Ci abbiamo preso gusto con questo vocabolario napoletano – italiano. E non ci fermiamo perché, come si suol dire, l’appetito vien mangiando.
E proprio con riferimento all’appetito, oggi vado a introdurre il termine cannarizia.
Cominciamo col dire che in napoletano gola si dice canna. La parola è spesso accompagnata dalla preposizione in nell’espressione ‘ncanna (in gola), utilizzata di frequente in senso figurato.
Se qualcuno vi dice Te teng ‘ncanna (lett. Ti tengo in gola), non è qualcosa di piacevole: vi sta dicendo che vi sopporta a malapena. Arrivare ‘ncanna ‘ncanna vuol dire all’ultimo momento. Avere U core ‘ncanna vuol dire avere il cuore in gola per l’affanno e/o per l’ansia.
E potrebbero esserci tantissimi altri esempi.
Da canna ci sono tanti termini derivati, tra cui la cannarizia (detta anche cannarutizia) che, ora si sarà capito, ha a che fare con la gola: indica infatti la golosità sfrenata, la crapula e l’ingordigia, di cibo ma non solo. Ci può esser cannarizia anche nella ricerca di danaro o di potere o fama come obiettivo.

Hieronymus Bosch, Gola da I sette peccati capitali
Circoscrivere il significato solo all’atto del mangiare è limitante. Dietro la cannarizia c’è un desiderio, una brama insaziabile che non trova ragione in qualcosa di materiale. È il desiderio per il desiderio stesso. È una sfumatura sottile difficile da rendere tradotta se non con un esempio.
Chi mangia una fetta di torta e poi chiede il bis, lo fa per golosità. Chi mangia una fetta di torta, chiede il bis e poi, vedendo un’ultima fetta rimasta solitaria la reclama pur essendo sazio, lo fa per la cannarizia di doverla consumare e non lasciar niente.
Confessate: quante volte siete stati cannaruti (cioè interpreti di cannarizia)?
L’ha ribloggato su Viaggio al termine della nottee ha commentato:
E continua il vocaboletano, oggi è la volta del gatto-socio.
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davanti a una bella Pparmiggiana confesso !!
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Approvo, approvo!
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La torta DEVE MORIRE! Non si può lasciarla là se no poi non è più buona -.- Insomma a cannarizia può essere anche un atto di pietà (?)
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Beh :D…magari puoi venderla così, ma agli occhi di chi osserva…sarà sempre cannarizia 😀
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Ahah, perchè non sa cosa si perde! 😀
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A me fa incazzare la cannarizia inversa: la gola, la brama, la smania perversa di non finire la porzione di cibo che si è chiesta. Tollerabile, forse, in un infante, ma esecrabile in chiunque abbia superato l’età pre-scolare.
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Comprendo. Credi sia eccesso di educazione o proprio sfrontatezza palese di compiere un atto offensivo?
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È una perversione che certi individui non riescono a trattenere, un vezzo osceno ma insopprimibile
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Quanti pervertiti che ci sono in giro.
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Chisto è proprio angiaruso, una variante di chi, schiavo d’o cannarone, nun s’abbaffa nemmeno ‘e terra ‘e campusanto.
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