La ragazza seduta di fronte a me sul treno sembra avere un pezzo di cibo su un incisivo. Mi giro per non guardare e non sentirmi in imbarazzo per il farmi i fatti altrui. D’altro canto penso che forse dovrei avvertirla. Ma è il caso di farlo con una sconosciuta e metterla a disagio? Però poi quando tornerà a casa e si accorgerà della cosa si sentirà più a disagio per aver girato tutto il giorno con un pezzo di qualcosa su un dente.
Mentre sono immerso in queste riflessioni un raggio di sole entra dal finestrino. La sua bocca inizia a luccicare. O siamo in uno spot Mentadent e non me ne sono accorto o qui c’è qualcosa di strano. Mi giro e noto che quello che pensavo fosse cibo è in realtà un brillantino. Quindi la ragazza o ha l’abitudine di sgranocchiare Swarovski a pranzo o quella è semplicemente una decorazione odontoiatrica.
La morale della storia è che non è tutto oro quel che luccica: può essere pure un brillantino, ma di sicuro non è cibo.
In tema di quel che sembra oro luccicante, ieri di buon mattino ho fatto il trasloco nella nuova stanza. La proprietaria/coinquilina si è mostrata nuovamente ospitale è accogliente: mi ha offerto un caffè e dei cannoli siciliani.
Ho iniziato ad aver paura di cotanta gentilezza. Siamo così abituati a non avere fiducia del prossimo e a enfatizzare le notizie di merda che ora ci aspettiamo sempre che ci sia merda dappertutto e quando qualcosa non sembra merda ci chiediamo quest’ultima dove sia sotterrata.
E, purtroppo, devo constatare che avevo ragione. Qualcosa costei mi stava nascondendo: la sua casa picchia.
Avevo già parlato in passato delle case che maltrattano gli umani. Il mignolo contro la base del mobile? La testa contro una mensola? Un’anta che si stacca e ti finisce addosso? Non siete voi: è la vostra casa che vi picchia.
Ieri mentre sistemavo le mie cose prima la base del letto mi ha colpito un piede, poi un ginocchio è stato oggetto di violenza da parte di una porta. Infine, mentre provavo a spostare un bottiglione di vetro da un ripiano – che io mi domando perché uno come decorazione in casa debba avere delle bottiglie vuote, non siamo mica in una natura morta di Giorgio Morandi – in cima a un mobile per fare spazio salendo su un puff per arrivarci,
Attenzione: non provate a farlo a casa. Queste scene sono state girate da un professionista.
il suddetto puff mi ha fatto perdere l’equilibro facendomi cadere e causandomi anche un taglio al dito a causa del bottiglione che si è spaccato.
Direi un’aggressione in piena regola.
Ma se questa casa tenta di intimidirmi, si sbaglia di grosso. In serata, quando la coinquilina mi ha chiesto Ti sei sistemato? Tutto bene? io ho risposto di sì con un sorriso smagliante. Non se l’aspettava tanta serenità da parte mia, scommetto, dopo avermi lasciato da solo con il suo appartamento violento.
Ma ora so e non abbasserò più la guardia!
E adesso ti toccherà ricomprare un bottiglione? Altrimenti verrai perseguitato dal fantasma del bottiglione. Brividi!
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Mi toccherà scolarmi un bottiglione di vino per rimpiazzarlo!
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Saggio proposito!
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1) le case non picchiano, chiedono attenzione.
2) io ho vecchie bottiglie sparse un po’ ovunque… ad alcune c’ho messo anche le lucine dentro, quindi?
🙂
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1) potrebbero trovare modi più discreti e delicati…
2) passi per la luce, ma quelle vuote? Modelli per quadri?! 😀
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1) ma magari sono solo manesche, in realtà è tutto affetto gratuito. Hai presente quelle persone che quando ti abbracciano non contengono la forza e ti fiaccano le vertebre? Non sono mica cattive….
2) chettidevodire? mi piace il vetro… il berluccichio che fa, sono colpevole vostro Gattore!
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1) Come no, o quelli che stringono la mano troppo calorosamente e ti lasciano la forma della loro mano sulla tua o quelli che con una pacca sulla spalla ti danno volare via le lenti a contatto
2) Questa Corte la condanna a un indennizzo: una dose di croccantini special (niente sottomarche o discount)!
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1) …
2) maledizione! … uscì dall’aula tenuta da due siamesi, urlando “ACAB!” ( ovviamente la C non sta per Cops…)
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