Non è che il geologo chiami un ortopedico per studiare una frattura

Una delle cose belle che ti insegna l’Islanda è la relatività del tempo.

Te ne accorgi mentre viaggi per chilometri e chilometri in mezzo al nulla. Ogni tanto qualche fattoria isolata, qualche cavallo capellone, qualche caprone che alza la testa e ti guarda con l’espressione di chi pensa tu abbia proprio un’aria da fesso.

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Acconciature discutibili (foto non mia)

Sembra tutto immobile da millenni. Eppure lì si muovono tutti gli elementi. Acqua, aria, fuoco, terra.

Gli abitanti si aspettano un paio di eruzioni in tempi brevi. Ne parlano come se stessero aspettando uno scroscio di pioggia.

C’è una spaccatura che si allarga di 2 centimetri all’anno e che sta a significare che l’America vuol allontanarsi dall’Europa. O forse è il contrario. O forse è un complotto degli scieanziatei che nottetempo vanno a scavare per perpetuare il grande complotto quando poi ormai lo sanno tutti che la Terra era piatta e poi si è fatta una mastoplastica additiva.

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Una frattura. Ahia chissà che male!

Che poi per viaggiare in mezzo al niente e vivere l’isolamento non c’è bisogno di andar tanto lontano.

Puoi avere la stessa sensazione spostandoti in Basilicata. Una volta Google Maps, che cerca sempre di far sì che tu non ti possa mai annoiare, ha tentato di farmi smarrire in qualche punto imprecisato del Potentino.

Essendo forse programmato per cercare sempre il percorso più breve, oppure sentendosi solo un gran burlone, invece di dirigermi verso una statale mi ha fatto scalare una montagna dove l’unico segno di civiltà era un distributore di benzina abbandonato da 20 anni almeno. La strada sembrava fosse stata vittima di un bombardamento (oltre che e di fenomeni bradisismici).

Ho pensato che se in quel momento l’auto mi avesse abbandonato sarei rimasto lì. Forse mi sarei rifugiato in una grotta e mi sarei dato al brigantaggio per sopravvivere.

Ed è proprio in questi momenti che capisci quanto sia relativo e poco significativo il tempo: perché non ti importa di arrivare prima, sarebbe meglio arrivarci sano e salvo.

21 Pensieri su &Idquo;Non è che il geologo chiami un ortopedico per studiare una frattura

  1. Ho avuto la stessa sensazione di smarrimento quando sul navigatore (sì, vecchio stampo, abbasso gli smartphone con dentro tutto) ho tirato via l’opzione “autostrada” e questo mi ha fatto fare strade non dico secondarie, ma sconosciute ai locali. Ci ho messo 5 ore per fare un tragitto di 3 e, visto che mi mancava anche la parte “on the rocks”, mi sono permesso di fare anche 3 passi dolomitici.
    Alla fine del terzo mi sono preso la maglia gialla, verde e ciclamino tutte insieme per spregio.

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  2. Io e il navigatore non siamo proprio amici-amici, non ci capiamo e spesso litighiamo. ogni volta ci diamo un’opportunità, a volte va bene altre passiamo direttamente alle mani.
    Molto spesso utilizzo semplicemente il metodo “segui quella macchina!”, perdermi per perdermi tanto vale avere qualcuno che possa raccogliermi 😀

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  3. Comunque se vuoi sentirti isolato ti consiglio la Sardegna- se escludi le zone molto turistiche e la Carlo Felice, praticamente tutta, ma le strade panoramiche nella zona di Arbus in modo particolare. Ti consiglio anche di partire col pieno fatto, se chiedi dove sia un benzinaio i locali ti ridono in faccia.

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