Non è che a Siena si senta puzza di Chiusi

Piove. Sembra inverno. Un po’ egoisticamente non me ne dispiace, tanto mi sono rintanato in casa negli ultimi giorni dovendo studiar delle carte. C’era chi sognava di andar già in spiaggia, in questi giorni. Ci saranno altre opportunità, non disperate.

Mi piace l’odore della pioggia.
Non mi piace l’odore di calzino bagnato.

Stasera rimetto dei vestiti invernali. Puzzano di chiuso.
Non mi piace la puzza del chiuso.
A meno che non sia l’odore di chiuso di un’auto nuova.

Da quando ho cambiato auto ho apprezzato di più l’odore del gpl. Quando il benzinaio stacca la pompa, che fa quel tipico sbuffo, si leva nell’aria qualche molecola di quello che credo sia etantiolo.

Parlando di odore di gas mi viene sempre in mente questo episodio di Friends in cui Ross prova a flirtare con la ragazza che consegna le pizze.

 

Gli anni ’90 hanno un po’ esagerato nel propagandare l’immagine del maschio imbranato che suscita simpatia. Credetemi, non è tanto simpatico. E io ne so qualcosa perché avrò esasperato tante persone con i miei atti goffi.

A volte vorrei chiedere scusa a tutti quelli che avrò fatto sbuffare o alzare gli occhi al cielo.

A volte mi chiedo invece se si ricordino queste cose che ricordo io e giungo alla conclusione che probabilmente non è così.

Allora prendo quei ricordi, li sbatto un po’ per togliere la puzza di chiuso e poi li ripongo di nuovo.


Non ho nulla contro Chiusi, bellissima città che ho visitato due volte – la prima volta, tra l’altro, andando via scordandomi di pagare l’albergo – il titolo era solo un gioco di parole.


Non è che l’ingrosso di alimentari indiano sia un cash&curry

Una volta una fanciulla mi scaricò per via telematica e poi si risentì che io in seguito non avessi domandato per un incontro chiarificatore a quattr’occhi. Io risposi che sinceramente non mi andava di interpretare l’Enrico IV che si umilia a Canossa.

Il buon Imperatore infatti rimase tre giorni e tre notti fuori il Castello della località emiliana attendendo di avere udienza, puzzandosi dal freddo in mezzo la neve.

Puzzarsi di freddo è una espressione tipica napoletana: non so perché si dica così e non so che puzzo abbia il freddo. La prossima volta che avete freddo ditemi che odori sentite e facciamo un sondaggio.


Secondo una interpretazione forse un po’ fantasiosa si dice così perché in tempi passati quando la povera gente non aveva di come scaldarsi si urinava addosso per provare un po’ di calore.


Quindi quelle ragazze svestite che si fanno la pipì addosso a vicenda in certi video didattici hanno semplicemente freddo? In effetti è comprensibile, non avendo niente addosso.


Ho ripensato agli afrori accendendo la radio questa mattina e trovandovi una canzone che dice C’è il bar dell’indiano che profuma di te. Io immaginavo un tizio che sa di curry, poi dopo ho capito che la cantante si riferiva al (bevanda) e ci sono rimasto male.

Avere l’odore di curry addosso non è una cosa lontana dalla realtà: quando io e il mio amico andammo a Berlino cenammo una sera in un ristorante indiano. Nei giorni seguenti continuavamo a sentire odore di curry dappertutto. Poi quando i cani cominciarono a cambiare strada se ci incrociavano realizzammo che eravamo noi a portare a spasso odor di cucina speziata. Resta il fatto che è Berlino che per me sa di curry perché l’ho associata a quell’odore e se mai vi ritornerò mi aspetterò di trovare quello stesso aroma.

Associo spesso eventi e situazioni agli odori.

Se dovessi dare una profumazione alla mia vita sarebbe quella di auto nuova. Con quel po’ di ftalati tossici che un dì ti uccideranno ma che per ora ti danno l’idea della novità.

La mia vita è sempre un nuovo. Ci sono e ci saranno sempre da affrontare nuovi lavori, nuove situazioni, nuovi inizi. È come un perenne gioco dell’oca in cui mi sembra di dover ripartire sempre dal via. Dallo zero. Mio malgrado.

Delle volte sbotto e mi scappa un porca l’oca. Chissà un’oca porca come sarebbe al curry.

John Curry, noto politico americano in passato candidato alla Presidenza e Segretario di Stato