Non è che per costruire casa prendi dei libri noiosi perché sono dei mattoni

Ho quasi tre mesi di assenza dal blog da recuperare. Come faccio però a raccontare delle cose in sospeso se, nel frattempo, ce ne sono di nuove?

Ad esempio, questo 2023 è iniziato dando uno sguardo ad appartamenti in vendita. Non che abbiamo impellenza di acquistarne uno, è giusto per farsi un’idea di cosa c’è in giro. Il periodo storico comunque è il peggiore per un mutuo.

Inoltre, ci sono una serie di complessità e insidie di cui tener conto. Ne ho fatto un piccolo elenco spiegando cosa stanno a significare alcune definizioni negli annunci:

In costruzione
I lavori verranno bloccati perché manca qualche permesso o perché la ditta edile è in odore di rapporti poco trasparenti.

Da ristrutturare
Un rudere da abbattere e rifare da zero.

Buono stato
Da abbattere e rifare da zero.

Appena ristrutturato
C’è un soppalco non a norma e quindi nessuna banca concederà un mutuo.

Appena ristrutturato #2
Presenta soluzioni prive di senso tipo la cucina in uno sgabuzzino per ricavare spazio a una stanza in più, la quale suddetta stanza ha delle pareti che formano una zeta per riuscire a prendersi una finestra e non essere cieca.

Palazzo storico
Edificio che cade a pezzi e quindi dovrai sobbarcarti i costi quando decideranno di ristrutturarlo (cosa che avverrà non appena avrai acquistato un appartamento lì dentro).

Contesto signorile
Ci vivono anziani che odiano gli animali, i bambini, le piante e anche te.

Contesto silenzioso
Un quartiere-dormitorio dove alle cinque del pomeriggio non c’è più nessuno in strada.

Centralissimo
È in periferia.

Buona posizione
Estrema periferia.

Ben servito dai mezzi
Niente posto auto.

Trattativa riservata.
Costa un milione d’euro.

Grazioso
È grande quanto un trasportino per gatti.

Elegante e rifinito
C’hanno posato un parquet (che sia di qualità o meno poco importa, l’importante è mettercelo).

Sontuoso
Pacchiano come un vestito di Malgioglio.

Ottima esposizione
Caldo d’estate e freddo d’inverno.

Occasione
Cerchiamo il pollo giusto a cui rifilarlo.

Non è che i Ghostbusters stessero attenti a non incrociare i flussi di pensieri

Non è possibile il disagio perenne di questo ufficio. Adesso è vietato accendere la stufa se no salta tutto. Mi ritengo stufato abbastanza per dire che ci tornerò al disgelo. Non capisco questo gelo dalle tue parti. Spero almeno là sotto tu abbia tutto caldo. Preferirei non sapere. Le cose da leggere si accumulano a un lato della scrivania e io vorrei il sapere in tasca. Ho dimenticato a casa i guanti e tento di scaldare le mani stringendo I pugni in tasca. Non ho un Bell’occhio al mattino se ho dormito poco. Controllo le notifiche appena sveglio. Mi invitano ad eventi che non mi interessano. Partiamo alle venti per l’evento. A quell’ora no per favore che sono a nuotare. Non mi disturbate se sono impegnato con la vasca. Non mi chiamate se sono preso dal bidet. Mi lavo l’uccello più volte perché non si sa mai. Io non mi rendo conto mai quando piaccio. Volevi imprestarmi il tuo Piaggio ma non ci casco. Vado a piedi. Pedonami, oh signore. Alle volte mi sono atteggiato ad alfiere. Ho avuto il dono dell’obliquità. Ti ringrazio del regalo ma non dovevi. Ho controllato se m’avessi scritto ma non so reggere la verità. Mi sento sollevato. Ringrazio lo sconosciuto per avermi buttato per aria. Sono indeciso se guardarlo male o guardarlo male dopo un pugno. Il ristoratore ci narra la storia del pugno di riso che abbiamo avanti. Io volevo soltanto cenare e non avere lezioni di cucina esotica. Ora vomito ma non adesso che ho il cappotto buono. A casa accarezzo gli altri vestiti nell’armadio perché quella è la carezza del cappotto buono. Mi piace il suo colletto alla russa perché mi dà un aspetto Marziale. Infatti mi dedico degli epigrammi e rido di me. Non riesco a trattenermi dal fare battute. In una competizione mi sento già battuto. La tua assenza mi ha abbattuto. Volevo essere l’anima della festa e non imprecare l’anima di qualcos’altro come dicono a Roma. Mi servirebbe un breve viaggio. Una toccata e fuga. Non volevo toccarti, mi dispiace. Adesso fuggo. E spero che sia così anche domani.