Non è che metti la camicia di forza a un burattino perché è un pu-pazzo da legare

Le grandi domande vengono sempre in momenti in cui la mente è libera di vagare. Mi succede mentre lavo i piatti, mentre mi trovo sotto la doccia, mentre guido in auto verso casa lungo la strada che avrò percorso migliaia di volte.

Oggi durante una lunga minzione, stanco di fissare le piastrelle e ancor più di contemplare l’organo deputato all’atto – già contemplato forse troppo durante l’adolescenza costandomi qualche diottria – mi sono come assentato e lì mi è venuta questa curiosità: ma il pupazzo Uan, che fine avrà fatto?

Avevo già sentito parlare del suo destino ma non ricordavo la storia. Facendo qualche ricerca, ho scoperto che Uan, insieme ai suoi colleghi Four (un orso col naso rosso che io chiamavo sempre Ciao invece, visto che era presente nella trasmissione Ciao-Ciao) e Five (un drago giallo di cui invece non ho memoria), è sparito più di 10 anni or sono.

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I fatti. Giunta l’ora di andare in pensione, a inizio anni 2000 i tre pupazzi sono finiti ospiti della Scuola di Teatro di Milano Paolo Grassi. Me li immagino lì a raccontare ad annoiati studenti dei loro trascorsi televisivi e di quando hanno incontrato questo o quel personaggio famoso.

Finché una notte del 2005 il fattaccio: qualcuno irrompe nella scuola e se li porta via.

La storia, però, secondo me non finisce qui: io sono convinto che i tre abbiano semplicemente inscenato il proprio rapimento per uscire di scena e andarsi a godere una vecchiaia tranquilla su qualche isola della Grecia dove non li avrebbero trovati. In fondo sapete quante cazzo di isolacce deve averci questa merda di una Grecia? (cit.).

Chi può dar loro torto? Pensate a essere costretti a lavorare con Paolo Bonolis. E con qualcuno che ti infila una mano su per il sedere tutto il tempo, non potendo denunciare per il rischio di perdere il posto di lavoro. Facile dire: Perché non hanno detto nulla?. Sapete quanto è difficile per un pupazzo peloso rifarsi una vita?

A proposito del subire atti molesti, sabato un’amica mi ha raccontato di alcuni episodi che le son accaduti.

Ha deciso a 35 anni di prendere la patente e, ricevuto il foglio rosa, ha iniziato a far le guide con l’istruttore, un placido signore – così sembrava – over 60.

In auto costui si è rivelato abbastanza monotematico: i suoi discorsi finivano sempre su un solo argomento. Un esempio: Eh i giovani d’oggi non sanno che farci con una donna, magari vedono una bella ragazza e subito è tutto finito, non hanno l’esperienza di un adulto…

Per non parlare di quando commentava qualche passante donna per strada.

Pazienza, la mia amica non ci bada molto a queste cose. A 35 anni di persone che credono di esser simpatiche se ne sono già viste.

Ha iniziato ad accorgersi però di una sua progressiva “invasione fisica” nel corso delle guide: per darle indicazioni ha iniziato a mettere la mano sulla spalla o sul braccio. Va be’, pazienza.

Poi un paio di volte per dirle di guardare bene lo specchietto le ha girato il mento con la mano. Va be’, pazienza.

Poi per dirle di fare attenzione ha iniziato a metterle una mano sulla coscia. Va be’, pazienza.

Poi per aiutarla a sterzare ha steso il braccio sfiorando la tetta.

Al secondo sfioramento mammellare “involontario” la mia amica gli ha allontanato la mano dicendo che la distraeva.

Io ad ascoltare il racconto ho detto che per me queste son molestie.

Lei concordava con me, ha detto che il giorno dopo quest’ultimo episodio si è sentita malissimo, sia per non aver realizzato subito dei suoi atteggiamenti sia per non aver reagito prima. Le ho chiesto come mai non l’avesse fatto e ha detto che lì per lì era troppo agitata per la guida e magari poi si trattava solo di una sua impressione.

Io penso che se il giorno dopo uno ci sta male non può essere stata soltanto un’impressione. Così come un atteggiamento molesto non deve per forza implicare qualcosa di palese e violento. Molesta è qualunque intromissione – non autorizzata – nella propria sfera personale, mentale e/o fisica.

Ho consigliato alla mia amica, la prossima volta, di rompere con un pugno le “sfere personali” dell’istruttore, nel caso si ripetesse la storia.

 

44 Pensieri su &Idquo;Non è che metti la camicia di forza a un burattino perché è un pu-pazzo da legare

  1. Non è che un gatto istruttore in auto con un una principiante ( che vuole centrare pedoni con la P) manterrebbe il self control. Quanti Punti vale ogni pedone preso ?
    Ero qui per chiederti se quando ti sbarbi …ti viene un raptus di diventare tutto glabro. Giuro è un sondaggio serio.
    Answer please.

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  2. Penso che pee diventare istruttore di guida tu debba proprio scriverlo nel Cv che sei un molestatore… e penso che tu debba fare proprio anche un corso specifico e superare esami come: Fisica pratica e teorica della molestia passiva, Filogenetica del commento inappropriato, Prossemica ed evasiva invasione dello spazio personale altrui, con corsi di maschilismo avanzato (e cose così). Lo dico perchè siamo state tutte quante molestate dall’istruttore di guida, non può essere una coincidenza.

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  3. E flora dora?

    A parte gli scherzi… Questo toccare innocentemente una donna mi sa di cercare di aggirare qualche brutta legge. Perché sai, uno sfioramento non può essere nulla dicono… mica denunciano un braccio che tocca una tetta????

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  4. Parto dalla sezione semplice: Uan è morto di droga, tossicodipendente dichiarato e, alla fine, il suo ripieno morbido non ha retto all’urto dell’eroina.

    Seconda parte, seria. Quelle sono molestie, fatte con noncuranza da una persona che pensa di poterlo fare perché… tanto è solo una mano su una spalla. Invece non è così. Il tuo contatto, soprattutto se ripetuto e “confidente”, potrebbe starmi vagamente… sul cazzo… quindi meglio dirlo subito e/o un cartone nei denti. Dipende se sei di ottimo umore o meno.

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  5. Non conosco il pupazzo in questione quindi non posso commentare. Comunque la tua amica ha fatto bene perché non si tolgono le mani dal volante quando si fa scuola guida. Stranamente il mio istruttore non mi ha molestato, ma aveva una mano attaccata alla maniglia ed una poggiata sul cruscotto davanti, altre non ne aveva a disposizione.

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Si accettano miagolii

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