Ho una chitarra che non so più dove sia. Infatti è scordata.

Sottotitolo: è così stancante dimenticare sempre le cose che alla sera arrivi a casa distratto.

Forse l’avrò già scritto, ma nel frattempo ho dimenticato di averlo fatto e quindi lo riscrivo. Ho la tendenza a distrarmi e dimenticare le cose. L’attimo prima mi sto dicendo “devo ricordarmi di fare questo”, l’attimo dopo il pensiero è stato azzerato.

Mi rincuora il fatto di essere sempre stato così sin da bambino, quindi gli episodi che mi capitano non sono segni di un deterioramento precoce delle facoltà mentali.

Ho l’abilità di andare a fare la spesa e comprare tutto tranne la cosa che mi serviva e che era il motivo per cui ero lì. Eppure ho un’alimentazione molto parca – parca miseria! – fatta di pasta, legumi, pesce, insalata e frutta, quindi non dovrebbe essere difficile tenere a mente la lista della spesa.

Purtroppo a rotazione ogni settimana dimentico invece di comprare uno degli alimenti citati.

L’andirivieni settimanale da Terra Stantìa a “Aaa Capitale” aumenta il rischio di dimenticanze. Mi è capitato di lasciare a casa
– asciugamani
– occhiali (più di una volta)
– lentine
– quaderno appunti
– chiavi (di casa a Terra Stantìa, per fortuna).

Sempre con la stessa modalità: una cosa a settimana.

In compenso non dimentico gli orari né itinerari/distanze/tempi di percorrenza. Appuntamenti, treni, aerei. Se viaggiate con me state certi di arrivare puntuali. Magari senza le valigie, che saranno rimaste indietro, però volete mettere la soddisfazione di arrivare all’aeroporto con la possibilità di sbrigare tutto con calma?

Per non rischiare di dimenticare cellulare, portafogli e fazzoletti (le cose che un maschio in genere porta in tasca), quando esco di casa mi esibisco in un balletto che è un misto tra la macarena e una perquisizione: mi tasto per verificare che il necessario sia al proprio posto.

Questa sera ho purtroppo invece lasciato il giubbetto di jeans in aula. Breve digressione sul giubbetto di jeans: è quel capo che porto in giro appollaiato sulla mia spalla o a peso morto sul mio avambraccio per prendere aria, dato che non lo indosso mai perché, pur col tempo variabile, fa sempre troppo caldo.

È la prova provata da test clinici che il capo da mezza stagione non esiste, perché o fa troppo freddo o fa troppo caldo per poterlo indossare.

Lo scopo di giubbetto di jeans a questo punto diventa quello di: posto in cui riporre le chiavi.

Bingo.

Giunto sotto casa mi sono posto una domanda, gettando un’occhiata al mio corpo: ma io non avevo un giubbetto con me?

Poi mi sono posto una seconda domanda: ma io le chiavi non le metto sempre nella tasca anteriore del suddetto giubbetto?

Fortunatamente Coinquilino era reperibile, mentre il prezioso reperto potrò recuperarlo domattina.

A meno che io non me ne dimentichi.

post scriptum: la cosa buffa è che veramente a casa ho due chitarre, scordate!

A 14 anni poche pretese, poche mone o Pokémon? (contiene una nuova lista!)

Non ho mai scritto alle 7 del mattino, ma violenti attacchi di tosse nel mezzo del sonno mi hanno fatto prima alzare e poi precipitare nell’amletico dubbio “torno a letto e dormo oppure no”?.

Poi ho pensato di aver già dormito abbastanza nella mia vita e quindi forse è meglio stare svegli. E ho pensato anche che avrei potuto intitolare il post precedente così: Il sonno della Regione genera gli ecomostri. Ma forse ci ha già pensato qualcuno.

So che in questo momento c’è invece un’Italia che lavora e che produce già in piedi da un pezzo e che mi starà mandando giustamente a quel Paese, ma la mia vita lavorativa invece è tutta spostata in avanti. Stamattina grazie al risveglio forzato ho scoperto di avere ancora dei genitori, non ci incontriamo mai durante la settimana.

Mi son chiesto chissà che fanno tutti gli altri che conosco mentre io dormo, mangio, lavoro. Ritmi de-sincronizzati.

Yo, Squirtle

Lei a quest’ora invece si starà lisciando con un po’ di moine qualcun altro.
È come per i Pokémon, collezionali tutti!.

Che poi da ragazzino era divertente storpiarne i nomi: Ficachu (Pikachu), Vulvasaur (Bulbasaur), Squirting (Squirtle). No, l’ultimo l’ho inventato ora. A 14 anni già era tanto avere una vaga e confusa idea dell’anatomia femminile, figuriamoci conoscere cose più specifiche.

Dato che questo è un post inutile (più inutile degli altri), ho deciso di buttar giù una lista di cose che trovo sostanzialmente inutili.

  • Il mese di Novembre
  • Il martedì
  • Il Molise
  • Il bollino SIAE piazzato in modo incauto sulla facciata del disco
  • I sequel di Matrix
  • La recitazione di Monica Bellucci
  • Gli estremizzati attacchi isterici femminili nei film italiani
  • I comici che fanno finta di interagire col pubblico, per la serie “aspetta aspetta, mò viene il bello!”
  • Suonare il clacson nel traffico
  • Lo spremiagrumi elettrico, il tagliapeli del naso elettrico, il grattaschiena elettrico, tutti quegli oggetti elettrici che ti regalano o che ti compri (e se li compri tu è ancor più grave!) che userai una volta sola se va bene e poi mai più. Però un grattaschiena elettrico secondo me sarebbe utile.
  • Il set per la fonduta. Adesso salterà fuori qualcuno che dirà Ma come! Io tutte le sere a casa con gli amici lo uso! Non lo metto in dubbio. Invece conosco gente che si è scordata pure di avercelo. Sarà perché siam terroni.
  • I controlli sul peso dei bagagli all’aeroporto. A cosa serve che mi contestino mezzo kg in più al banco check-in (o anche solo un etto sul bagaglio a mano) se poi al Duty Free posso comprare il mio equivalente in peso di cose varie?
  • I dischi dei Metallica dopo il 1991
  • La colonna destra di la Repubblica
  • La domanda dell’immancabile signora al banco salumeria che chiede se il prosciutto che sta per comprare sia buono. Io sogno uno che le risponda: Guardi signora, è proprio una merda, sto cercando di sbolognarlo a qualcuna come lei. Ce ne è sempre una che fa una domanda simile.
"Hanno detto che faranno altri 2 film" "Sì e ci sarai tu, Smith" "No, cazzo"

Hanno detto che faranno altri 2 film” “Sì e ci sarai tu, Smith” “No, cazzo”

Se avete delle cose inutili, tiratele fuori!