24 Pensieri su &Idquo;Non è che l’esistenzialista per farsi un vestito si rivolga al Sartre

  1. Secondo me l’importante ad un certo punto è lasciare andare la “voglia” di essere accettati. Io l’ho lasciata andare e ora sono tornata dalla mia famiglia in una veste differente. Accetto quello che mi possono dare, comprendendo che non mi comprenderanno fino in fondo. Per quel che vale, sei un tipo molto figo tu. Hai questo modo di scrivere che veramente mi piace un casino.

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  2. Ci stai? (Noooo non con me)
    Stappiamo tutte le bottiglie della tua enoteca e ci ubriachiamo?

    Nel vino rosso i pensieri galleggiano e son più vicini alle labbra per uscire

    (oh cavolo ho scritto anche una frase pheega, ma ne sono stata inconsapevole giuro)

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  3. Soliloquio è una gran bella parola…. anche “caprolattame” non scherza, certo non è poetica e profonda… e utilizzabile spesso… ecco, di fatto ho detto una sciocchezza (siore e siori… anche senza corona!) ma sai, io punto al buffa.
    ( belli questi pensieri, ogni tanto ci vogliono… ma adesso trombetta e cappellino… PEEEEEE!)

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  4. Bell’articolo gintoki, è bello vedere che riesci a declinare anche i pensieri più cupi in una lieve ironia. A me sembra sintomo di spalle larghe, molto larghe. La sensibilità non rende fragili di per sè, rende fragili il modo in cui si reagisce, poi, a quella sensibilità.

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  5. Estate 1993, avevo 19 anni e i miei genitori mi dissero che “il nonno fa la chemioterapia PER PREVENZIONE”… è morto un mese dopo. Non ho ancora perdonato i miei genitori. E nella mia cantina, vodka in quantità!

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Si accettano miagolii

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