Non è che combatti i punti neri coi punti luce

Che in giro le persone abbiano un gran bisogno di parlare, si sa.

Bisogna però fare molta attenzione a quelle persone che hanno una passione. Una passione così particolare e forte che si potrebbe definire fissazione.

Sì, perché costoro non vedono l’ora di trovare qualcuno ‘vergine’ cui poter raccontare tutto e di più dell’attività cui si dedicano.

Per dire, quando ancora si poteva entrare nelle case altrui legalmente, sono stato nell’appartamento di uno che mi ha parlato della sua passione per le luci. E ci ha tenuto a mostrare il funzionamento del suo impianto che reagisce agli ordini di Siri (cui a sua volta lui dà un ordine) e che si sincronizza con i colori del televisore. Esempio: se appare Darth Vader le luci della stanza virano sul rosso. Se la scena passa al corridoio della nave con gli Stormtrooper, la luce diventa bianca. E così a ogni cambio di scena. Il sogno di un epilettico, in pratica.

Per carità, è una cosa molto figa. Per i primi 5 minuti che la vedi e ne senti parlare.

Poi ti chiedi quand’è che il progresso dell’umanità è passato dal semplificare la vita all’abolire l’uso delle mani: l’interruttore è una cosa del passato, ora io, uomo del XXI secolo, prendo il telefono, ordino a Siri (cui va ripetuto due volte il comando perché non capisce), la luce poi esegue.

Ricordo un episodio che mi fu raccontato riguardante un altro assistente vocale, in questo caso Alexa: un ospite poco avveduto tentò di accendere la luce alla vecchia maniera – cioè tramite interruttore, che ingenuo! – e si beccò i rimbrotti del padrone di casa in quanto questo gesto avrebbe mandato in confusione Alexa.

Quindi, in sostanza, io sono giunto alla conclusione che la pandemia e tutte le prescrizioni riguardanti l’uso delle mani sono solo un complotto degli assistenti vocali che cercano di rendersi dominanti nella nostra vita e portarci alla completa atrofia delle estremità in modo da diventare poi indispensabili.

Non è che ti compri una lampadina per avere un’illuminazione

Stasera mi trovavo a riflettere e condividere opinioni sulla condizione di difficoltà che vive il Mondo. Virus, crisi economica, conflitti, peli incarniti.

Guardavo il fondo di un bicchiere vuoto in attesa di un qualcosa che neanche io comprendevo.

Una guida, un faro, un gps, un’Alexa.

Un nuovo partito? No, è banale e troppo locale.

Poi ho ricevuto l’illuminazione.

La rivelazione si mesceva in me come il vino che prodigiosamente, per Grazia (la proprietaria dell’enoteca), colmava il calice. Su un tovagliolo ho trascritto le cose che ora vado a condividere di quello che è il vero e unico credo cui dovremo votarci per uscire dalla crisi.

Ho deciso di chiamarla Religione Pecorina, in omaggio al bianco Pecorino di cui mi son abbeverato.

I caratteri della Pecorina sono i seguenti:

– Esiste un’unica divinità. Ma ha migliaia di sessi: è parente alla lontana dello Schizophyllum commune, un fungo – fatto vero (come tutti quelli che scrivo qui, diamine!) che ha 23.328 “sessi” diversi. Può quindi accoppiarsi con altre migliaia di sessi. Ma essendo unico al mondo non fa mai sesso, se non a pagamento.

– Dalla verità di cui sopra deriva la sua non-binarietà. Si fa chiamare quindi Di*.

– Di* ha concesso agli umani due vite: se in entrambe ci si comporta bene, l’anima è salva. Se in entrambe ci si comporta male, è maledetta. Se in una ci si comporta bene e nell’altra male, si avrà a disposizione una vita supplementare (di durata ridotta) per definire il risultato. In caso di parità, si va ai calci di rigor mortis.

– Di* esiste ma solo nei giorni feriali e comunque raggiungibile solo dalle 8:30 alle 17:30.

– A Di* fa arrabbiare l’odore di ascella dei mezzi pubblici.

– A Di* piacciono i gatti ma anche i cagnoni gioconi simpaticoni.

– A domande quali: Ma perché esistono le malattie?, Ma perché ci sono le zanzare?, e altre simili, Di* risponde che è colpa dei governi precedenti.

– Di* è amore ma non sempre: delle volte solo sesso. Delle altre restiamo amici che è meglio.

– Di* non si arrabbia se non credi in lui e non ti giudicherà per questo. Però avrà un calo di autostima.

– Di* non fa miracoli. Però concede botte di culo per trovare parcheggio.

– A Di* non piace che lo stai a pregare. Piuttosto, mandagli un modulo con un elenco di richieste. Lo ignorerà, però è più pratico.

– Festeggia le festività che ti pare oppure non festeggiarle. Però comunque niente regali brutti o riciclati.

– Di* ti vede se commetti atti impuri. Ma non gliene frega niente. Al massimo si ecciterà.

Cosa aspettate? Convertitevi alla Pecorina!