Ogni persona ha delle piccole paranoie legate al vivere quotidiano. O almeno è quello che mi racconto per convincermi, per sentirmi meno strano. Una delle preoccupazioni più forti che avverto è quella di essere scambiato per un malintenzionato.
Ad esempio, per il progetto che in questo periodo sto seguendo mi trovo a frequentare le scuole.
Molti adulti dovrebbero tornare a frequentare le scuole, ma questo è un altro discorso.
Ogni volta che metto piede in un istituto scolastico penso che il personale all’ingresso chiamerà la polizia, allarmato dall’arrivo di un estraneo sconosciuto.
Quando, invece, mi trovo a camminare per una strada dove non c’è nessuno a parte un’altra persona, cerco di attuare una serie di strategie per rendere nota la mia presenza e mostrarmi innocuo. Innanzitutto tossisco: un malintenzionato arriverebbe alle spalle di soppiatto, invece, senza farsi notare. Magari poi cambio marciapiede. Uso il telefono. Mi fermo a guardare una vetrina.
Insomma compio tutta una serie di azioni che credo non facciano altro, invece, che farmi sembrare più sospetto. Stile investigatore da strapazzo che sta pedinando qualcuno. Manca solo il giornale finto.
Ci sono poi negozi in cui, quando giro tra gli scaffali per cercare qualcosa di interessante, temo di essere scambiato per uno che vuol taccheggiare. Però in quel caso forse non sono io a pormi il problema ma è il commesso asfissiante che tende a stare appollaiato alla spalla del cliente (l’unico presente), nella speranza che questo compri qualcosa.
L’unico risultato, invece, è infastidirmi è spingermi ad andarmene e non tornare mai più.
Non so da dove si origino in me simili fissazioni. Forse tendo ad assorbire troppo la sovra-rappresentazione negativa del mondo che ci circonda. Invece di trovarmi dalla parte di chi ne è spaventato, mi trovo dalla parte di chi ha timore di essere scambiato per lo “spaventatore”.
O lo spaventapasseri.
Mi ricorda vagamente Gaber quando racconta dell’incontro per strada con uno sconosciuto (brano stupendo di cui ora mi sfugge il titolo)
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https://youtu.be/E4RMyOHy1ls eccolo
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Non lo conoscevo questo pezzo, va detto che non sono un “gaberiano” di ferro: è una piacevole scoperta, grazie 🙂
“Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente”!
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eh già, quella è proprio una perla
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Beh, provo la stessa sensazione quando sono al supermercato o nei negozi e giro tra gli scaffali. L’altra volta ero al reparto surgelati, che stavo guardando un gelato. Passa di lì la guardia giurata che stava per andare negli spogliatoi (da osservare che gli spogliatoi si trovano vicino al reparto surgelati). Lo vedo che entra e, ad un certo punto, spunta fuori la sua testa come a fare capolino e a guardarmi fisso, con la faccia un po’ crucciata. Non ho capito se stava pensando che stessi rubando, che ne so, una viennetta o una torta gelato, oppure voleva semplicemente vedermi bene!!!
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Cioè, uno che va negli spogliatoi e vede una bella ragazza in prossimità degli stessi…. 🙂
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Ciao Aida! 🙂
No va be’ comunque che situazione grottesca, non ti è venuto da pensare “che ‘inchia guaddi?”
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Mah, non è che poi fosse così male…. 🙂
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Ah ecco 😀
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