Quando frequento un nuovo ambiente tendo a crearmi una nicchia mentale di zona comfort focalizzandomi sulle persone che frequentano abitualmente quell’ambiente stesso. In parole povere: osservo quelli che mi sembrano simpatici e volta dopo volta che vivo quel contesto sento crescere un senso di rassicurante familiarità.
Una cosa simile mi è sempre capitata anche nel mondo virtuale, quando andavano di moda chat e forum. Mi affezionavo agli utenti abituali e mi dispiaceva quando non partecipavano più. Anche qui su WP lo stesso: la sparizione di bloggers storici (per me) mi dispiace assai.
Non è detto che io debba per forza legare con questi personaggi familiari. Con qualcuno posso scambiarci qualche chiacchiera, con qualcun altro un semplice saluto, con qualcun altro ancora posso non avere alcuna interazione.
Una di queste persone familiari è Roberto, un signore 55enne habitué della piscina (15 anni consecutivi!) dove sono iscritto.
Mi ha spiegato lui il trucchetto di pulire con lo shampoo gli occhialini da nuoto per non far appannare le lenti.
Non che fosse un così gran segreto, per chi era pratico. Io da neofita all’epoca cercavo ancora una soluzione alla mia cecità subacquea, sciacquando le lenti di continuo, sputandoci sopra, umiliandole verbalmente. Nulla funzionava. Allora una volta vidi il Signor Roberto impegnato nell’operazione di pulizia e siccome lui così a pelle mi ispirava fiducia dissi: “Scusi, ma…a che serve?”.
Abbiamo sempre scambiato qualche chiacchiera, da allora, prima e dopo la nuotata.
Quando gli raccontai dell’Islanda era già a conoscenza di qualche aneddoto sul luogo. Se ricordo bene un nipote vive lì.
Un metodico come me, Roberto: sempre in anticipo, per far le cose con calma. La piscina come una esperienza di relax, che comincia da prima ancora di entrare in acqua. È un rilassamento fatto di rituali: la routine cambiarsi-stretching-pulizia lenti-qualche battuta con Enzo l’istruttore, senza fretta alcuna.
Una persona pacata e serena.
In grado di scambiare qualche parola con chiunque. Non un tipo di quelli invadenti, che a tutti i costi vogliono attaccare bottone e raccontarti della loro terza ernia scrotale. Anzi, posso descriverlo come molto rispettoso degli spazi altrui.
A proposito di spazi, non ho mai capito perché quando arrivo nello spogliatoio devo sempre sistemarmi dove capita mentre lui trovava sempre libero il posto preferito.
Nelle ultime due-tre settimane non l’ho visto venire più in piscina.
Dapprima ho pensato a un caso episodico. Poi mi son detto fosse strano, per un metodico come lui. Forse si è ammalato, ho creduto. Anche se pure su quello debbo dire sia stato sempre scrupoloso: i tappi nelle orecchie per evitare l’otite, la fase dell’asciugarsi/rivestirsi lenta per non sudare/non uscire bagnato.
Poi mi sono preoccupato. Ho pensato forse aveva avuto problemi col diabete.
Entrando in confidenza mi aveva raccontato che ne soffriva, da una decina d’anni ormai. Stava sempre attento: usciva dall’acqua 5 minuti prima se si accorgeva di star sudando troppo (e quindi di star andando in ipoglicemia).
Sabato mattina mentre mi cambio sento parlare Carmine, un altro signore familiare e che ultimamente vedevo poco causa turni diversi.
– Lo vedo là di fronte Roberto, mi sembra che ce l’ho davanti
fa rivolto a Enzo
– Mi sembra che ce l’ho davanti agli occhi in questo momento, non ci posso pensare.
Ripete.
Mi inquieto. Mi avvicino e gli faccio:
– Scusa, è successo qualcosa a Roberto?
– Roberto? Roberto è morto. Martedì scorso.
Sono rimasto di merda.
Tornando a casa mi è venuto da piangere in auto.
