Non è che a Roma il supplì sia ridicolizzato perché è de riso

Quelli della mia generazione sono stati iniziati a certi pruriti, tra le altre cose, da Lamù. A me più di lei piacevano però altri due personaggi, sempre aliene: Benten (una motociclista spaziale) e Kurama (la Regina dei Tengu).

Ho un’amica che fa cosplay ( = il travestirsi da personaggi degli anime) e che una volta in una delle sue interpretazioni si è vestita proprio da Lamù. Ha acquisito una certa notorietà in questo mondo, perché è molto brava nella preparazione dei personaggi. Conoscendo però il mondo dei nerd maschi credo che presso di loro la fama sia più legata a robe di sbavo e pruderia che per apprezzamenti stilistici. Il più pulito dei fan che l’ha contattata, mi ha raccontato la mia amica, voleva che lei gli camminasse sulla schiena.

I nerd sanno anche essere persone orribili. In linea di massima, sono misogini e sessisti. Oltre che in grado anche di comportarsi da bulli. Il loro bullismo è generalmente rivolto verso chi si introduce nell’ambiente e non ne è all’altezza perché principiante. Sono stati i nerd a inventare su internet il termine noob verso chi è nuovo e poco pratico, usando il neologismo per deridere i neofiti. La malcelata diffidenza spesso sfociava in ostilità tale da indurre il nuovo arrivato ad andarsene altrove.

La sottocultura nerd negli ultimi anni ha suscitato consensi su un pubblico ampio. Hanno iniziato a venderci serie tv e film per il cinema che 20 anni fa sarebbero stati solo cose per nerd ma che oggi nessuno si vergogna di guardare, anzi, la vergogna oggi è considerato non farlo.

È da tempo che rifletto sugli aspetti negativi di questo tipo di cultura. Il punto non è criminalizzare la categoria (a cui potrei benissimo essere ascritto, dato che ne condivido gusti, interessi e hobby), ma ricordarsi che non è fatta esclusivamente di individui buffi, teneri e simpatici e che sotto goffaggine e simpatia si nasconde anche altro. Invece si tende a farlo passare in secondo piano.

L’esempio calzante è un film cult del 1984, La rivincita dei nerds. In questo film, tutto basato sulla contrapposizione tra gli atleti fighi e palestrati e i secchioni, la considerazione di questi ultimi verso l’altro sesso non si rivela migliore di quella dei bulli: le ragazze o sono delle oche cui è lecito rubare le mutande e con cui val la pena appartarsi spacciandosi per il reale ragazzo approfittando di una maschera, o sono alla fine delle povere mentecatte perché non sanno usare un computer. All’epoca (ma forse anche oggi), fermo restando che è pur sempre un film commedia, non sarà stato considerato così scandaloso ma solo la giusta rivalsa di individui derisi, goffi e sfortunati.

Le considerazioni sull’errata compiacenza che si ha in certi casi, valgono anche per le nerd donne che sanno essere verso altre donne non nerd le più antifemministe di questo mondo (e ci sono ragazze nerd che poi si proclamano femministe) e ciò non è per niente considerato sbagliato.

 

13 Pensieri su &Idquo;Non è che a Roma il supplì sia ridicolizzato perché è de riso

  1. Che bello ho adoratuo Lamu’!
    E temo di non essere “nerd”…soffro di una lieve forma di tecnofobia..anche se amo cinema serie tv anime e fumetti da un tempo in cui il termine nerd neppure esisteva.
    Eh lo so’ …brutta persona io.
    😕

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  2. C’è un passo indietro ancora, secondo me. Quello tra sfigati e popolari.
    Non è solo una cosa da film americani, è una cosa che inizia quando da una parte spuntano le tette e dall’altra cambia la voce. Inizia quando le squadre che fino a quel momento sono state maschi contro femmine iniziano a essere miste. Dentro entrambe le categorie ci sono i bulli e le vittime, e molti che sono vittime all’inizio, diventano bulli.
    Personalmente, ricordo benissimo il test a cui sono stata sottoposta a 11 anni per capire se fossi “degna” di certi ambienti. Non so se mi sia capitato in quanto femmina, ma fu doloroso.
    Io, la sottocultura arrivata dal Signore degli Anelli, da HP, dal rigurgito degli anni ’80, dalla diffusione di internet, delle serie tv e anche da Big Bang Theory, personalmente, l’ho trovata una benedizione. Sono state spezzate, parte, alcune catene tra popolari e sfigati. Ho trovato che fosse un modo finalmente inclusivo per parlare di certe cose.
    Poi il gruppo di fissati con cui commento le serie tv e mi scanno sul finale di Endgame o sulla nuova stagione di Star Trek ce l’ho comunque, e sono comunque l’unica femmina. Pero’ io mi emoziono se faccio una similitudine tra Gandalf e Hulk e gli altri sanno di cosa parlo. Per me è fico.

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    • È stata sicuramente una benedizione perché l’ostracismo – anche un po’ ipocrita se vogliamo – verso un certo tipo di cultura e intrattenimento è venuto meno e oggi uno è libero di non vedersi il dito contro per ciò che gli piace, per ciò che pratica.

      Col tempo spero davvero però che si completi la transizione verso una realtà inclusiva e non settaria, laddove infatti persistono ancora certe sacche di contrapposizione verso l’esterno

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Si accettano miagolii

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