Scena1/Esterni/Esterno di una casa
Una signora che abita in strada tutte le volte che torna dalla Sicilia porta qualcosa di tipico. Stavolta torna con del pesto di mandorle. Prima che io possa dire “Grazie” mi ficca un cucchiaio in bocca.
Poi mi fa “Non t’avevo riconosciuto, che bel giovane che ti sei fatto”.
Quindi prima mi ingozza come un’oca poi dopo mi riconosce. Va bene.
Dopo alcuni convenevoli, nel salutarla lei mi strizza la guancia e mi fa, di nuovo “Ti sei fatto proprio un bel giovane, che il signore ti benedica, che bel giovane”.
Scena2/Esterni/Marciapiede
Passo davanti a due tizie sedute su una panchina che così a naso avevano l’aria di letterate dedite alla degustazione di rutti e alle gare sportive di sputo del nocciolo di ciliegia.
– Wee, guarda questo. Wee dove vai?
Accelero il passo.
Scena3/Interni/Piscina, in acqua
– Istruttore: Allora ragazzi, 200 metri stile solo braccia e gambe incrociate
– Ragazza: E come si fa?
– I: Come sarebbe come si fa? Dai, te lo mostra lui (indicando me), guarda che bel ragazzo, guardalo guardalo.
Io ovviamente mi rifiuto e faccio andare avanti la tizia. Così almeno le guardo il sedere.
Scena4/Interni/Piscina, docce
Un signore, che già una volta quando gli avevo porto il doccino che serve prima di entrare in vasca mi aveva spruzzato d’acqua dicendo “Eh, altro che barba, ti devi sciacquare pure in petto”, mentre ero sotto la doccia mi guarda dalla testa ai piedi e poi mi fa: “Eh barba capelli ti dei lavare sotto sopra dappertutto, ti ci vorrebbe un autolavaggio”.
Rido. Poi penso che forse voglia il mio sedere e rido di meno.
Scena5/Interni/Piscina, spogliatoi
Rientro, un tale mi accoglie così:
– Wee, maschione.
Faccio un cenno con la mano e vado via.
Abbiamo trasmesso il Presa per il culo day 2018.
Oddio, la signora forse era sincera nel suo apprezzamento. Ma si sa come sono le signore di una certa età, dicono Come ti sei fatto bello, Come sei cresciuto, anche al cactus curvo e ingiallito nell’aiuola di fronte.
Non so perché oggi si siano radunate tutte queste attenzioni verso la mia persona.
Sei un gatto schivo e poco vanitoso, però dai, ammetti che 4 su 4 può far sorgere qualche dubbio che tu sia effettivamente un bel ragazzo. Fossi in te ci farei un pensiero….. wee, perché vai a nasconderti?
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Perché sono un gatto, ora mi cerco una scatola più piccola delle mie dimensioni nella quale incastrarmi.
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almeno 1/3 più piccola se no non vale!
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Ovvio! Più è scomoda più è una sfida!
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Houdini mi fai una vibrissa!
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Domanda: degustavano rutti propri o altrui? Cambia la cosa.
Weee, guarda che blogger.
Comunque sei poco politically correct ad aver detto che ridi di meno pensando al tizio che sta pensando al tuo sedere. Hai appena ucciso un vegano con queste tue azioni.
Weee, guarda che blogger!
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Entrambe le cose (i rutti).
Un vegano ucciso adempie al proprio destino fertilizzando la terra, su cui cresce l’erba. E i vegani mangiano l’erba. Fa tutto parte del grande cerchio della vita, come insegnava il Re Leone. Qual miglior sorte potrebbe desiderare?
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Degustano rutti a 360°. Sono intenditrici. Somellier di rutti.
C’è un cortocircuito in quello che hai detto: il fatto che il cadavere UMANO sia in contatto con il terreno VEGANO, contamina il terreno VEGANO e lo trasforma, quindi niente morto + terra = felicità vegana.
Il vero vegano viene assunto in cielo via traspirazione e poi riversato sulla terra sotto forma di ciottoli di granito.
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Ma se veste tute di acetato traspira lo stesso?
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Condensa
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Povero giovane, molestato in ogni dove!
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Davvero!
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Quello di fare le vasche dietro le ragazze e’ un bel passatempo. A gambe incrociate però non l’ho mai fatto, e prediligevo quelle che andavano a rana. A quell’epoca si usavano ancora le saponette e c’erano dei signori che tentavano di farsele raccogliere. Le piscine, così come le palestre, sono luoghi di perdizione di saponette.
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Quante saponette si sono sacrificate per il diletto di pochi.
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