È un periodo che nell’attualità succedono varie cose, elezioni, Sanremi, ricchi premi&cotillon: dato che questo è blog di approfondimento (da oggi), ho deciso di inaugurare la rubrica Ve lo imparo io! con tanti retroscena e curiosità.
ELEZIONI
Nella Francia del Medioevo si usava eleggere il Presidente a gare di frecce. I candidati fungevano da bersaglio e il più infilzato veniva nominato Presidente.
Il sistema presentava due pecche: era molto complicato quindi trovare qualcuno che volesse esser candidato e, inoltre, alcuni elettori, i cosiddetti Tiratori Franchi, andavano in giro a lanciare frecce a gente a caso, tipo Amedeo detto il Nasone, Angela degli Alberti, la regina d’Inghilterra (sembra che la cosa guastò i rapporti tra Francia e Inghilterra che si fecero guerra per cent’anni).
Si risolse il problema quindi eliminando le elezioni presidenziali e passando alla monarchia.
Secoli dopo i francesi non furono contenti della decisione e decisero direttamente di abolire la monarchia tagliando la testa al toro. Ma gli animalisti si opposero e quindi risolsero tagliando la testa al re.
CANZONI
Le competizioni canore non sono state inventate a Sanremo.
A Roma sappiamo che amava esibirsi Nerone, con successo: di lui si diceva sempre fosse On fire.
Restando in epoca Romana, il poeta Virgilio ebbe un’intuizione geniale, cioè che le canzoni andassero cantate a chi fosse in grado di udirle. Scrisse infatti Non canimus surdis, Non cantiamo ai sordi (Bucoliche, Ecloga X) e da allora tutti dissero che questo Virgilio era proprio intelligente e ancor oggi viene studiato a scuola perché era proprio bravo.
Anche nell’Antica Grecia si tenevano gare canore durante i Giochi: particolarmente famoso era Achille, che si presentava tutto scritto in faccia e sul corpo tranne il tallone e tutti glielo indicavano e da qui il famoso riferimento al tallone di Achille.
SALUTE
Jacques de Molay, ultimo capo dei Templari, fu arso sul rogo nel 1314. Storia vera (come tutte quelle che racconto, del resto!), si narra che in quella occasione vaticinò la prossima morte di Filippo il Bello Re di Francia e di Papa Clemente V, entrambi responsabili della fine dell’Ordine dei Templari. Com’è come non è, entrambi i monarchi morirono quello stesso anno (fatto vero). La gente cominciò a mormorare che morirono a causa del vaticinio e nacque il movimento No Vat che si chiedeva cosa ci fosse mai dentro i vaticini che facevano morire le persone.
USI E COSTUMI
Tutti noi conosciamo il modo di dire “Avere l’acquolina in bocca”, riferito a quando ci troviamo davanti qualcosa di veramente invitante tal da farci aumentare la produzione di saliva. Il fenomeno permise a Pavlov di studiare i riflessi condizionati: Pavlov dava da mangiare al cane dopo aver suonato un campanello. Il condizionamento agì al punto tale che il semplice suono del campanello causava ipersalivazione nell’animale.
In Russia c’è un detto abbastanza simile. Si usa infatti affermare, quando si è veramente molto ingolositi, Avere l’Ucraina in bocca.
Questa rubrica è deliziosa 😉
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Splendido post, adoro!
Mi permetto di aggiungere due cose in relazione alle prime due notizie di approfondimento: pare che si giunse alla decisione di tagliare le teste (peraltro tanto amata dalla famosa Regina di Cuori tanto decantata da Piero Peluche), allorché la crucca Maria Antonietta disse che se era finito il pane “si mangino le brioche!”. Per quanto concerne Publio Virgilio Marone, pare che, visti i suoi modi effeminati, i Romani lo avessero soprannominato Partheniàs, ovvero Verginella. Che peraltro riprende il suo nomen.
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Ti ringrazio per i tuoi retroscena! Tra l’altro aggiungerei che quelle brioche non erano senza olio di palma: immagina lo scandalo!
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