Una volta ho mollato una ragazza.
Detta così può far pensare a un triste momento. Pianti, recriminazioni, litigi, voli di piatti ed editoriali di Gramellini.
No, io l’ho proprio mollata fisicamente. Alla fermata dell’autobus.
Ero preoccupato di aver già troppo abusato del suo tempo, speso per portarmi in giro dato che non ero del luogo. Avevo il timore che non potesse rimaner fuori ancora a lungo e si sentisse in imbarazzo a dirmelo per non piantarmi lì.
Quindi per non essere mollato, ho preferito mollarla prima io alla fermata dell’autobus. Si fa sempre così.
In realtà poi c’è un’altra scuola di pensiero che prevede che invece di mollarla alla fermata dell’autobus avrei dovuto costringere lei a mollarmi alla fermata dell’autobus, ma a me non piacciono queste vili schermaglie.
Così, camminando, giunti alla tanto citata fermata dell’autobus, la scena è stata questa:
Lei: Dove vorresti andare ora?
Io: Beh…tu prendi l’autobus qui per tornare, giusto?
Lei: Oh…beh sì
Io: Ok…Cioè nel senso se devi andare…
Lei: Ah…Ok…allora io vado…
Visto che poi non mi sembrava volesse trattenersi, non l’ho trattenuta.
Visto che avrà pensato che la stessi cacciando, non si è trattenuta.
Poi il giorno dopo ci siamo chiariti chiarendo che siamo entrambi due imbecilli. Forse io di più ma il mio era un eccesso di gentilezza. E la gentilezza non è imbecille: è tonta.
È come quando ci si trova di fronte una porta a due ante e si incrocia qualcun altro e allora gli si tiene un’anta per farlo passare e lui tiene quell’altra per farvi passare e nessuno passa, salvo poi decidere entrambi di passare nello stesso momento e rischiare una collisione.
Quindi la soluzione è: essere irremovibili. Una volta che avete deciso che il tizio deve passare, voi rimanete piantali lì finché non decide di schiodarsi da quella cavolo di porta. Perché quel tizio lì è maligno: lasciandovi passare vuol mettersi in posizione di vantaggio e rivelarsi più gentile di voi.
Allo stesso modo, se per un equivoco, perché avete la testa piena di onanisti dediti all’onanismo mentale, decidete di mollare qualcuno alla fermata dell’autobus, siate coerenti e irremovibili nel difendere la vostra posizione di individui gentili che mollano le persone alle fermate dell’autobus e non permettete di farvi mollare!
maledetta sabaudite…
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Come si cura?!
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Non c’è … Si smussa un po’ ma quella maledetta vicina che ti farà sentire di troppo, fuori luogo… Sarà sempre li… Ma ci si può convivere sai, tranquillo
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Uff…
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No gattone… non sbuffare ( anzi, puoi anche smadonnare se vuoi e io ci aggiungo un coro da cirlider se ti va) si impara… e non è male… bisogna solo imparare a gestirla
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Anche da adulti si può imparare?
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secondo me sì ( il fatto che io sia ben più anziana di te e sia ancora qua a parlare di sabaudite… dovrebbe insospettirti un po’… ma non ci pensare troppo) 😉
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Allora, all’inizio ho pensato al corpo di questa donna farsi filiforme e poi iniziare a torcersi forzatamente, con pieghe severe ed accentuate.
Poi ho letto di Gramellini ed ho capito: non potevi star parlando di molle perché è certo che lui le ignori.
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Sono certo che lui ignori parecchie cose.
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È forse l’unica certezza a questo mondo.
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E se l’altro pure ha deciso di essere irremovibile e non si fa mollare? Bloccati alla fermata più di un qualsiasi romano che aspetta l’autobus
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Ecco, se parli di autobus romani, lì hai tutte le opportunità e il tempo che vuoi per ingaggiare lotte a chi resiste di più!
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La ragazza era ungherese? L’oh insospettisce alquanto
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No, era un Oh estemporaneo, nulla a che vedere con l’ohite di qui.
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Però chi può dire, l’Italia è un crocevia di popoli
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Del resto Dante diceva che era un ostello, sai quanti Erasmus!
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Di situazioni simili ne ho vissute parecchie, mi ritrovo molto in questo tuo post.
Il che non è certo una cosa positiva, eh! XD
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Chi può dirlo se non sia positivo, forse siamo solo degli incompresi!
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Come disse il buon Groucho in Dylan Dog:
“vado a comprare dei chiodi di garofano, devo piantare una ragazza con i fiori”.
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Il buon Groucho ha sempre la citazione giusta.
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Mi sa che sono io ad averla riportata sbagliata, ma lui l’aveva detta giusta.
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Hai sempre la sbagliata citazione giusta, allora! Complimenti!
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La porta a due ante è la metafora della mia vita
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E vai a sbattere contro le persone? 😀
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