Non è che in bagno puoi far ciò che ti pare perché hai carta bianca

In mezzo a tante sciocchezze e vaniloqui che dico qui una cosa seria voglio scriverla e cioè che amo leggere. Mi sembra di non farlo mai abbastanza e di non leggere tutto ciò che c’è da leggere ancora. Quindi quando sotto gli occhi mi capita qualcosa di interessante lo divoro con avida curiosità.

È quel che mi è successo quando tempo fa ho scoperto questa scrittrice misconosciuta, di cui oggi mi decido a pubblicare un suo racconto dopo aver fatto alcune ricerche sul suo conto (ricavandone poche e sparse notizie frammentarie).

Lei si chiama Lira Trap, scrive racconti brutti erotici su rotoli di carta igienica che abbandona nei bagni pubblici. Pare che tragga eccitazione dall’idea che qualcuno si masturbi leggendo i suoi scritti e poi si ripulisca dal proprio piacere con lo stesso racconto. Purtroppo ai più rozzi questi racconti sembrano solo scarabocchi o appunti sgrammaticati, quindi la carta spesso finisce sprecata senza che l’arte di Lira sia apprezzata.

Una recensione che ho trovato su un giornaletto locale afferma:

«In un mondo, quello del racconto dell’eros, ammorbato dal tanfo di pseudo scribacchini amatoriali e professionisti plagiati da fenomeni mediatici privi di contenuti come 50 Sfumature che rendono ridicola anche una cosa semplice e immediata come il sesso, Lira Trap, scrittrice transizionale, spezza le catene dell’ipocrisia ridicolizzando i ridicolizzatori. Il suo stile orrendo e le sue disavventure anti-erotiche la rendono la paladina della bella scopata di una volta. Lira Trap è la dadaista dell’amore carnale»

Ed ecco il racconto che pubblico oggi. Visto che Lira credo a suo modo cerchi di farsi conoscere, non credo di violare alcun diritto postando qui una sua opera (eventuali refusi o errori ortografici non sono opera mia ma riporto il testo pari pari).

Il cielo stellato sopra di me, un dildo marrone dentro di me

Era una matina come tante. Ti lavi, ti vesti, ti trucchi, metti il tuo dildo rettale ed esci. Già sei annoiata perche sono 24 ore che non scopi e cominci a sentire un leggero languorino o forse è voglia di qualcosa di bono. Dovevo andare al supermercato perché le zukkine erano già finite. Quella ninfo di Tricia se le ha portate via quando è venuta a casa mia per quella orgia. Quando è uscita pensavo che doveva pisciare perchè stringeva le gambe ivnece stava trattenendo i zukkini.

Mentre stavo alla cassa sentivo qualcosa scuotermi dentro: il dildo è stato acceso tutto quel tempo! Stava facendo effetto? No non un orgasmo adesso, non posso…Mi faccio tutta rossa in viso, sudo in faccia e strizzo gli occhi.

– Mi scusi?
mi dice il cassiere
– S…sì?
rispondo a fatica
– Aveva per caso un dildo rettale?

Come faceva a saperlo? Sono sbiancata. Quell’uomo mi leggeva dentro. Sapeva trovare i miei segreti, e come se mi guardava attraverso il raggi X. Queste cose mi fanno impazzire. Stavo per chiedergli di scoparmi anche il duodeno. Ero fradicia e vogliosa.

– Scusi…sussurro…come fa a saperlo?
– È lì per terra, con attaccato dietro qualcos’altro di cilindrico e marrone.

Oh cielo che imbarazzo. La gente mi guarda. Mi sento umiliata e vergogna e questa cosa mi fa eccitare. Sento scorrere tra le mie gambe cascate di piacere. Scappo via lasciando le zukkine sulla cassa. Sentivo il bisogno di correre a casa a masturbarmi sull’essere stata scoperta per il mio piccolo vizietto e sul cassiere che ora mi vedrà come una sozza cagona.

Sono arrivata a casa, mi sono buttata sul divano, ho aperto le gambe mi sono toccata come un furetto strapazzandomi il grilletto guardandomi un vecchio Vacanze di Natale dove c’è quello dei Fiki che esce dal culo di un tacchino.

Ho scuirtato come una fontanella di scuirt immaginando qualcuno che esce dal mio di culo!

Tutto sommato la giornata è finita bene perchè tutto è bene quel che finisce in scuirt.

Alla prossima, monellacci
La vostra Lira Trap

 

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Si accettano miagolii

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