Ci sono rimasto così male che mi chiedo se non sia una reazione esagerata. In fondo puoi dire che così è la vita. Puoi dire che era uno con cui parlavi giusto una mezz’ora scarsa per 3 volte la settimana. Puoi dire che era tutt’al più un conoscente, insomma.
Puoi.
Ma non è che vuoi.
non mi prendere per cinica ma non penso sia una reazione esagerata.. e non lo penso per tanti motivi il primo dei quali è che quando piangiamo la morte di qualcuno piangiamo prima per noi stessi.
"Mi piace"Piace a 2 people
No. Non credo sia esagerato.
Grattini e coccole.
"Mi piace"Piace a 1 persona
La reazione ci sta. Non so se l’avrei avuta anche io, ma sicuramente la cosa mi avrebbe tormentato per un po’ di tempo…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non è una reazione esagerata. Faceva parte della tua quotidianità in qualche modo. La notizia avrebbe turbato anche me (come mi ha turbato aver saputo che un mio coetaneo che conosco solo di vista ha un tumore.. ma certe reazioni non le controllo mica bene).
"Mi piace"Piace a 1 persona
So molto bene cosa hai provato, a me è successo lo stesso. Sono situazioni in cui senti quanto la vita sia effimera, perché la morte ti sfiora, anche se chi muore non è un tuo caro, ma pur sempre qualcuno che conosci.
"Mi piace"Piace a 1 persona
caspita. c’è una riflessione molto interessante (e non comica) di bergonzoni su questo aspetto (“ieri c’era, e oggi non c’è più… ma come è possibile?”). se riesco a ritrovarla in rete te la giro, perché è del suo ultimo spettacolo (visto a teatro ma ancora non reperibile in rete)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ohi se la trovi allora non dimenticarti 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Anche a me la sparizione di bloggers storici rattrista. E si, perdere delle persone perbene, anche se sono solo conoscenze, fa male, non se ne trovano tantissime in giro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anche io mi affeziono tanto, ad esempio ai miei clienti “storici” e quando se ne vanno mi dispiace, resto male. Credo sia una reazione più che giusta la tua.
"Mi piace"Piace a 1 persona
la tua reazione è lecita. Non è esagerata, è che le cose si sentono anche quando non le soppesiamo. Ci sono e basta.
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ normale… Lo ricorderò anch’io.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ecco il punto è che hai fatto venire il groppo in gola anche a me.
Ad ogni modo a me avevano suggerito di usare l’olio johnson per gli occhialini ma non ho mai provato. Invece ho provato recentemente un (costosetto) spray che funziona molto bene!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Lo spray funziona anche se non so quanto duri e quanto va ripetuto. Vista la spesa e visto che non sono agonista, la goccina di shampoo resta per me la meglio soluzione 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io ho scoperto lo spray dopo 40 anni di nuoto… si può fare tranquillamente senza 😉
"Mi piace""Mi piace"
Condoglianze, se si può dire, ma penso di sì.
Domande importanti:
– Ma perché lo shampoo evita l’appannamento degli occhiali? Ho un improvviso bisogno di scienza.
– Come tradurrebbe un gentiluomo la parola shampoo? il “sh” e la “oo” sono terribilmente plebei, ben oltre la lecita sprezzatura dei maestri dello stile.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie. Vengo subito alle domande: i tensioattivi dello shampoo creano una patina che impedisce all’umidità di condensare sulla superficie.
– Un gentiluomo chiamerebbe lo shampoo ‘lavamento tricologico’
"Mi piace""Mi piace"
Da profano avrei puntato più sull’idrorepellenza di una sostanza oleosa che su un velo di tensioattivo per combattere l’appannamento. Ma, appunto, non ho né la teoria né la pratica.
Suggestiva traduzione. Propongo anche: lavacro tricologico; lavanda capelluta.
"Mi piace""Mi piace"
Lavacro tricologico mi piace.
"Mi piace""Mi piace"