuno sente ciò che dice e ferma l’auto minacciando di scendere, lui sgomma via più veloce di Speedy Gonzales.

Il maldestro (e anche malsinistro) – Gli dicono di girare a destra e lui svolta a sinistra, accende i fari e partono i tergicristalli, mette la retro e l’auto parte in quarta. Chiede comprensione perché non guida molto: ha la patente soltanto da 20 anni.

Il suonatore Jones – Quello che il resto del mondo chiama rottura di palle, lui la definisce sinfonia, diceva Lao Tse. Il suonatore è evidente che ami la musica proveniente dal proprio clacson (altrimenti non lo userebbe così spesso) e, da musicista professionale quale è, si tiene in allenamento pigiando il pulsante più volte al giorno per non perdere il ritmo. Per avvistare un suonatore Jones in azione, basterà appostarsi a un semaforo. Ce ne sarà sicuramente uno annidato nel branco. Tu che lo suoni, che cosa ascolti di migliore?

Il pellerossa – Colui che ha sotterrato ascia di guerra e, soprattutto, frecce: ne ignora l’utilizzo quale strumento direzionale. È l’uomo della svolta improvvisa non segnalata.

Un modesto impianto audio

Il tamarro – Era una notte buia e silenziosa…fino a quando con una sgommata non è sbucato dalla curva accompagnato dal suono della techno music. Il tamarro viaggia su Golf, Mito e, ultimamente, sulla nuova 500, decorate con spoiler, alette e luci a led sotto il paraurti. Ha fatto asportare il finestrino perché tanto non gli serve: qualunque sia la stagione, viaggia col braccio fuori e la musica che si diffonde all’esterno dall’impianto audio rubato in una discoteca di Riccione. Il tamarro guida con gli occhiali da sole anche di notte, perché tanto la strada non la guarda. Cieco e anche oramai sordo, si orienta come un pipistrello utilizzando le onde sonore di M2O come radar.

Il genio delle lampade – Colui che appena compra l’auto ne smonta le lampade per montare i riflettori di uno stadio di serie A. Particolarmente apprezzati sono i fari allo xeno, che causano attacchi di xenofobia negli automobilisti che lo incontrano. Incrociarlo può causare cecità momentanea, ma averlo riflesso nello specchietto retrovisore è un’esperienza psichedelica: alcuni giurano di aver visto la Madonna, dopo averla a lungo invocata.

Speed – 20 anni usciva il film con Keanu Reeves e Sandra Bullock, ambientato su un autobus che non poteva rallentare pena lo scoppio di una bomba. Nessuno sa che è tratto da una storia vera: ogni giorno viaggiano sulle nostre autostrade automobili che non possono rallentare: il tipo Speed comincia a lampeggiare già dal proprio garage per segnalare di dover avere pista libera. Alcuni lampeggiano anche a casa con l’interruttore della luce del soggiorno. Se avesse un cannone montato sul paraurti anteriore lo userebbe per far saltare in aria gli altri. Se a 200 metri di distanza vede un’auto davanti intenta a sorpassare, lui non rallenta ma con i fari invia un messaggio morse: sparisci.

Microcosmo – Forse intenzionato a ricreare la scoperta della Penicillina di Fleming o dimostrare la teoria del brodo primordiale, l’automobilista microcosmo fa della propria auto un ambiente atto a ospitare nuove forme di vita. Pezzi di cibo sparsi sui sedili anteriori, bottiglie di plastica ammaccate e deformate dal sole, terreno, residui di verdure della spesa e, ovviamente, scontrini in quantità industriale, perché la carta chimica è la scintilla necessaria a mettere in modo i processi fermentativi.

Il multitasking – Con una mano regge la sigaretta, con l’altra parla al cellulare, se è una donna poi bada al figlio di fianco sul sedile passeggero, se è un uomo carezza il cane (sempre sul sedile di fianco). Google li sta studiando per mettere a punto l’auto senza conducente, per capire come sia possibile procedere senza tenere il volante.

“Cogito, ergo Suv” – I possessori di Suv sono la categoria più odiata delle altre. Le malelingue dicono che sia solo invidia per il mezzo. Potrebbe anche darsi, ma utilizzare un’auto delle dimensioni di un Monster Truck per andare al bar a prendere un caffè forse è un tantino esagerato. La donna col Suv invece guida per un nobile scopo: andar a prendere il proprio pargolo a scuola, gareggiando con altre mamme col Suv per riuscire a posizionarsi il più possibile vicino all’entrata, perché il piccolo non deve camminare troppo.

Teoria della relatività – Per i relativisti al volante il tempo scorre in modo diverso a seconda che un osservatore si trovi all’interno del veicolo o all’interno degli altri veicoli. Il relativista guida col braccio fuori, l’aria spensierata e l’andatura da bradipo addormentato perché non ha alcuna fretta, al contrario di quelli che gli stan dietro. Un esemplare tipico è quello che si incontra la domenica mattina, è colui che esce per comprare un paio di pasticcini per il pranzo domenicale e che impiega tre ore per farlo, perché attende si faccia ora di mettersi a tavola (non sia mai che debba contribuire ad apparecchiare).

Se avete segnalazioni di altri animali automobilisti sono ben accette.

Meno propositi, più proposizioni

Pensando alle prossime cose che vorrei fare in un futuro prossimo sono giunto alla conclusione che ho alcune priorità abbastanza prossime nella mia vita:

  • Avere dei baffi a manubrio. Basta col taglio della barba à la Wolverine, farò crescere anche il baffo. Così, tanto per cambiare. E anche perché mi son tediato di sentirmi dire “Ah, Wolverine!” da chiunque. I film della Marvel hanno creato grossi danni.
    Ovviamente ho visto tutti i film della Marvel usciti sinora.
    E, in ogni caso, la barba tagliavo così perché mi piaceva, non per un cosplay pilifero quotidiano. Anche perché mi mancano 50 kg di spalle e pettorali per sembrare Hugh Jackman. E vorrei sottolineare che il Wolverine del fumetto è un nanerottolo peloso, non un palestrato di 1,90 col torace depilato: sarebbe più adatto Gimli il nano, oh.
  • Imparare a contare il resto. Ho un problema a fare i conti coi soldi e se rifletto sul fatto che in tutti questi anni chissà quante volte mi abbiano fregato, vado in ansia. So contare, ovviamente, e ho una discreta dimestichezza matematica, ma coi decini visivamente non riesco a fare le somme, anche per mettere insieme un solo euro.
  • Leggere tutto Sandman
  • Riuscire a parcheggiare in retromarcia quando qualcuno guarda. 11 anni di patente e ancora se c’è qualcuno che osserva io non riesco a parcheggiare in retro. Questo accade sia quando c’è un pedone sul marciapiede che se ne sta lì come a giudicare, sia quando c’è un automobilista giusto dietro che invece è impaziente. E io lo so che l’uno giudica e l’altro è impaziente. Perché a parti invertite io lo faccio.
  • Smettere di correggere gli errori grammaticali altrui.
  • Smettere di dire alla gente di non mangiarsi le unghie.
  • Comprare altre cose a quadrettoni.
  • Trovare il modo di aiutare un mio amico a superare l’ultimo esame dopo 12 bocciature di fila. Idee: 1) scoprire dove abita il docente, scattare foto a casa, auto, famiglia e fargliele trovare sulla scrivania in busta chiusa con un biglietto minatorio; 2) far trovare nell’ufficio del docente un paio di spogliarelliste; 3) far pervenire al docente una busta con dei contanti; 4) prendere l’amico, legarlo a una sedia, imbottirlo di anfetamine e fargli una full immersion sui libri.